venerdì 28 agosto 2020

ELEZIONI, DEMOCRAZIA E.. CONSENSUM

A Scalea è ormai tempo di elezioni. 

Tre le liste in lizza per guidare il nostro "malconcio" Comune. 

La prima novità è proprio l'esiguo numero delle compagini che sono riuscite a proporsi con sedici candidati ciascuna, oltre il capolista. Nell'ultima tornata elettorale, quella del 2016, ve ne furono ben sei. 

Un frazionamento eccessivo che finì per avvantaggiare i soliti potentati nostrani e a frazionare quella parte di 

"consenso libero" che non si ritrova in certe logiche fatte di clientele e parentele varie, già molto ridotto dall'astensionismo. 

L'altra novità è rappresentata dalla mancanza, almeno formalmente, di "nomi eccellenti" che per decenni hanno monopolizzato la composizione sia dei civici consessi che delle maggioranze, eccezion fatta per l'ex Sindaco Mario Russo, il quale seppur rimasto fuori come candidato, ha comunque concorso alle "nomine" nella lista "Per Scalea". Quindi si prospetta un Consiglio comunale "apparentemente" nuovo.

Tuttavia le logiche che hanno caratterizzato la formazione/composizione/completamento delle varie liste, bisogna essere onesti, ricalcano ancora una volta quelle di sempre, scevre dalla meritocrazia, con la più classica conta dei voti e delle famiglie, le promesse, le spartizioni, le nomine anziché le scelte, gli accordi sottobanco sui futuri ruoli apicali da tenere nella futura amministrazione. Insomma alla "vecchia" politica sembra essersi sostituita la "nuova vecchia" politica.

D'altrocanto per formare una lista competitiva, dal punto di vista dei numeri, "dicono gli esperti", qualche pizzico sulla pancia te lo devi dare. 

Ciascuna lista propone la propria ricetta, salvo poi doversi valutare in concreto la relativa fattibilità e la volontà /capacità di perseguire i programmi presentati. Scalea merita un'amministrazione fattiva nel segno dell'imparzialità e del benessere generale.

Da questo quadro complessivo sono rimaste volutamente estranee le forze presenti in seno al "Consensum", non l'ennesima compagine politica ma semplicemente un tavolo permanente di confronto, inizialmentes tra appartenenti a vari gruppi politici identitari, tra cui W Scalea, alcuni attuali rappresentanti del primo meetup 5 stelle Scalea e qualche fuoriuscito da MEC (Municipalità & Cittadinanza). In considerazione delle limitazioni dettate dal periodo storico, nonché i tempi stretti per la presentazione delle liste, si era avviata una interlocuzione per verificare la sussistenza delle condizioni finalizzate ad unire forze disgregate e sintetizzare una squadra competitiva, in grado eventualmente di poter vincere e governare, nel rispetto delle affinità e dei principi tra le compagini sedute al tavolo. Memori degli errori delle scorse elezioni, si è tentato un approccio volto ad unire anziché disgregare, senza voler imporre ma neanche "farsi imporre" figure di Sindaco senza una scelta di merito, partendo alla pari tra i vari gruppi.

Ma al di fuori di questo tavolo, molti hanno dimostrato di avere in mente un solo preponderante assillo. Chi sarà il capolista?! E così, in tali contesti, discussi possibili strumenti di scelta democratica e analisi di merito, gli sparuti gruppi, il più delle volte arroccati su convinzioni personali dell'aspirante Sindaco di turno o alla ricerca del cavallo vincente, finivano per defilarsi probabilmente in cerca di lidi più accomodanti. Le minoranze che vogliono sovvertire regole democratiche senza neanche mettersi in discussione.

 Questo è accaduto. Abbiamo avuto anche varie proposte da tutte le liste oggi schierate, ovvero la possibilità di unire singoli pezzi fuoriusciti dalle varie compagini sfumate nelle ultime ore. Non abbiamo ceduto alle lusinghe di qualche autoreferenziale capolista collocatosi in una illogica (e ingiustificata) condizione di superiorità. 

Alcuni di questi non sono poi riusciti a formare la loro lista "personale", altri non hanno trovato un qualche spazio all'ultimo minuto. Qualcun'altro c'è riuscito ma solo per il rotto della cuffia.

Fatta questa premessa vogliamo ripartire da ciò che non ci è piaciuto, consci che oggi può avviarsi un progetto politico nuovo dal quale creare una solida base di confronto sulle idee, sugli ideali e sui progetti, sui contenuti, trasversale e territoriale, aperto a chi vuole rispettare le regole della democrazia e non si spaventa di essa, a chi non vuole imporre, a chi non si sente deus ex machina. Un tavolo di confronto aperto, nel quale non è il capolista la priorità ma la formazione di una vasta base che infine lo sceglierà al suo interno, in modo democratico e meritocratico. Questo vuole essere Consensum. 

Gli aderenti al Consensum