martedì 24 settembre 2013

MA CHE GLI VUOI DIRE A UNO COME GRILLO?


L'Italia perde un altro pezzo, Telecom Italia. Le telecomunicazioni diventano spagnole. Un disastro annunciato da un saccheggio continuato, pianificato e portato a termine con cinismo di quella che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane. Fondamentale per le politiche di innovazione del Paese. In passato, anni fa, avevo previsto questa fine ingloriosa con la cessione a Telefonica. La morte di Telecom Italia è iniziata con la sua cessione a debito ai capitani coraggiosi da parte di D'Alema nel 1999, allora presidente del Consiglio. Lui, il merchant banker di palazzo Chigi, è il primo responsabile di questa catastrofe. Un'azienda senza problemi finanziari si ritrovò improvvisamente con più di 30 miliardi di euro di debito.

Telecom possedeva società, immobili, i migliori ingegneri e informatici, aveva la flotta di auto aziendale più grande d’Italia. Un patrimonio costruito con le tasse di generazioni di italiani.

In seguito arrivò il tronchetto della felicità e, con lui, la completa spoliazione dell'azienda con cessioni di rami strategici, licenziamenti, scorpori e piani industriali da barzelletta. Tronchetti si dimise nel 2006 lasciando 41 miliardi di debiti, in sostanza, escludendo obbligazioni e cartolarizzazioni varie (i pagherò agli investitori), quelli ereditati da Colaninno e Gnutti. Ma con in meno però tutte le aziende vendute. Bernabè ha agito in seguito da liquidatore, poteva solo dare l'estrema unzione.

E adesso? Chi ci ha rubato il futuro deve rispondere di fronte alla nazione di questo scempio. Chi ha guadagnato dalla distruzione di Telecom e del suo grande indotto? I consiglieri di amministrazione? Gli azionisti? I partiti? Per molti la Telecom è stato un grande affare, il migliore della loro vita. In questi anni invece di ridurre il debito si sono pagati dividendi agli azionisti, super stipendi ai manager e gettoni d'oro ai consiglieri di amministrazione.

Un'azienda quotata a 4 euro è precipitata a 0,61 euro. Ha quasi azzerato il suo valore. Il danno che deriva all'Italia dalla perdita di Telecom Italia è immenso. Il governo deve intervenire per bloccare la vendita a Telefonica con l'acquisto della sua quota, è sufficiente dirottare parte dei miliardi di euro destinati alla Tav in Val di Susa che neppure il governo francese vuole più. Subito dopo va avviata una commissione di inchiesta parlamentare per accertare le responsabilità e gli eventuali guadagni illeciti.

"Perdo i pezzi ma non è per colpa mia
ora c'ho praticamente un gran testone

e un testicolo per la riproduzione." L'uomo che perde i pezzi, G. Gaber

sabato 21 settembre 2013

I TOMBINI DI SCALEA

Riceviamo e pubblichiamo (ndr)

Salve,
sono una turista di Scalea e questi giorni di temporali mi hanno suggerito una riflessione, che troverete in allegato, che vorrei condividere con voi.

Cordialmente

Valentina D.

I tombini di Scalea 

In seguito alle torrenziali piogge degli ultimi giorni, a Scalea abbiamo avuto l’onore di assistere ad uno spettacolo che va avanti da una vita ormai: l’allagamento delle strade! In particolare ho potuto studiare il fenomeno da vicino in due località. 
A luglio ebbi modo di osservare le fasi dello straripamento del tombino vicino al sottopassaggio di fronte al Ristorante Silver. Acquazzone di cinque minuti. Sale il livello dell’acqua raccolta dal tombino e voilà! Ecco allagato il sottopassaggio con tanto di turisti fuggiti dal mare! 

A settembre invece all’ingresso della stazione, mi sono soffermata ad ammirare la bellezza dell’opera artistica di grande valore, per carità, della strada asfaltata a vari livelli. Che sia liberty o una fotografia d’architettura postmoderna, senza dubbio deve essere stato un uomo d’ingegno a realizzarla! Ma proprio lì, tra uno strato di bitume e l’altro, un piccolo ed anonimo tombino si lasciava sfuggire acqua da tutte le parti! Ah! Povero tombino! Faticava a trattenere la grande raccolta! Ma nulla riusciva a impedire la creazione di piccole pozzanghere e piano piano di una piscina olimpionica! 

