mercoledì 10 ottobre 2018

LETTERE ospitalità diffusa "il nibbio"

Morano Calabro: ospitalità diffusa nel "borgo del borgo"


Quante volte in un viaggio ci capita di incontrare persone che segnano più di ogni altra cosa lo stesso viaggio.

Che si ricorda più di un panorama, più di uno scorcio, più di un monumento, più di un museo o altro. Supera persino il cibo che il più delle volte è quello che resta più impresso e che ti fa venire la voglia di ritornare in un posto.

Morano Calabro, come nasce l'ospitalità diffusa


In occasione della mia visita al Castello di Morano Calabro durante l'escursione del cammino a passo lento organizzato da Francesca, blogger di Viaggi del Milione, ho incontrato Nicola Bloise, un ingegnere civile, che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta quando ha incominciato a raccontare la sua storia.
Circa 20 anni fa, Nicola si licenzia dalla Società Anas, dove svolgeva il suo lavoro da ingegnere.
Nella sua mente si era generata un'idea da cui ripartire. Un progetto basato su un modello sostenibile da applicare nella sua città natale, appunto Morano Calabro.

Ascolto con interesse Nicola, la sua non è una storia comune.

Mentre continua a raccontare mi colpisce una frase che, in quel momento, mi lascia ancora più perplessa sulla sua lucidità.

"Il mio desiderio era salvare il mondo, ero consapevole che da solo non potevo farcela, forse mi prenderete per pazzo, ma ero convinto che dovevo fare qualcosa. Volevo e potevo dare un segnale agli altri e così mi sono detto: perché non cominciare da casa mia?"
Ecco, mi dico, ho davanti a me un visionario! Uno che lascia un posto fisso da ingegnere nell'Anas è proprio un matto.

Open your mind.

Eh si, apri la tua mente! Sono io che devo ricredermi perché, grazie alla sua tenacia e sensibilità, è riuscito nel suo intento.


Ha fondato l'associazione Il Nibbio - Centro Studi Naturalistico e da lì, con una serie di interventi che continuano ancora oggi, comincia a concretizzare le sue idee, inizialmente ritenute folli e utopiche, che man man prendono forma.

Comincia ad acquistare le case abbandonate da decenni del Rione Castello di Morano Calabro e le ristruttura recuperando materiali in disuso e abbandonati, coinvolgendo i maestri artigiani che avevano abbandonato il loro mestiere.

Nulla viene lasciato al caso, tutto è curato nei minimi particolari. Ogni piccolo dettaglio è frutto di conoscenza specifica e creatività che racchiude la tradizione, la storia arricchendosi di sfumature moderne.

Nasce un albergo diffuso che si inserisce in un luogo che Nicola definisce un" borgo nel borgo" in grado di suscitare emozioni autentiche.

Il Rifugio del Viandante, La Casa dell'Artista, la Soffitta dei Ricordi, La Torretta del Poeta sono alcuni nomi che ha dato alle case ed ognuna di loro è la ricostruzione perfetta che richiama il tema.

Da sognatrice quale sono, è inutile dire quanto mi sia innamorata di questo posto incantevole.
Giro tra le viuzze del borgo medievale percependo una sensazione di leggerezza che mai avevo provato.
Senza dubbio il paesaggio tutt'intorno delle montagne del Pollino contribuisce alla bellezza genuina del borgo e lo incornicia facendolo diventare un vero capolavoro.

L'originalità della struttura ricettiva non è sfuggita al Touring Club Italiano che l'ha inserita nelle 100 più belle dimore italiane per un soggiorno fuori dall'ordinario, una alternativa agli agriturismi e B&B.

Se pensi che le case acquistate siano servite solo per offrire una ospitalità diffusa, quindi per puro scopo speculativo, sei sulla strada sbagliata.

In alcune di esse Nicola concepisce il Museo Naturalistico Il Nibbio di Morano Calabro
anche questo diffuso, cioè non si trova in un unico immobile ma è - diciamo così - itinerante.

Il museo è diviso tra vari immobili ognuno con un tema diverso.
La sezione mammologica è dedicata ai grandi mammiferi distribuiti in tre grandi diorami, in scala reale.
I diorami sono delle vetrine nelle quali elementi appartenenti al regno vegetale e al regno animale sono presentati in una ricostruzione dell'ambiente naturale.
Ti avvicini ad un muflone o a un lupo senza problemi (non sono vivi ma è come se lo fossero).

La sezione degli insetti rimane sempre quella più affascinante con una enorme quantità di farfalle di tutte le dimensioni e colori.

Non è molto facile spiegare l'attività e il pensiero di Nicola. Credo sia indispensabile essere sul posto in sua compagnia, magari seduto ad un tavolino sulla terrazza che ha ricavato tra le case, mentre gusti le sue specialità e ascolti rapito il suo racconto.