domenica 23 maggio 2010

VINCERE MA PERDERE


Io ho sempre fatto il contrario, cioè ho perferito perdere le partite e dare una dimostrazione di umiltà e semplicità, piuttosto che vincere e andare a festeggiare da solo lontano da occhi tristi e sconfitti. Forse perchè capivo fin dall'inizio che le competizioni si perdono sempre comunque vada il risultato. Sto dicendo che anche se si è primi, in qualsiasi settore, sia della vita privata che di quella pubblica, comunque c'è poco da festeggiare se tutto intorno è una rovina. Il fatto è che basta guardare in giro e ci si rende conto che il progresso umano è un completo fallimento, siamo circondati da tanta gente che predica bene e razzola male. Alla fine ognuno pensa al proprio torna conto. E' difficilissimo fare le due cose in modo razionale, coerente ed onesto.
Stasera ho visto "che tempo che fa" con Fabio Fazio ed ho sentito un intervista a Walter Veltroni, il quale parlando del suo ultimo libro:"i clown entrano quando gli acrobati cadono" (pressapoco) egli diceva che in ogni grande questione di Stato vi è sempre rimasto un grande mistero sulla verità dei fatti. Questo perchè esite, a dire di Veltroni un entità superiore che non sta né con lo Stato nè con la mafia. A cominciare dalle stragi di mafia, Borsellino, Falcone, fino alle bombe delle Brigate Rosse. Veltroni sostiene che il nostro paese non ha mai avuto un periodo di svecchiamento sia dei sistemi economici che della classe politica. Gli altri paesi d'Europa, come l'Inghilterra , la Francia hanno combattuto negli anni passati le loro rivoluzioni sociali ed hanno raggiunto un livello di coscienza di Stato e di cultura sociale che in Italia non è mai arrivato. Lo scrittore, inotre, ha detto che non serve vincere le elezioni se a decidere e a comandare sono altri poteri, primo tra tutti la finanza, gestita soprattutto da potenti industriali mafiosi che usano sistemi poco ortodossi per far rispettare le proprie regole. Le elezioni le possono vincere tutti ma solo pochi sanno cosa fare dopo. Infine Walter Veltroni ha detto che non bisogna perdere la speranza, che qualcosa nel nostro paese sta succedendo e che rispetto a qualche anno fa ci sono molti giovani che si battono per la giustizia e la trasparenza. E' un vento nuovo che è agitato da menti dinamiche e fresche che credono nella cooperazione e nei valori dell'onestà e della libertà.

Credo che anche questa volta il nostro piccolo centro sia il riflesso di quello che succede ai piani alti. I grandi affari di stato, nel nostro caso sono i grandi appalti dei lavori pubblici dispendiosi, di cui non si sa e non si vuole far sapere niente (non è un paragone azzardato, fidatevi).Voglio dire che anche da noi qualcuno ha vinto, ma vuoi per questioni economiche, legali, vuoi per accordi con vecchie famiglie oppure per sistemi collaudati e chiusi, irremovibili ed immodificabili, le cose non possono cambiare e non cambieranno mai. Finchè tutti non si renderanno conto del fatto che è il "grumo", (così lo ha chiamato Veltroni, il terzo livello -stato - mafia e terzo livello) che ostruisce lo sviluppo collettivo, sociale e anche la cresciata individuale, che va sciolto e diluito fino a farlo sparire. Anche a Scalea qualcuno ha vinto ma le cose non possono e non devono cambiare almeno fino a quando determinati equilibri non vengono completamente sdradicati. Quindi il metodo, metà vecchio e metà nuovo non funziona, ma stiamo attenti perchè anche il completamente nuovo potrebbe essere un mascheramento del vecchio. "Cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa". Piuttosto si dovrebbe dare fiducia ai buoni esempi, ai modelli da imitare (chissà se ce ne sono dalle nostre parti?).
Infine, voglio dire che sono contento di vivere in questi anni in cui qualcosa di travolgente sta venendo fuori ogni giorno di più e sono felice di partecipare nel mio piccolo a questo cambiamento storico ed epocale. Sono tanti gli indizi che mi danno ragione su questo fatto. Ad esempio, la nuova coscienza sociale, civile, ambintale, la voglia di moralità, di cui tutti i giorni sento parlare sia in rete che sui mass media tradizionali come la stampa e la TV.

Quindi: coraggio amici miei non perdiamo la speranza, diamo fiducia ai Pm ai giudici e agli uomini dell'antimafia. Prima o poi la ragione trionferà sull'ingordigia dei ricchi e l'ignoranza dei poveri (questa è anche dei ricchi).
Direi: "il cuore alla fine vince sempre", ma forse qui, adesso, è fuori luogo.

di Luca Grisolia

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