Povero turista incredulo e forse un po’ diffidente quando tra Formentera e Scalea è un po’ indeciso! Non sa che a Scalea il mare lo si trova davvero dappertutto! A quattro passi dalla propria abitazione! Eh sì… l’amministrazione comunale di Scalea ci offre un sacco di lussi: la piscina, la vasca termale, il mare! Tutto così… in mezzo alla strada! 

Sciocca io che in tanti anni che trascorro le mie vacanze estive qui, solo ora comprendo il grande sforzo che il Comune compie ogni volta per farci sentire a nostro agio! Dove potremmo mai trovare tanti optional come quelli che ci vengono offerti con una pioggerella estiva? Solo a Scalea… ma mi raccomando: acqua in bocca! 

Ps: o forse, pensando ai problemi di siccità, il Comune di Scalea ha deciso di raccogliere tanta tantissima acqua e siamo noi, poveri mortali, a non comprendere questa trovata geniale?

firmato: una turista qualunque

mercoledì 18 settembre 2013

LE PAROLE "RUMORE"

Durante la manifestazione che abbiamo organizzato per la sera del 04 settembre, un’ospite, la prof. Martino, ha spiegato cosa sono le parole “rumore”. Impossibile per me recuperare nella memoria la definizione tecnica del termine, ma l’espressione mi ha colpito. Le parole “rumore” sono quelle prive (o almeno così l’ho interpretato io) di contenuto, vuote. Quelle parole cioè che non comunicano in realtà nessun messaggio concreto ma, soprattutto non sono costruttive. Ebbene la politica è rumorosissima, anzi la politica è vittima di uomini rumorosissimi. Oggigiorno il cittadino medio reagisce alla parola “politica” con una smorfia di disgusto. Il termine è associato ad aspetti negativi come la falsità, l’imbroglio, il malaffare e si respinge. Nella mentalità collettiva la politica viene vissuta come qualcosa di estraneo e lontano, qualcosa da evitare, infetto. In realtà questo modo di reagire delle persone contribuisce alla degenerazione della politica in quanto se l’onesto se ne infischia, il disonesto “s’a fishc”. Il problema è complesso e non è nemmeno tanto indispensabile analizzarlo troppo (si rischia di fare altro rumore) ciò che conta è “l’oggi”, il presente, come fare a lasciarsi alle spalle questa specie di surrogato di politica. Il cittadino, per meritare questo nome, non può sottrarsi ai suoi doveri civici: scegliere con buon senso i suoi rappresentanti e poi vigilare, costantemente sul loro operato. Il cittadino vero è in grado di distinguere fra servizi e favori, fra doveri e diritti. Infine il cittadino è tale quando si interessa dei suoi concittadini. Questa è politica questa è dignità. Agire anziché subire. E allora via alle iniziative: adottiamo le aiuole, adottiamo le strade, denunciamo discariche e scarichi abusivi, organizziamo eventi culturali, facciamo collette in favore di chi è in difficoltà, rispettiamo le regole e biasimiamo chi non le rispetta. Collaboriamo con le istituzioni. Ancora oggi chi con orgoglio dice di essere cresciuto “ a pane e politica” non capisce che la gente è stanca di sentire sempre le solite storie: proclami vuoti e senza riscontri concreti, che fanno solo rumore. L’uomo politico navigato fa della sua imperitura presenza negli organi istituzionali un vanto, ma si sbaglia. La disaffezione popolare e la devianza della politica è responsabilità di chi dice di averla fatta in tutti questi anni. E allora? Se i professori della politica non vogliono essere chiamati vecchi (aggettivo che va riferito al modo di fare e non alla data di nascita) dovrebbero cominciare ad agire e smettere di parlare. Concludo con un esempio esplicativo: qualche tempo fa è stata organizzata una colletta in favore di alcuni bambini. Tanti cittadini, anche se poveri, hanno contribuito con quel che potevano (anche un solo euro). Una richiesta di contributo è stata fatta ad un ricco uomo politico il quale ha risposto: “no io non partecipo perché deve essere il Comune a provvedere e non intendo risolvere i problemi dei miei avversari politici”. Capite perché siete vecchi?......... Di Monica De Carlo

lunedì 16 settembre 2013

PRIMO GIORNO DI SCUOLA!

