Io sono un appassionato della costituzione italiana.
La leggo e la contemplo ogni volta che ne ho il tempo, ma
dalla sera che Roberto Benigni ne ha letto i principi fondamentali in tv, mi
ronza in testa una domanda: Ma siamo mai stati liberi?
Riflettendo e parlando con i miei amici sono giunto a questa
conclusione. Forse è solo un’illusione il raggiungimento di certi traguardi,
come: la libertà di parola, la giustizia sociale, l’uguaglianza.
Sono solo delle belle parole.
Quando si dice che i nostri antenati sono morti per
l’affermazione di certi principi, forse non si riflette bene su quello che
invece è successo veramente. Erano pochissimi coloro che volontariamente si
battevano per la libertà, e i partigiani erano alcuni di questi. Gli altri,
invece, erano condizionati dalla povertà, dall’ignoranza e dalla paura. Nessuno si sarebbe mai sognato, tra la gente
comune, di lottare per dei principi, c’era la fame, si lottava per il pane
semmai.
E’ inutile negarlo, i grandi cambiamenti sono avvenuti sempre
per volontà dei poteri forti, di coloro che governavano e solo per i loro
interessi. Le caste e le famiglie nobili, come ancora oggi avviene, erano gli
unici padroni di tutto e di tutti.
I cittadini, la gente comune, gli onesti e i contadini,