Fai la cosa giusta, suscita reazioni, emozioni. Stimola la crescita dei tuoi amici, non abbassare la testa e non ti rassegnare. Prima o poi tutti se ne renderanno conto. La verità non esiste ma l’onestà si! Quindi ricordiamoci che se vogliamo vivere in tranquillità con la coscienza a posto ed essere fieri di noi stessi non dobbiamo considerarci delle cose ma degli esseri viventi.
Dico tutto questo pensando ad una riunione che ho fatto qualche settimana fa. Dove c’erano alcune persone che discutevano di valori, di progetti e di alleanze. Poi dopo aver esposto le mie idee, uno di loro mi ha detto: “io non ci credo a Braveheart”, (il film di Mel Gibson, dove il protagonista muore per la libertà della sua gente) nella vita vera non si comporta così la gente. Le persone, ha continuato, pensano al loro torna conto non sono più idealisti. Infine ha detto, la gente non è così intelligente. Si, può essere, ma detto da un giovane che adesso tra l’altro si è pure candidato, mi ha fatto cadere le braccia. Ma io non mi arrendo continuo e continuerò ad essere goliardico, idealista e a sperare nel risveglio dei miei coetanei. Credo che un giorno anche solo per inerzia, cioè perché saremo vecchi e saggi, ci dovremmo occupare della cosa pubblica e spero tanto che nel frattempo non mi trasformerò in un ingordo, cinico vecchio volpone che pensa solo al proprio torna conto.
Intanto, mi auguro che le persone candidate non si sentano dei MAGHI, che non pensino di avere tutte le risposte e le soluzioni pronte per ogni cosa, perché altrimenti quelli che hanno amministrato fin’ora ci fanno un brutta figura. Voglio dire, state attenti tutti sia nelle critiche che negli attacchi, perché molte cose se non si sono fatte è anche perché sono legate ad altre realtà più grandi di noi ( la regione, l’associazione dei comuni, la provincia e lo Stato). Ad esempio, con le grandi opere non si può decidere da soli, ma ci vuole il benestare di una marea di gente. Tutti abbiamo visto com’è difficile mettere d’accordo le persone, (vedi la formazione delle liste civiche, dove non si riescono a mettere d’accordo venti amici) figuriamoci l’approvazione di un progetto di una grande opera pubblica, come il porto ad esempio.
Insomma mettetevi l‘anima in pace se volete attuare un programma, perché la via giusta non è la promessa di un premio a chi vi aiuterà a sedervi in prima fila nella poltrona più bella, ma la condivisione del successo e la compartecipazione nel realizzarlo. E per fare ciò ci vuole un gruppo coeso saldo agguerrito, non un ARMATA BRANCALEONE messa su all’ultimo minuto. Queste aggregazioni reggono solo se ci sono premi sufficienti per tutti, e credo proprio che orami non ne siano rimasti molti.
di Luca Grisolia
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