Si fa presto a parlare di rinascita, anno zero e progetti per riqualificare il territorio, le intenzioni non bastano, ci vuole la sovvenzione, il finanziamento, l'imprenditore che vuole investire.

Ma la realtà è ben diversa, manca proprio la materia prima, il denaro senza il quale anche l'idea più bella resta nel cassetto e chi ne paga le conseguenze? Tra i tanti anche gli alunni che vanno a scuola senza avere tutto ciò di cui hanno bisogno come la bambina con particolari esigenze che non ha nemmeno la sedia adatta a lei e vedi quegli occhioni verdi che si riempiono di mortificazione perchè seduta in mezzo all'aula in una sediolina che mette in evidenza la sua diversità e la sua mamma con gli occhi velati che la salutano senza riuscire a dire niente o l'altra mamma che decide di non portarla affatto perchè sa che l'integrazione è una bella parola ma necessita di risorse economiche e umane, entrambe non garantite!
E allora si fa presto a dire “io farò” o “avrei fatto” o “non si può fare più di tanto “, perchè come adoro dire io "U sazi no' crid' u diun'!" , ma per cortesia non fatemi sentire parole vuote, proclami elettorali inflazionati, datemi soluzioni, ditemi che il diritto all'istruzione e l'uguaglianza degli uomini (e donne) sarà garantita, che i disabili non dovranno pagare due volte il loro disagio e che riusciremo a garantire una vita dignitosa a tutti gli Scaleoti!
Questo è quello che voglio per il futuro!

Cristiana Covelli

venerdì 13 settembre 2013

COMITATO SCALEA 2020

Cari Concittadini, Il giorno 14 settembre - sabato - alle ore 11:00 è convocata una riunione del Comitato presso l'hotel Talao di Scalea. Siete tutti invitati a partecipare. Vi pregherei di comunicare l'invito anche a chi non ha l'email. Ordine del giorno è la discussione, aperta a tutte le idee e proposte, sulle nostre future azioni. A presto -- Carmela Cotrone

mercoledì 11 settembre 2013

CANCELLATE LA CANCELLIERI


fonte www.altalex.it

  Taglio dei tribunali, Cancellieri: impossibile fermare la riforma News 11.09.2013 (ASCA) - Roma, 11 set - ''Avverto il dovere istituzionale di rappresentarvi l'oggettiva impossibilita' di fermare, oggi, la riforma'' della geografia giudiziaria che ridisegna la distribuzione sul territorio dei tribunali in Italia. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri in Aula del Senato nel corso di una informativa. ''Siamo chiamati tutti insieme ad affrontare l'avvio della riforma (che diventa operativa tra due giorni, ndr) con spirito costruttivo e lealta' istituzionale - ha proseguito il Guardasigilli - procedendo in corso d'opera al monitoraggio della situazione per valutare, in un prossimo futuro, l'eventuale necessita' di interventi correttivi entro i termini previsti dalla legge''. A tal fine, continua Cancellieri, ''abbiamo gia' predisposto nelle sue linee essenziali un primio intervento correttivo, con alcune norme organizzative e processuali che renderanno ancora piu' luida la fase di avvio della riforma, mentre adotteremo subito dopo anche un secondo decreto per apportare alcune modifiche dell'assetto territoriale dei nuovi tribunali, cosi' recependo alcune delle segnalazioni provenienti sia da quest'aula che dai territori''. Cancellieri ha ricordato che la riforma ''da lunghissimo tempo attesa'', ''epocale'', ''pienamente condivisa da me, dal governo Letta e straordinariamente sostenuta dal Presidente della Repubblica'', fa ''venir meno circa il 47% degli uffici giudiziari dell'intero territorio nazionale''. Si tratta, conclude il ministro, ''di un intervento costoso in termini di consenso e popolarita', ma che rappresenta un'importante prova di maturita' per il Parlamento e per il governo''. Nicola Marino, Presidente Oua, ha bocciato l'intervento del Ministro Severino sottolineando che sarebbe più opportuno intervenire adeguatamente sulla riforma della giustizia anzichè varare una riforma giudiziaria che considera un fallimento annunciato. (Altalex, 11 settembre 2013)"

