martedì 28 giugno 2011

QUESTIONE DI SCELTE- SECONDA PUNTATA

- SVENDITA DI TERRENI COMUNALI-
Il 22 febbraio 2011 abbiamo pubblicato un post “Questione di scelte” nel quale denunciavamo la “pericolosità” della delibera n. 18 del 2011. Rinfreschiamoci un po’ la memoria. La questione riguarda la vendita a prezzi stracciatissimi dei terreni comunali.
“Dice la Giunta del Comune di Scalea nella delibera n. 18 del 2011:” per poter accedere all’alienazione a prezzo ridotto del 50% occorre che gli interessati dimostrino il possesso del terreno ultraventennale e che gli stessi terreni siano oggetto di controversia per cause in corso o vinte in primo grado dall’occupante e rinunzia del Comune all’appello”.
Parliamo per esempi che è più facile. Diciamo che Tizio ha fatto causa al Comune chiedendo l’usucapione (la proprietà) di un terreno comunale. Il Giudice di primo grado dà ragione a Tizio. Il Comune invece di affrontare le spese di un appello, probabilmente inutile, decide di vendere il terreno a Tizio, a prezzo ultra ridotto. Fin qui tutto ok. Anzi, in questo modo l’Ente guadagna invece di spendere.
Ma quando si parla di “causa in corso” cosa si intende? Vuol dire che Caio notifica un atto chiedendo che gli venga riconosciuta la proprietà per usucapione di un terreno comunale, affermando di avere il possesso ultraventennale. Lo afferma e basta. Investe qualche euro e la causa è in corso. E’ una stupidaggine affermare “occorre che gli interessati dimostrino il possesso del terreno ultraventennale”. Solo una Sentenza di un giudice potrà o meno affermare tale possesso, non di certo il Comune di Scalea.
Cosa comporta tutto ciò? Comporta che si apre una falla pericolosa nel sistema del patrimonio comunale. Chiunque può affermare, di possedere un terreno comunale da oltre 20 anni. Questa semplice affermazione consente, di accedere alla trattativa con l’Ente e comprare un terreno comunale ( quindi di tutti) a quattro soldi.
Allora ci chiediamo. Quali cause convengono di più? Cercare di conservare il patrimonio comunale oppure opporsi a richieste di pagamento per forniture e servizi di cui si è effettivamente fruito?”
Questo dicevamo a febbraio.
Oggi,

giovedì 23 giugno 2011

QUESTO E' IL NOSTRO GOVERNO

Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa € 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione è stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.

STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE

STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese

PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese

(generalmente parente o familiare)


RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese

INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
TUTTI ESENTASSE
+
TELEFONO CELLULARE gratis

TESSERA DEL CINEMA gratis

TESSERA TEATRO gratis

TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis

FRANCOBOLLI gratis

VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis

mercoledì 22 giugno 2011

LA CRITICA COSTRUTTIVA

Da quando è partita l’avventura di W Scalea, al grido di “cittadini sveglia! Non permettiamo che le promesse fatte in campagna elettorale restino propaganda ma siamo pronti a ricordarle quando, in corso di mandato, vengono dimenticate” abbiamo capito che la “critica” sia essa costruttiva o no, è sempre vista come un “attacco” personale”, uno “schierarsi contro”. A Scalea manca proprio la maturità politica (e dei politici) di accettare e approfittare del fatto che, in quanto amministratori di un patrimonio comune, bisogna porsi con umiltà nei confronti delle critiche dei cittadini e cogliere il buono che da esse proviene.
Questo tipo di mentalità fa parte integrante di altre culture democratiche (quali quella statunitense). In queste culture la critica diventa spunto di riflessione ma anche di “ipocrisia politica”, nel senso tecnico del termine. Vuol dire che i politici professionisti, grazie alle loro abilità, riescono a sfruttare in positivo, anche critiche che in partenza erano negative.
Parlare di questo a Scalea è come parlare una lingua aliena. Chi amministra al Sud Italia (da sempre, mica solo oggi) non vuole essere nemmeno nominato. E se poco poco parli beh allora, sei contro di loro e vieni “puntato” per eventuali ritorsioni.
Questo è un altro bastone fra le ruote del

lunedì 20 giugno 2011

LE FOTO! MA C'E' BISOGNO?

