sabato 12 giugno 2010

W IL CENTRO STORICO (Parte Seconda)


Dopo prolisse argomentazioni e puntuali domande, ecco le nostre proposte.
La base imprescindibile per la rivalutazione di un Centro Storico è innanzitutto l’individuazione di un percorso turistico. Per crearlo basterebbe partire da una semplice mappa del borgo e grazie all’aiuto di esperti, studiosi o semplici appassionati, individuare i possibili punti di interesse turistico, unirli come un gioco della settimana enigmistica, e creare così un percorso che abbia un inizio e una fine. Una volta fatto questo, sarebbe necessario porre in risalto ogni singolo luogo, descrivendone la storia o ciò che lo rende degno di una visita da parte del turista. Si potrebbe ad esempio partire dalle Chiese, di cui il Centro Storico è ricco, raccontarne la storia, descriverne gli affreschi o fare un escursus dei parroci che le hanno portate avanti, dando risalto a queste figure che un tempo rappresentavano il perno del nostro piccolo paese di pescatori. Nel farlo, si potrebbe chiedere la collaborazione degli attuali parroci che di sicuro contribuirebbero alla messa in evidenza delle proprie Chiese. Aprire al pubblico, ma soprattutto rendere presentabile, l’antica chiesetta dai monaci basiliani, così ricca di storia da affascinare chiunque la visiti. Sottolineare gli archi, le scale, i vicoli stretti, le case arroccate (mostrando la tipologia abitativa tipica di un antico borgo medievale), gli antichi ingressi al paese e tutto quello che di interessante c’è da porre all’attenzione del visitatore. Ci sarebbe da enfatizzare il passaggio del poeta e autore drammatico Pietro Metatasio e non solo con una targa di marmo su un muro, ma creando un luogo o una stanza che la gente possa visitare, dove poter leggere i suoi scritti, dove poter conoscere quello che accadeva in quegli anni nel paese che Metastasio aveva scelto come calmo rifugio.
Una volta individuati tutti i luoghi di interesse il secondo passo dovrebbe necessariamente essere la pubblicizzazione degli stessi. Depliant illustrativi, mappe con i percorsi turistici ben delineati e segnalati. Cartelli pubblicitari permanenti, di varie dimensioni, che “invadano” in maniera pacifica il centro di Scalea, le periferie, le strade meno trafficate, un continuo invito, insomma, a visitare questo luogo pieno di cultura e di storia. Far diventare Scalea “la città del Centro Storico”, cercare di darle un’identità almeno in questo…
In termini pratici , i costi sarebbero soprattutto quelli del lavoro iniziale, di ricerca e pubblicizzazione , successivamente sarebbe necessario solo il mantenimento, inclusa la meticolosa pulizia dei luoghi interessati. Anche perché una volta individuato e definito il percorso turistico, esso rimarrebbe tale, sempre lo stesso.
Un’ altra semplice idea potrebbe essere quella di creare un percorso storico-gastronomico , una sorta di messa in scena da effettuare due o tre volte l’anno in periodi specifici. Quello di cui parlo è un percorso di storia, gastronomia e antiche tradizioni. Partendo sempre da un percorso definito a priori, il Centro Storico potrebbe rivivere gli antichi sapori, odori e suoni di un tempo. Le case potrebbero aprirsi, in ogni viuzza il turista potrebbe trovare le donne che cucinano alici, fusilli, sughi, carni, assaggiare un po’ di pane e ‘nduja e ciò che di più tipico c’è nella nostra zona. Potrebbero trovare uomini che canticchiano filastrocche e canzoni di una volta, vecchi detti popolari scaleoti e proverbi. Trovare l’impagliatore che fa le ceste, l’artigiano o il venditore di cocci, che un tempo servivano per trasportare alimenti. Qualcuno potrebbe indossare gli antichi abiti tipici scaleoti e magari, alla marina, si potrebbero ammirare i marinai che sistemano le loro reti, proprio per non dimenticare le nostre antiche origini.
Chiaramente tutto questo sarebbe possibile solo grazie alla sinergia tra amministrazione comunale, associazioni (o meglio comitati per il Centro Storico) e cittadini. Però non sarebbe qualcosa di impossibile.
In fin dei conti ciò che proponiamo sono solo due idee buttate lì, niente di geniale, niente di spettacolare, niente di eccessivamente costoso. Solo piccole proposte, che però aprono la mente di chi le ascolta e fanno capire come sia sottovalutato il nostro Centro Storico.

di Anna Rita Amoroso

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