Che fortuna che abbiamo! Una super Ministra d'acciaio che con grande senso materno parla ai suoi stolti figlioli. Tutto su quelle povere spalle, a sopportare il peso di una decisione impopolare ma nella consapevolezza di farlo per il bene di quella massa indistinta e lagnosa del popolo italiano. Le stringate parole del Presidente dell'OUA dicono tutto. UN FALLIMENTO. Fallimento della democrazia sul gradino più alto del podio. La Cara, si fa per dire, Ministra è stata "assunta" per chiamata diretta da "Re" Giorgio e quindi hanno poco da sbattersi quei gallinacci dei partiti, tanto Colei non deve rispondere ai partiti, nessuna significativa pressione può giungere dai rappresentati del popolo che siedono in Parlamento (seppur eletti a mezzo Porcellum). Eh no! Se al Governo siede una Tizia che del passaggio attraverso le urne non ha mai sentito nemmeno l'odore, cosa in effetti possono fare i parlamentari? Nulla, a parte incassare lo stipendio, ovviamente, Poveri Cristi. Ora passiamo al fallimento del popolo rimasto inerme di fronte al definitivo abbandono del territorio da parte dello Stato. Anche a Scalea, come nel silenzio ha chiuso l'Ospedale, nel silenzio ha chiuso pure il Tribunale. E si facciano aiutare tutti quelli che, per giustificare la propria pigrizia, dicono che tanto l'Ospedale non funzionava e la Giustizia pure. Fallimento degli organi rappresentativi. Il Tribunale di Scalea è stato chiuso nel silenzio assordante di Ordini ( e non solo forensi) ma anche di tutti quanti gli altri che, con le proprie professionalità contribuiscono al funzionamento della Giustizia: Commercialisti, Ingegneri, Medici, Geometri e consulenti vari. Infine, quella infelice espressione del Ministro che si appalesa agghiacciante:"riforma ''pienamente condivisa da me, dal governo Letta e straordinariamente sostenuta dal Presidente della Repubblica'' A questo punto l'inutilità del Parlamento è stata formalizzata quindi se siamo diventati una Monarchia o un ibrido Oligarchico almeno risparmiateci i costi di una democrazia solo apparente. Conoscete la truffa del pacco in autostrada?.......


Saluti da Scalea Monica De Carlo

11 SETTEMBRE


lunedì 9 settembre 2013

ENERGIA SOLARE DOVE SEI?

Potrebbe essere ribattezzata la ‘capitale della green economy’ visto che, in quanto a impegno nelle politiche ambientali virtuose e ben applicate, Friburgo non è seconda a nessuno.
220.000 anime, 13.000 posti di lavoro ‘puliti’creati negli ultimi anni, capitale europea dell’energia solare, in cantiere un progetto di sviluppo sostenibile ‘multi-impatto’: queste sono solo alcune delle prerogative che la virtuosa cittadina tedesca. Che ha saputo far proprie le esigenze ambientali, diventando un modello futuristico (all’interno di una realtà antica) che sta lasciando l’opinione pubblica mondiale a bocca aperta.
Immune alla crisi economica e alle oscillazioni dei mercati mondiali, Friburgo ha saputo ridurre del 14% le emissioni di gas serra prodotte rispetto al 1992 e punta a superare di gran carriera anche gli ambiziosi obiettivi della Comunità Europea per arrivare al -40% nel 2030.
Un piccolo, grande miracolo, reso possibile dall’impegno di tutti e dalla ferrea volontà di cittadini e amministratori locali di conquistare un presente ed un futuro migliore, alla luce dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della diminuzione di risorse naturali che ci si aspetta nei prossimi decenni.
Il quartiere periferico di Vauban (guarda l’articolo Vauban: la città ecologica esiste), ad esempio, stupisce per le sue case ‘passive’ coloratissime che non producono sprechi ed aiutano gli abitanti a ridurre i consumi energetici e idrici del 90%. Ogni tetto esibisce pannelli solari, quasi una bandiera sventolata con orgoglio da una comunità che ha dichiarato guerra aperta alle emissioni nocive e al nucleare.
La cura del verde pubblico è al primo posto nell’agenda del sindaco, così come la creazione di nuovi percorsi ciclabili e la limitazione del traffico attuata su tutti i livelli (le auto devono procedere ad una velocità di 7km/h). A Vauban e Friburgo, dunque, regna il silenzio, la tranquillità e la pace, scandita dal solo ‘rumore’ delle biciclette che sfrecciano veloci lungo le piste riservate.
Tutto ciò si traduce in sicurezza, salute e socialità per i cittadini, valorizzazione e tutela dell’ambiente, prosperità economica e nuove opportunità di sviluppo per l’industria turistica locale che continua a registrare trend di crescita impressionanti.
Uno schiaffo morale alle goffe manovre eco-sostenibili degli altri paesi europei, che tra una crisi e l’altra, sembrano sempre più impantanati nella palude della loro stessa inerzia.

