lunedì 29 settembre 2014

SCALEA E TRASPORTI-I CITTADINI HANNO BISOGNO DI UN TRASPORTO URBANO


  Un trasporto urbano, anche mirato e in economia a Scalea è possibile, i disagi sia per gli utenti della ASP che per le scuole sono troppi, così abbiamo pensato di  chiedere al Commissario di intervenire.
                                                          


"Ill.mo Commissario Prefettizio   del Comune di Scalea
      dott.ssa M. Teresa Cucinotta
    e.p.c. Ufficio tecnico comune di Scalea
                                                                                       

Oggetto: servizio di trasporto pubblico locale.

Egr. dott.ssa Cucinotta,

l'Ass. Wscalea ha inteso chiederLe chiarimenti sulla decisione di sopprimere il servizio di trasporto
pubblico locale esistente e funzionante fino al Commissariamento del Comune di Scalea, un fatto accaduto prima del Suo insediamento presso il suddetto Comune.
Tale servizio era stato istituito dopo le numerose richieste di cittadini che non avevano  la possibilità di recarsi autonomamente presso i vari uffici o presso il Poliambulatorio di Scalea e dei numerosissimi studenti ivi residenti del Liceo Scientifico P. Metastasio che avevano la necessità di un trasporto pubblico per recarsi a scuola.
Vista tale proporzione di utenza disposta a pagare per il suddetto trasporto non è chiaro il motivo per cui l'Amministrazione non ritenga conveniente ripristinare il servizio di trasporto pubblico locale.
Considerati i disagi di tutti gli utenti lasciati a piedi, la nostra Associazione ritiene utile ed indispensabile fornire ai cittadini una risposta chiara che garantisca la volontà di codesta Amministrazione di preservare tutti i servizi utili alla collettività, ogni qualvolta ciò sia possibile.
Pur consapevoli delle difficoltà che in questo momento sta attraversando L'Ente Comunale siamo certi che una soluzione alternativa esista per consentire a questo territorio di poter, anche in economia, vedere garantiti i servizi minimi.
In attesa di una Sua risposta Le porgo distinti saluti.

                                                                                                 Vice-Presidente Wscalea
                                                                                                 Cristiana Covelli 

Scalea, 29/09/2014

mercoledì 17 settembre 2014

ARCHITETTURA VEGETALE


L'immagine mostra come costruire una diga ecocompatibile senza utilizzare cemento.

martedì 16 settembre 2014

AJUTAT' CA' DIO T'AIUT....

In tema di sanità ogni cittadino di questo territorio è in grado di raccontare unesperienza.
Personalmente  a causa della precaria salute di mia madre, sto vivendo varie disavventure presso  i diversi ospedali della zona e ho avuto modo di vivere il totale abbandono sanitario del territorio.
A causa della lussazione dell'anca subita da mia madre abbiamo chiamato il 118 che non può portarti dove il paziente vorrebbe andare ma ovunque ci sia posto.
Memori di una bruttissima esperienza presso il pronto soccorso di Paola, con il cuore sospeso abbiamo dovuto arrenderci alla triste realtà. Mia madre è rimasta senza assistenza e antidolorifici per due ore con dolori lancinanti e soltanto dopo 7 ore dallincidente è stata trasportata presso la clinica Cascini di Belvedere M.mo dove prontamente in mezzora le è stata sistemata l'articolazione.
Purtroppo dopo venti giorni la situazione precipita, così pur di non rischiare di tornare nellincubo Paolano abbiamo chiamato unambulanza privata che ci ha consentito di andare dove il paziente si sentiva accolto e tutelato.
Siamo arrivati così presso la clinica Ninetta Rosarno di Belvedere m.mo e lì  hanno salvato la vita a mia madre.
Questo dell'Alto Tirreno Cosentino è un territorio abbandonato da tutti dove si arriva solo per fare proclami ed elemosinare voti che non ci sono più. La gente soffre su troppi fronti, non abbiamo adeguata assistenza sanitaria, non ci sono infrastrutture idonee allo sviluppo del territorio, è stato chiuso l'ospedale di Praia a Mare definito irrinunciabile  anche dal TAR, e pure sull'ASP di Scalea ci sono ombre e i vertici interpellati non hanno inteso fornire alcuna spiegazione o rassicurazione.
 E adesso andiamo a votare..