RIFIUTI, di nuovo emergenza. SCALEA COME NAPOLI.
Le discariche stracolme chiudono e la spazzatura rimane a infestare le strade.
I rifiuti indifferenziati non possono sparire nel nulla tuttavia nulla si è fatto e si sta facendo per liberarsi dalla schiavitù delle discariche.
Necessitano politiche serie e concrete che ci consentano di trasformare un problema in una fonte di ricchezza, così come stanno facendo tutte le amministrazioni intelligenti del mondo (e dell'Italia).
Alla vigilia della stagione estiva, Scalea si presenta così (avete visto i bidoni?) e non veniteci a dire che facciamo brutta pubblicità perchè bendarsi gli occhi non risolve il problema. Come diceva Shakespeare "come una rosa, anche se non si chiama rosa, ha il suo profumo". La spazzatura continuerà a puzzare anche se facciamo finta di non avere il problema....Come al solito però, giustificazioni e alibi a non finire e soluzioni zero.
Il direttivo

mercoledì 15 giugno 2011

QUELLA BESTIA CHIAMATA ESSERE UMANO

Pubblichiamo di seguito una lettera inviataci da una cittadina di Scalea che, con dolore, denuncia una “normale” storia di atrocità contro gli animali.

Il direttivo.

“Vivo a Scalea, Vecchia Contrada S. Angelo (CS) in campagna, ma per molti aspetti è come se vivessi nel “ vecchio sud “, a detta di tutti ormai obsoleto e superato, ma a mio dire, purtroppo ancora attuale. Qui non esiste amore per gli animali, esistono solo le “ bestie “ buone per la “mattanza”. Di contro chi ama gli animali, li cura, li vaccina e li sterilizza per evitare che nascano altre anime che verranno perse tra le immondizie, viene deriso.

Qui c’è gente che non capisce perché si spendano tempo e soldi per curare un cane che vive di stenti dentro una gabbia chiamata canile.

Questo è ciò che faccio io con i miei 5 cani (presi al canile) e i miei 11 gatti, la metà trovati buttati nella spazzatura da chi ti dice “ ma io li ho dati tutti a un amico ……” ( certo uno viene a casa si prende 5 gatti e poi al primo secchio li butta……).

Purtroppo questa non è la solita denuncia verso ignoti……questo mostro ha un nome e un cognome, che naturalmente non farò ma posso dire che è la mia CARA VICINA, nonna di cinque nipoti. Qualche mese fa diceva che i miei gatti le davano fastidio ma che non li ammazzava per rispetto nei confronti di mio marito…… Lo stesso rispetto che naturalmente sparisce quando si tratta di ammazzare gatti randagi…..piuttosto numerosi nella zona in cui vivo. Purtroppo

martedì 14 giugno 2011

SORICAL SPA ADDIO?

Di Monica De Carlo

Bene, bene, bene. Anzi SI, Si, l’acqua è un bene comune (come se era necessario un referendum a sancire questo principio). Con l’abrogazione della legge sull’affidamento a società di capitali della gestione del servizio idrico, lo stesso torna in mano dei Comuni. Già i sostenitori della legge Ronchi gridano che sarà un disastro perché i Comuni non hanno soldi e quindi il servizio peggiorerà.

Beh sapete che vi dico? Io non credo più alla storia che quando si tratta di DARE AI CITTADINI non ci sono soldi, mentre quando si tratta di PRENDERE DAI CITTADINI i soldi devono uscire e basta se no ti vengono a pignorare anche la sedia da sotto le “chiappe” (ops, scusate …).

