venerdì 29 aprile 2011

PER FARE I FIGLI CI VOGLIONO I SOLDI

Il nostro Paese sembra essere uno dei pochi Stati cosiddetti “civilizzati” che sembra non capire che la ricchezza primaria è costituita dai bambini. Da anni sentiamo dire che il nostro è un Paese a crescita demografica pari a ZERO. Un Paese di vecchi per i vecchi. Senza offesa per gli anziani.

Non solo ai giovani viene negata la possibilità di un lavoro dignitoso che consenta loro di farsi una famiglia ma, a quelli che si “lanciano” senza paracadute, nell’avventura di diventare genitori, una grama sorpresa li attende.

Nessuna tutela o quasi viene garantita né alla gestante durante la gravidanza né alla famiglia dopo la nascita.

Il problema è vastissimo e verrà trattato, necessariamente, a “puntate”.

Cominciamo dal principio, o meglio, dal concepimento.

La giovane donna resta incinta e così, dopo un test di gravidanza comprato (tenete a mente questo verbo) in farmacia e risultato positivo, si reca con l’impegnativa del medico a fare l’esame del dosaggio ormonale. Un esame indispensabile perché l’andamento delle BHCG nel primo trimestre indicano se tutto procede bene o meno. Ecco sborsati i primi venti euro a cui vanno sommati altri venti del test fai da te.

Con questo esame poi la nostra futura mamma deve decidere se farsi seguire privatamente da un ginecologo di fiducia oppure farsi seguire gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale.

Se si sceglie la prima strada la giovane donna si recherà circa una volta al mese dal suo ginecologo per fare l’ecografia e spenderà dalle € 50,00 alle € 100,00 al mese. Se invece decide di farsi seguire in un ospedale civile (ricordiamo che per noi donne dell’Alto Tirreno Cosentino l’ospedale calabrese più vicino è a Cetraro salvo cambiare Regione), ogni volta dovrà prenotare, attendendo i tempi quasi biblici delle prenotazioni, ogni volta troverà un ginecologo diverso e per legge le spettano, nell’arco dei nove mesi, solo tre ecografie.

Già so che si stanno sollevando i cori de:”Oggi si medicalizza troppo la gravidanza”, “Le tre ecografie sono sufficienti…” “I ginecologi hanno fatto un business con le ecografie mensili”….etc etc

Secondo me, la verità sta nel mezzo. Se guardiamo ai Paesi più civili di noi, scopriamo che in Svezia, una futura mamma ha diritto a controlli più frequenti, ad un trattamento preferenziale (viene letteralmente coccolata dallo Stato) e non spende un solo e miserabile centesimo. Anzi lo Stato la ringrazia per aver messo al mondo un nuovo cittadino.

Sul sito dell’organizzazione mondiale della sanità, troviamo critiche all’Italia perché offre servizi di controllo troppo risicati in gravidanza. Perché se una ecografia al mese è troppo, tre in nove mesi è troppo poco.

Ma andiamo avanti. Qualsiasi ginecologo, prescriverà alla gestante numerosi esami del sangue e delle urine ma solo alcuni di questi vengono offerti a carico del SSNN, mentre molti esami (fra cui anche il suddetto esame ormonale, il toxotest, il Citomegalovirus e altri esami impronunciabili) sono tutti allegramente a pagamento. Ora non venitemi a dire che dipende dalle settimane perché questi esami vengono prescritti nel primo trimestre e in questo periodo sono a pagamento.

Via altre € 50,00 minimo.

E siamo solo all’inizio. Se poi a questo aggiungiamo la tremenda riforma sanitaria che ha letteralmente eliminato l’esenzione del ticket per le famiglie giovani anche se hanno un reddito basso (oggi come oggi sono gli anziani quelli che se la passano meglio) allora c’è poco da stare allegri.

Detto questo, continuiamo col dire che i vari integratori (fra cui anche l’importante acido folico) sono tutti a carico delle famiglie e che quasi certamente, tutte le donne preferiscono indebitarsi e avere un medico di riferimento e di fiducia e non andare a giocare alla roulette con le prenotazioni in ospedale. Condite il tutto col fatto che, proprio a causa delle difficoltà storico economiche su menzionate, oggi si diventa mamme sempre più tardi (oltre i 30 anni) e capirete come queste mamme sentano il bisogno di essere seguite con maggiore attenzione.

Insomma va a finire che davvero per fare i figli ci vogliono i soldi.

Per ora mi fermo qui ma la strada fino alla nascita è ancora lunga e costosa……dopo la nascita lo sarà ancora di più….ma questa è un’altra puntata.

Mamma senza paracadute.

2 commenti:

  1. Ad avvalorare le parole della "mamma senza paracadute"dobbiamo aggiungere solo queste spese ma se tutto va bene.Nel caso che devi fare una amniocentesi o una ecografia strutturale, conviene spostare la residenza in una altra regione.I l tiket di due ricette sono costati l'altro ieri 90 euro, ne avrebbe speso 40 in una altra regione.Andiamo alla efficienza, un mio amico per un sintomo fastidioso alla schiena e alla gamba, veniva curato per una lombosciatalgia , dopo due mesi decide di fare una ulteriore visita in altra regione, dove gli hanno riscontrato una grave malattia che prende il nome di sla(sclerosi laterale amiotrofica).Concludo , la regione deve sanare il deficit sanitario (che sono andati naturalmente a vantaggio della mafia), ma se poi non ci garantisce una efficace prestazione sanitaria ,è allora ovvio che il cittadino appena può preferisce andarsi a curare altrove .

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  2. ....aggiungerei alla lista delle cose da comprare:
    - l'abbigliamento pre-maman,
    - le varie cremine antismagliature,
    - anti fatica per le gambe
    ..perchè una donna in gravidanza deve curare il suo aspetto!

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