Vice-Presidente ass. Wscalea

Cristiana Covelli

lunedì 15 settembre 2014

CITTADINI SPAZZINI



Fra le novità e le finte novità del decreto Sblocca Italia del Governo vi è una proposta interessante:
Quella ribattezzata dei cittadini spazzini, che prevede un "esonero dal pagamento dell’imposta sui rifiuti, la Tari, per quei cittadini, o associazioni, che si occuperanno direttamente della pulizia e della risistemazione di un’area della città."
L'idea non è male ma per poter verificare la fattibilità della stessa dovremo aspettare i decreti di attuazione e sperare che non sia la solita propaganda anche perchè, tale norma, comporterebbe un minore gettito per i comuni e non vorremmo ritrovarci nel classico caso all'italiana del "con la mano destra ti dò 5 e con la sinistra ne prendo 10"...80 euro docet.

venerdì 12 settembre 2014

A.A.A.Alto Tirreno Cosentino alle urne

Ecco ci risiamo. Stiamo per affrontare un'altra tornata elettorale. Il rinnovo del Governo regionale e le scelte che verranno fatte determineranno il destino della Calabria e dell'alto Tirreno in particolare, da sempre escluso dai giochi calabresi e relegato a eterno "raccatta palle".
Ebbene, cercare di orientarsi non è cosa facile anche perchè il dibattito è, come al solito, completamente assorbito dalle guerre intestine dei partiti per la scelta dei candidati. 
Presentarsi preparati all'appuntamento coi cittadini ponendo sul tavolo progetti e soluzioni praticabili per i gravi problemi che ci stanno uccidendo non sono proprio in cima alle priorità dei partiti.
Si sciorinano nomi, si moltiplicano i comitati, sussurri e grida.
Se solo provassimo a "guardarci" dall'esterno sono certa daremmo l'impressione di essere nel rione dantesco degli "ignavi". Lasciamo che la nostra attenzione venga catturata dalle liti sui nomi e non dalle discussioni sui contenuti. I "candidati a candidarsi" a presidente della regione Calabria cosa hanno in serbo per la regione e per l'Alto tirreno Cosentino? Hanno almeno lontanamente pensato di andare (se andassero) ad alleviare e migliorare il tenore di vita degli abitanti di questo dimenticato territorio?
Non vuol dire fare torto alle altre zone della Calabria chiedere politiche mirate ANCHE nell'interesse dell'Alto Tirreno, visto che ancora ci stiamo leccando le ferite delle amputazioni e dei veleni: Ospedale, Tribunale, treni, autobus, rifiuti, acqua.....
Una domanda che dovremmo  rivolgere a tutti è:" Scusi lei cosa sa del territorio in cui vivo?".
La risposta potrebbe valere un voto.
Monica De Carlo

lunedì 8 settembre 2014

RACCOMANDATA? NO GRAZIE

di monica de carlo

Dal due di settembre, lo sportello spedizioni dell'ufficio postale del  comune di Scalea è fuori servizio. Ciò vuol dire che da quasi una settimana da Scalea non è possibile mandare una raccomandata ovvero effettuare una spedizione, bisogna cioè, in caso di urgenza, recarsi presso gli uffici dei comuni limitrofi. 
Un ulteriore disagio per la nostra città che grava soprattutto su coloro che non hanno la possibilità di spostarsi facilmente.
E' caduto nel vuoto anche il nostro appello di mesi e mesi fa al direttore con il quale facevamo presente che a causa dell'esposizione al sole lo sportello bancomat non è agevolmente fruibile.
Sembra insomma che Scalea, da tempo in caduta libera in ordine alla sufficienza minima dei servizi, non riesca a toccare il fondo per poter così risalire.
Mentre i Comuni intorno a noi, seppur con le difficoltà dettate dal momento storico, riescono in qualche modo a emergere, Scalea non fa che collezionare disagi e disservizi.
Dalla ASL in fase di (presunto) smantellamento alla raccolta dei rifiuti, al servizio idrico, all'ufficio postale  etc, Scalea continua ad essere   eccellente nel "peggio". 
Mentre si susseguono su vari giornali e "giornaletti" i proclami dei salvatori della Patria con l'unico e deplorevole scopo di denigrare cittadini onesti e attivi o di crearsi una "nicchia" elettorale, la città continua a registrare record negativi.
Probabilmente le pillole amare sarebbero più semplici da ingoiare se i responsabili (in questo caso dell'ufficio postale) usassero almeno la cortesia di spiegare i motivi del disagio e di comunicare i tempi necessari per la risoluzione dei problemi. Purtroppo, in questa terra, si dà scarsa importanza alla comunicazione e all'informazione senza alcuna sensibilità e rispetto nei confronti dei destinatari finali dei servizi  i quali, considerati come una massa informe, sono costretti a subire  punto e basta.
Nello stesso tempo però noi scaleoti siamo affetti da un altro malanno consistente nel fatto che, quando finalmente qualcuno mostra il coraggio di reagire e di ribellarsi, immediatamente viene additato e vilipeso in nome di un processo sommario alle intenzioni (di future  e quanto mai lontane candidature politiche).
Insomma, sembra non resti altro da fare che subire e farlo anche in silenzio.
W Scalea si pone come strumento di "reazione" cittadina da circa 5 anni e non ha bisogno nè di Sindaci e amministrazioni da attaccare nè di tornate elettorali da foraggiare per poter trovare lo spirito e la forza necessari per combattere.
Ciò che veramente dovrebbe stare a cuore a tutti è la dignità costantemente ferita e offesa da chi dovrebbe garantire la normalità e da chi fa dei guai di questa terra il proprio personale cavallo di Troia.
Cu vò capisc, capisc......




lunedì 1 settembre 2014

UN' ANTENNA PER CAPELLO!