Non guardiamo lontano, ma a casa nostra. A Scalea attualmente il servizio idrico è gestito dalla Sorical Spa. L’anno scorso abbiamo pubblicato l’”albero genealogico” (una filippica che qui non voglio ripetere) di questa società e abbiamo scoperto che, il buon Silvio, ha praticamente venduto l’acqua italiana ai francesi (Veolia water).

Questo servizio idrico a Scalea costa parecchi soldini e, nonostante tutto, vuoi perché “simu mali pagaturi”, vuoi perché Tributi Italia spa è scappata col malloppo, siamo sempre stati sotto la minaccia della riduzione o addirittura sospensione del servizio idrico.

E ora che l’affidamento ai privati non è più consentito? Come si muoverà il comune di Scalea? Le bollette dovrebbero diminuire corposamente (in tutti i comuni in cui il servizio è gestito direttamente infatti, le bollette sono inferiori di oltre il 40%) e potrebbero uscire anche nuovi posti di lavoro.

Insomma spero tanto che ora non parta il solito “piantillo” del tipo “voi non sapete come è difficile amministrare”, “voi non avete idea di quanti problemi ci sono”, “non abbiamo un soldo…”

NOI cittadini sappiamo benissimo quanti problemi abbiamo a tirare la carretta tutti i giorni , NOI cittadini sappiamo bene quante difficoltà ci sono per pagare tutte le tasse e le imposte …NOI .sappiamo anche che molto dipende da come si amministrano i nostri soldi….quindi vogliamo risposte e soluzioni pratiche, non piagnistei inconcludenti e alibi sgangherati.

E ora…. Beviamoci un bicchier d’acqua pubblica alla salute della democrazia!

mercoledì 8 giugno 2011

REFERENDUM 4 SI (4U!)

L’acqua non è una merce!

Come molti esseri viventi, l’uomo è costituito in gran parte d’acqua. La vita dell’individuo, dunque, dipende dalla possibilità di accedere a questo prezioso bene. Purtroppo, circa un quarto della popolazione mondiale non ha oggi a disposizione una quantità sufficiente di acqua pulita per la propria sopravvivenza, circostanza che determina anche il diffondersi di malattie quali la malaria e che molte vittime miete ogni anno soprattutto tra i bambini della parte più povera del pianeta. Il 28 luglio 2010, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che riconosce l’accesso all’acqua potabile tra i diritti umani fondamentali. Questo, forse, è il punto di partenza dal quale tutti i governi dovrebbero partire per far si che l’acqua non divenga, dopo che il petrolio è stato considerato l’oro nero del XX secolo, l’oro blu del XXI secolo, come molti già lo hanno definito. Affinché l’acqua possa essere considerata un diritto fondamentale, dunque, è necessario sottrarre lo sfruttamento di questo prezioso elemento di vita dalla logica di mercato. Ciò che succede nella realtà, purtroppo, è l’esatto opposto di tale buon proposito. Le popolazioni povere, infatti, sono assetate da un lato e strozzate dall’altro dalla gestione privata dell’acqua. E’ quanto è avvenuto in Bolivia, paese tra i più poveri dell’America Latina, con un alto tasso di analfabetismo e caratterizzato da una grande arretratezza tecnologica. Questo Paese è stato segnato, nel recente passato, da una dura lotta contro la privatizzazione dell’acqua che un consorzio di imprese tentò di portare avanti e che determinò nel 1999 quattro morti, molti feriti e una richiesta di risarcimento per mancati profitti per 25.000.000 di dollari. Chi sta pagando questo debito? Tante famiglie povere che, per bere un bicchiere d’acqua sporca, a causa dell’obsolescenza della rete idrica, hanno visto lievitare in modo insostenibile le loro bollette. Inoltre, in situazioni come questa,

martedì 7 giugno 2011

ALLA FACCIA DELL'ANONIMATO...

CHE SERATA!


Di Monica De Carlo

Lo scorso 04 giugno, nella cornice medievale di p.zza De Palma abbiamo vissuto una serata stupenda. Il tempo, per una sera, è stato clemente e non ha piovuto così i presenti (pochi fortunati per la verità) hanno potuto godere di un doppio evento.