Tratto da Tuttogreen

venerdì 6 settembre 2013

SCALEA CITTA' APERTA

Nella splendida cornice di P.zza Maggiore De Palma a Scalea, la sera del 4 settembre l’associazione culturale W Scalea ha organizzato un importante evento cittadino. 

Corposa la partecipazione del pubblico che nonostante la durata di circa tre ore è rimasto inchiodato alle sedie. La legalità è stata l’ingrediente di base correlata al progetto di “cittadinanza attiva” da anni portato avanti da questa feconda associazione. Ospiti della serata la prof. Patrizia Martino, esperta di linguistica e comunicazione che, con abilità ha spiegato come il confronto e la dialettica, per essere produttivi debbano prescindere dalle parole “rumore” ma essere ancorati alla Cultura, come strumento di crescita e “tenuta di rotta”. Numerose dirigenti scolastiche hanno accolto l’invito ad intervenire: la prof. Cianciulli Maria Grazia, dei Licei di Belvedere M.mo ha parlato con passione e trasporto dell’importante compito che grava sulla scuola e i suoi operatori nonché della necessità di restituire la speranza e il futuro ai nostri giovani. 
La neo dirigente dell’Istituto Comprensivo di Scalea, prof. Filomena D’Amante ha letteralmente colpito la platea e i numerosi genitori presenti evidenziando competenza e spirito di apertura e collaborazione della Scuola verso le famiglie e le istituzioni. Particolarmente apprezzato è stato il momento dedicato al teatro, incarnato dal noto attore di origine scaleota, Leonardo Gambardella, che con professionalità e grande umiltà ha fatto rivivere mostri sacri del cinema italiano quali Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Di particolare spessore inoltre l’intervento dello stesso Gambardella quale esponente della associazione “Agire con il teatro”.
Sempre apprezzata inoltre la partecipazione del Presidente onorario di Cassazione dott. Romano De Grazia che nonostante la distanza e i problemi di salute non manca mai di venire a Scalea per sostenere lodevoli iniziative legate alla diffusione del principio di legalità. 
Cuore della serata è stato l’intervento del Commissario prefettizio al Comune di Scalea dott. Massimo Mariani, il quale con disponibilità e semplicità ha fatto luce sulla situazione dell’ente comunale rispondendo senza risparmiarsi alle domande che gli sono state avanzate: dallo stato economico del Comune alle azioni che intende mettere in campo per rendere più vivibile la cittadina oltre a spiegare quali attività sono in essere con riguardo al demanio pubblico. 

“Il dopo Plinius, dice una nota ufficiale dell’associazione W Scalea- noi lo viviamo così. Sentiamo che i tempi sono maturi per una presa di coscienza collettiva. Tutti i cittadini devono sentirsi parte necessaria e imprescindibile della “ricostruzione” di Scalea mediante una crescita culturale e morale che porti virtuosamente alla affermazione di una comunità sana e onesta”- “E’ inutile, continua la nota, pensare adesso ad una futura ed eventuale competizione elettorale, siamo circondati dalle macerie di una cittadina sconfitta e derubata della propria dignità ed identità, dobbiamo ora concentrare le energie sulla crescita e sulle azioni concrete che noi cittadini possiamo fare a sostegno di istituzioni come la Scuola e le Forze dellìOrdine.”