di dino ivan squatrito
Le (stupende ndr) vignette di Ranfo che potete trovare al seguente link:
http://www.libertas.sm/Articoli/Telefonia_UMTS/UMTS_4_1.htm
Antenne e salute pubblica
Abbiamo ricevuto la segnalazione di un nostro lettore preoccupato, riguardante l’istallazione di un’altra antenna di telefonia mobile che sarebbe avvenuta pochi giorni fa sul tetto di un noto albergo di Scalea, ubicato in pieno centro abitato che già ne ospita diverse, a poca distanza da luoghi di culto, scuole e abitazioni.
Da anni, ormai, è acceso il dibattito se i campi elettromagnetici originati da siffatti impianti siano o meno nocivi per la salute dei cittadini. I risultati degli studi scientifici condotti negli anni da tecnici e luminari del settore, non hanno ancora chiarito in modo chiaro ed univoco se effettivamente vi siano delle correlazioni con vari disturbi e, in molti casi, malattie anche di natura oncologica registrate, guarda caso, in luoghi ove tali tipi di apparecchiature campeggiano indisturbate e, anzi, “tutelate”. Molte amministrazioni comunali, in diversi casi documentati da altrettante sentenze, hanno provato a limitare l’istallazione di tali impianti ma si sono dovuti arrendere alle pronunce della giustizia amministrativa al cospetto di una disciplina legislativa che equipara le infrastrutture delle reti di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria.
Il Consiglio di Stato con la sentenza 09.01.2013 n° 44 ha affermato che la scelta di un Comune di individuare un’area ove collocare gli impianti di telefonia mobile alla stregua del criterio della massima distanza possibile dal centro abitato non può ritenersi condivisibile, in quanto tale modus agendi dell’ente locale si sostanzierebbe in un non consentito limite alla localizzazione dei suddetti impianti e non in un mero criterio di localizzazione degli stessi. Con detta pronuncia si ritiene che alle Regioni ed ai Comuni è consentito - nell’ambito delle proprie e rispettive competenze - individuare criteri localizzativi degli impianti di telefonia mobile (anche espressi sotto forma di divieto) quali ad esempio il divieto di collocare antenne su specifici edifici (ospedali, case di cura ecc.) mentre non sarebbe loro consentito introdurre limitazioni alla localizzazione, consistenti in criteri distanziali generici ed eterogenei. Più precisamente la facoltà riconosciuta ex lege in capo all’Ente comunale di individuare specifiche aree dove allocare gli impianti di telefonia mobile a mezzo apposito Regolamento locale in materia di insediamento di antenne, stazioni radio base e ripetitori, secondo alcuna giustizia amministrativa troverebbe il proprio limite nell’interesse nazionale alla copertura del territorio e all’efficienza della distribuzione del servizio di telefonia mobile, che può essere attuato solo attraverso la realizzazione di una rete completa di infrastrutture di telecomunicazioni sull’intero territorio nazionale. Insomma la casistica giurisprudenziale e le norme di settore non sembrerebbero fornire quelle tutele per la salute che i cittadini di un dato territorio si aspetterebbero. Peraltro “malpensanti” ritengono che gli organi deputati al monitoraggio degli impianti e alle misurazioni dei campi elettromagnetici sarebbero “collaborativi” con i gestori degli stessi, nel senso che si presterebbero, prima delle rilevazioni, ad allertare i diretti interessati affinché siffatti controlli risultino “a norma”. Affidando la verifica della fondatezza o meno di tali illazioni all’attività delle Autorità competenti, il quesito che ci si pone è, semmai, cosa succederà se un giorno, non è dato sapere quanto lontano, tali impianti dovessero risultare effettivamente dannosi per la salute pubblica, non potendosi pensare che in nome “dell’interesse nazionale” alla copertura ed efficienza del servizio di telefonia, possa essere sacrificato il primario “diritto alla salute”, costituzionalmente tutelato.
In via cautelativa e sulla scia dei precedenti che hanno già visto coinvolto il nostro territorio in aspri dibattiti, partendo dalla segnalazione del nostro lettore abbiamo deciso di rivolgerci ai Commissari dell’Ente affinché forniscano rassicurazioni alla cittadinanza sia in ordine alla legittimità e conformità alle leggi esistenti di tutti gli impianti installati sul territorio comunale, sia sull’idoneità della regolamentazione comunale in vigore, a tutelare la salute di noi cittadini.
Di seguito il testo della missiva inoltrata ai Commissari:
Gent.mi Sig. Commissari del Comune di Scalea, è giunta notizia alla redazione di WScalea che sul nostro territorio comunale, nei giorni scorsi, sono state istallate altre antenne per la telefonia mobile.
Chiediamo se tali impianti siano rispettosi delle distanze e, più in generale, dei parametri previsti dalle norme a tutela della salute pubblica in materia e se esiste una regolamentazione comunale che limiti in qualche modo la collocazione di tali apparecchiature. La presente è nell’interesse della comunità che attende risposte esaustive in merito, preoccupata degli effetti negativi che siffatti impianti potrebbero avere per la salute di tutti noi cittadini.