Sul palco uomini illustri come il Giudice Romano De Grazia e il Procuratore Nicola Gratteri hanno letteralmente ipnotizzato la platea. “La giustizia è una cosa seria” è l’ultimo libro del dott. Gratteri ma le parole stampate sono ben poca cosa innanzi al carisma e al magnetismo che uomini di tale calibro emanano. Poterlo ascoltare dal vivo e così da vicino è un vero privilegio. Solo chi sente prepotentemente un forte bisogno di legalità e giustizia può veramente capire ciò che intendo. Uomini devoti allo Stato, alla Patria direi, che rinunciano alla loro vita per dedicarsi al perseguimento di un bene comune: liberare la nostra terra dalla ‘ndrangheta. Non possiamo non ripensare al dott. Falcone o al dott. Borsellino. Persone “sole” in vita e osannate da morte.

Si tratta di persone che nulla tengono per sé. Vivono costantemente sotto scorta. Non possono andare un giorno al mare,

domenica 5 giugno 2011

DEL CONCERTO PARLEREMO DOMANI



Non chiedetevi cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese. Recitava così una frase famosa di un presidente americano del passato. La stessa frase usata in campagna elettorale dal nostro attuale sindaco.

Pensando a come aprire questo servizio mi sono venute in mente certe promesse, e certe parole dette dall'attuale formazione politica che ci amministra, durante la propaganda pre elettorale.

Le anologie non potevano non farmi riflettere (villa Kennedy).

Osservate queste foto scattate questa mattina al centro di Scalea. Ognuno di noi si sarebbe sentito come mi sono sentito io quando mi hanno detto di andare a vedere cosa era successo.

Mi sono vergognato di essere di Scalea. Mi sono avvicinato e mi sono cadute le braccia: c'erano una cinquantina di persone stipate strette strette una addosso all'altra nelle giostrine libere, il 5% della villa PUBBLICA , mentre il resto della villa è pieno di giostre a pagamento, di colate di cemento, ecc.

Ma oggi la grande novità è stata trovare un chiosco prefabbricato, piazzato proprio al centro della villa, di proprietà di quel vigile urbano tanto contestato e tanto accusato dalla minoranza di aver messo una colata di cemento inamovibile proprio nell'unico spazio verde del centro. (ecco il link dei fatti di quel periodo). Che altro dire....mi viene il vomito (vasco rossi)

BASILE ORDEM E PROGRESSO

di Luca Grisolia

mercoledì 1 giugno 2011

CONCERTO & PREMIO

SIAMO TUTTI DISABILI- di Pandora

Nel mio cuore suscita sempre un profondo rammarico e un' infinita tristezza constatare che chi è in difficoltà venga messo in condizioni peggiori, che chi soffre perchè colpito suo malgrado da malattie che non perdonano, venga lasciato solo, che la rete sociale non si stringa a supporto di chi ne ha effettivamente bisogno, ma che anzi le infrastrutture restano carenti, che chi deambula in carrozzella non possa andare dove gli pare perchè non ci sono scivoli presso alcuni punti d'interesse pubblico (perfino il centro d' aggregazione sociale a Scalea, simbolo della cosiddetta rete sociale di supporto al territorio, ne è sprovvisto), non ci sono marciapiedi attrezzati, ai giardinetti dove sono situate le giostrine non esistono percorsi idonei alle carrozzelle, esistono delle parvenze di aiuti sociali che non sono sufficienti ad integrare la persona diversamente abile nel territorio e che dire del turista che si reca in villeggiatura!

Ben pochi i Lidi attrezzati ad accogliere persone con esigenze particolari (se ci siete segnalatevi perchè è importantissimo ndr), infatti dovrebbero essere forniti di scivoli e pedane a norma che arrivino fino alla riva del mare, oltre a tutta una serie di servizi ideati appositamente per abbattere le famose “barriere architettoniche”.