Volantini anonimi…la voce delle ombre
Mai come durante i periodi elettorali Scalea è invasa, letteralmente, da volantini anonimi diretti a denigrare o a vantare Tizio piuttosto che Caio.
Certamente i contenuti forti e i vari soprannomi affibbiati alle persone in questi scritti possono suscitare l’ilarità di chi li legge ma non bisogna essere superficiali.
Esistono due correnti di pensiero contrapposte in proposito: quelli che considerano il volantinaggio anonimo come un diritto del cittadino di esprimere liberamente la propria opinione senza esporsi a ritorsioni e quelli che lo considerano un’attività di “terrorismo politico” finalizzato a ledere il nome delle persone citate, approfittando dell’anonimato senza assumersi la responsabilità delle affermazioni fatte.
Il saggio dice: la verità è sempre nel mezzo.
Sicuramente ogni cittadino è libero di esprimere la propria opinione. Tale libertà però non è senza limiti anzi deve necessariamente avere il proprio confine nei diritti e libertà altrui.
Gettare fango con pesanti accuse (fra l’altro non documentate) sulle persone, mediante dichiarazioni anonime è facile. In realtà chi dice di essere in possesso di documenti o "prove" che dimostrino l’agire illegale delle persone nominate dovrebbe avere il “coraggio” di diffondere questi documenti affinché tutti possano avere giustizia.
Chi viene accusato ha diritto di replicare e difendersi dalle accuse che gli vengono mosse così come i cittadini hanno diritto di toccare con mano la fondatezza delle stesse.
Esistono gli organi di giustizia. I cittadini che ritengono di essere a conoscenza di fatti integranti reati, hanno il dovere civico e morale di denunciarli, anche in forma anonima, all’autorità competente (Procura della repubblica, Polizia, Carabinieri ecc) onde consentire che vengano fatte indagini e accertamenti in proposito.
Diffondere accuse, non supportate da fonti e nell’anonimato conferisce a questi volantini lo stesso e identico valore di pettegolezzi e come tali vanno valutati.
Purtroppo nei paesi il pettegolezzo viene eletto, nel momento stesso in cui è diffuso, a verità accertata.
Non si vuole condannare la pratica del volantino anonimo in sé ma piuttosto si vuole porre l’attenzione anche sulla dignità delle persone.
Ciascuno di noi provi ad immaginare come si sentirebbe e quali danni riceverebbe se domani, svegliandosi, trovasse per le strade un volantino che lo accusi di essere mafioso o ladro o colluso o peggio.
Dobbiamo pretendere legalità e moralità da chi si propone di governarci ma dobbiamo anche pretendere denuncie concrete da parte di chi dice di avere “le prove” delle accuse sollevate.
Certo non tutti siamo personaggi pubblici e in quanto tali per scelta esposti alle critiche della comunità ma questa scelta non implica anche una rinuncia alla dignità, al nome, all’immagine ecc.
Ben vengano le critiche, quando sono costruttive, ben vengano le denuncie all’autorità quando sono supportate da riscontri siano esse anonime o firmate ma diciamo di no a chi, approfittando del volantino, ha come unico intento quello di danneggiare le persone citate.
Condanniamo fermamente coloro che, pur in possesso di notizie e documenti comprovanti illeciti, non li trasmette alla Procura.
W Scalea, fin dai suoi primi respiri, ha evidenziato l’assoluto bisogno di recuperare senso civico e senso della comunità cittadina scaleota.
W Scalea professa la libertà di pensiero nella sua massima espressione ma si pone anche dalla parte di chi, senza possibilità di replica, viene processato, condannato e giustiziato da un giudice senza volto né nome. (ndr)
Mai come durante i periodi elettorali Scalea è invasa, letteralmente, da volantini anonimi diretti a denigrare o a vantare Tizio piuttosto che Caio.
Certamente i contenuti forti e i vari soprannomi affibbiati alle persone in questi scritti possono suscitare l’ilarità di chi li legge ma non bisogna essere superficiali.
Esistono due correnti di pensiero contrapposte in proposito: quelli che considerano il volantinaggio anonimo come un diritto del cittadino di esprimere liberamente la propria opinione senza esporsi a ritorsioni e quelli che lo considerano un’attività di “terrorismo politico” finalizzato a ledere il nome delle persone citate, approfittando dell’anonimato senza assumersi la responsabilità delle affermazioni fatte.
Il saggio dice: la verità è sempre nel mezzo.
Sicuramente ogni cittadino è libero di esprimere la propria opinione. Tale libertà però non è senza limiti anzi deve necessariamente avere il proprio confine nei diritti e libertà altrui.
Gettare fango con pesanti accuse (fra l’altro non documentate) sulle persone, mediante dichiarazioni anonime è facile. In realtà chi dice di essere in possesso di documenti o "prove" che dimostrino l’agire illegale delle persone nominate dovrebbe avere il “coraggio” di diffondere questi documenti affinché tutti possano avere giustizia.
Chi viene accusato ha diritto di replicare e difendersi dalle accuse che gli vengono mosse così come i cittadini hanno diritto di toccare con mano la fondatezza delle stesse.
Esistono gli organi di giustizia. I cittadini che ritengono di essere a conoscenza di fatti integranti reati, hanno il dovere civico e morale di denunciarli, anche in forma anonima, all’autorità competente (Procura della repubblica, Polizia, Carabinieri ecc) onde consentire che vengano fatte indagini e accertamenti in proposito.
Diffondere accuse, non supportate da fonti e nell’anonimato conferisce a questi volantini lo stesso e identico valore di pettegolezzi e come tali vanno valutati.
Purtroppo nei paesi il pettegolezzo viene eletto, nel momento stesso in cui è diffuso, a verità accertata.
Non si vuole condannare la pratica del volantino anonimo in sé ma piuttosto si vuole porre l’attenzione anche sulla dignità delle persone.
Ciascuno di noi provi ad immaginare come si sentirebbe e quali danni riceverebbe se domani, svegliandosi, trovasse per le strade un volantino che lo accusi di essere mafioso o ladro o colluso o peggio.
Dobbiamo pretendere legalità e moralità da chi si propone di governarci ma dobbiamo anche pretendere denuncie concrete da parte di chi dice di avere “le prove” delle accuse sollevate.
Certo non tutti siamo personaggi pubblici e in quanto tali per scelta esposti alle critiche della comunità ma questa scelta non implica anche una rinuncia alla dignità, al nome, all’immagine ecc.
Ben vengano le critiche, quando sono costruttive, ben vengano le denuncie all’autorità quando sono supportate da riscontri siano esse anonime o firmate ma diciamo di no a chi, approfittando del volantino, ha come unico intento quello di danneggiare le persone citate.
Condanniamo fermamente coloro che, pur in possesso di notizie e documenti comprovanti illeciti, non li trasmette alla Procura.
W Scalea, fin dai suoi primi respiri, ha evidenziato l’assoluto bisogno di recuperare senso civico e senso della comunità cittadina scaleota.
W Scalea professa la libertà di pensiero nella sua massima espressione ma si pone anche dalla parte di chi, senza possibilità di replica, viene processato, condannato e giustiziato da un giudice senza volto né nome. (ndr)
chi sà deve denuciare...altrimenti taccia!
RispondiEliminanon è giusto infangare le persone per sentito dire...
w scaleeeea w scaaaleeeaaa .......
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