mercoledì 23 febbraio 2011

NUOVI STILI DI VITA

fonte bloglibri
Scrive Giannozzo Pucci nell’introduzione al numero de L’Ecologist italiano "L’energia del domani è antica come il mare" (libro 234 pag. 10,00 euro):

“L’inizio della discesa produttiva del petrolio impone alla società industriale avanzata, detta anche società dei consumi, di toccare per la prima volta una realtà, sull’eliminazione della quale questa società si è costruita: il limite.”

[...“Un’economia in continua crescita è stata resa possibile filosoficamente da un’idea di natura come variabile dipendente dalla cultura umana e materialmente dalla grande (per i più ricchi) disponibilità di petrolio. ...]


Solo passando a un’economia di riduzione dei bisogni dei paesi ricchi e a un’equa distribuzione dell’accesso alle materie prime e alla loro trasformazione da parte delle comunità locali si può vincere la fame. Ciò significa ridurre il nostro prodotto interno lordo, diminuire la dimensione dei mercati e sviluppare l’autoproduzione. È la tesi di questo volume: l’energia del domani sarà soprattutto quella solare autotrasformata a livello locale.
Resta un interrogativo: come si può essere più liberi avendo di meno?
Ci sono molti aspetti di questa verità paradossale, mi limito a uno. Gli esseri umani hanno una valigetta limitata di scelte. I giorni durano poche ore, la concentrazione che possiamo esprimere ha dei limiti, come le nostre conoscenze.

Negli anni ’50 in una casa italiana media c’erano meno di 800 oggetti, oggi siamo a più di 5000. Ogni oggetto esige la nostra attenzione e ci impone una serie di scelte. Con l’aumentare delle scelte si moltiplicano quelle meno importanti ma diminuisce lo spazio per le scelte fondamentali. A queste sempre più pensano istituzioni, gruppi finanziari e grandi imprese il cui principale scopo è massimizzare i profitti. Perciò possiamo scegliere fra molte marche ma non trovare un’auto che faccia più di 30 km al litro, possiamo scegliere fra molti modelli ma non abbiamo la libertà di scegliere una società in cui l’auto privata non è necessaria. Possiamo mandare l’assegno o un euro per via cellulare ai colpiti dallo tzunami ma non possiamo assistere i nostri genitori anziani.

Il rispetto dei limiti è necessario alla protezione del libero arbitrio, cioè a permettere che ciascuno usi le poche scelte della sua valigetta sui problemi fondamentali della vita. La distruzione dei confini forma un campo di battaglia dove vince sempre il più forte, che quasi mai è il più saggio e il più rispettoso dei deboli e delle qualità più alte dell’animo umano.”

È tempo di scelte più responsabili e nuovi stili di vita. L’ambiente che ci circonda ci condiziona e noi lo condizioniamo a nostra volta. I nostri gesti e le nostre scelte quotidiane hanno un impatto su ciò che ci circonda.

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