Questa mattina leggendo le notizie sul sito di Radio One mi sono imbattuta nell'intervento del PD di Scalea sull'operazione Plinius.
Il discorso, un pò piccato dell'anonimo autore, è critico nei confronti di quanti (entrati e usciti dal Comune di Scalea come amministratori o come opposizione) oggi si scoprono santi. Il tono è quello classico della politica classica, il contenuto idem. Nello scegliere gli argomenti e le parole il PD di Scalea decide di ricordare a Antonio Forestieri di Sel i suoi "peccati" ma evita accuratamente di fare la medesima operazione su sè stesso. Anzi, a proposito delle elezioni del 2010 il PD ci tiene a sottolineare di aver sostenuto "Scalea nel Cuore" liberamente. Ora come ora non è dato comprendere il motivo di tanto orgoglio.
La suddetta lista "era costituita da persone aventi la fedina penale pulita" è un'altra precisazione che il circolo ritiene doveroso fare.
Excusatio non petita, accusatio manifesta (Scusa non richiesta, accusa manifesta). Troppo permalosi, poco autocritici.
Il problema di quanti sono cresciuti in seno al sistema dei partiti è quello di non riuscire a capire che la Magistratura emette sentenze in relazione a fatti reato a cui è connessa una pena, il cittadino (e a maggior ragione i partiti politici) devono fare delle valutazioni etiche e morali. Che cosa vul dire "fedina penale pulita"? Basta questo per giustificare il fatto che un grande e storico partito quale il PD (la cui stella oggi non brilla più come prima) sostenga liste i cui candidati hanno frequentazioni poco trasparenti? E poi, proprio perchè ne va della reputazione, come vigila e controlla l'operato dei suoi esponenti? Sui partiti grava la responsabilità di garantire che i canditati che si propongono siano scevri da qualunque ombra o dubbio sull'onestà e la moralità. E se la lista è civica il partito deve stare attento anche ai compagni di viaggio dei suoi tesserati.
Questa incapacità e la scarsa umiltà dei vecchi partiti che per quanto professino buone intenzioni non riescono a dare reale e consistente spazio ai giovani ( e al giovane pensiero), li rende lontani dai cittadini.
Possibile che nonostante le ultime batoste elettorali il PD non riesca a capire che questo modo ostile, accusatorio e sterile (nulla emerge infatti circa eventuali proposte post terremoto) di fare politica è il motivo principale per cui ha perso così tanti consensi?
Ma veniamo all'invito diretto alla "responsabile di W Scalea" cioè me medesima, che non ho mancato di firmare il mio articolo di lunedi eppure lo scrittore piddino mi snobba a tal punto da evitare anche di pronunciare il mio nome.
L'articolo di stamane di Matteo Cava su "miocomune" risponde per me. Il dott. Ciancio (che fino a poche ore fa nessuno si sarebbe mai sognato di disprezzare) viene ripudiato dal suo vecchio partito prima ancora che il gallo canti tre volte.
Forse l'autore del messaggio più che di rettifica avrebbe dovuto parlare di precisazione e allora precisiamo: il dott. Ciancio nel giugno del 2012 lasciò il PD volontariamente. Ora questo che vorrebbe dire? Sempre un esponente di spicco del partito è stato durante la fase acuta delle indagini e per i primi due anni di amministrazione Basile (conclusosi alla terza candelina), e i voti che lo stesso come amato e stimato medico raccoglieva non erano tanto disdegnati dal partito.
Ecco concludendo la precisazione, quel che intendevo dire è che prendere le distanze da una persona che per molto tempo è stato un elemento importante di un partito e rinnegarlo così non produce l'effetto voluto dal partito piuttosto produce una sgradevole sensazione di ipocrisia in chi legge.
Ma io sono solo un povera cittadina e di certo non è mia intenzione dare consigli a chi non ne vuole da nessuno, ciò che è certo è che questo è il mio pensiero e se il partito in questione è realmente DEMOCRATICO non avrà difficoltà a rispettarlo senza condividerlo.
Per concludere, questo pezzo resta pubblicato sul nostro blog senza essere inviato alla stampa perchè a noi non interessano le polemiche sulle responsabilità e i battibecchi sui giornali. Nessuno, qualunque cosa dica, ci farà cambiare idea sul fatto che tutti, partiti in testa debbano ammettere i propri errori e riconoscere le proprie responsabilità.
monica de carlo- Presidente di W Scalea