mercoledì 26 maggio 2010

COSA NE SARA' DI NOI?


Non tutti sanno che il Consiglio dei Ministri ha approvato un testo che prevede il trasferimento dei beni del demanio marittimo, idrico, gli aeroporti e altri beni dello Stato agli enti locali.
Il Comune, per quel che interessa Scalea, dovrà richiedere l’attribuzione dei beni demaniali indicando le modalità e i tempi di utilizzo.
I beni che non saranno richiesti faranno parte di un patrimonio vincolato e verranno venduti ENTRO 36 MESI.
Non è necessario spiegare quanto sia importante per Scalea non farsi sfuggire una tale occasione e, soprattutto, fare le cose in modo che l’operazione non porti vantaggi solo “agli amici” e “agli amici degli amici” ma a tutta la cittadinanza.
Di seguito trovate un commento estratto dal sito giuridico Altalex:
“Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il decreto legislativo del 20 maggio scorso recante "Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un loro patrimonio, ai sensi dell'art. 19 della Legge 5 maggio 2009, n. 42".
Parte, quindi, la “nuova stagione” federalista: immobili dimessi e abbandonati, oppure che versano in condizioni di degrado, fiumi (con esclusione di quelli interregionali), laghi (previa intesa con lo Stato) e spiagge passeranno direttamente sotto il controllo di Regioni, Province e Comuni.
Cosa prevede nello specifico tale decreto? Il trasferimento dei beni del demanio marittimo, idrico, gli aeroporti di interesse regionale o locale, le miniere e gli altri beni immobili dello Stato e i beni mobili ad essi collegati.
Sono esclusi dall'attribuzione:
• i fiumi e i laghi di ambito sovraregionale, salvo per questi ultimi che vi sia intesa tra le Regioni interessate;
• i beni della Difesa e i beni culturali, nei termini già previsti dalla normativa vigente;
• la dotazione della Presidenza della Repubblica e i beni degli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale;
• gli immobili per uso istituzionale dello Stato, i porti e gli aeroporti di rilevanza economica nazionale ed internazionale, le reti di interesse statale, le strade ferrate dello Stato, i parchi nazionali e le riserve naturali statali.
L’attribuzione dei beni dovrà avvenire in base alle richieste degli enti, che dovranno indicarne le modalità e i tempi di utilizzo.
Tutti i beni non richiesti confluiranno in un patrimonio vincolato: verranno valorizzati e alienati (in base ad accordi tra Stato, Regioni ed Enti Locali) entro 36 mesi.
Non vi saranno oneri aggiuntivi a carico delle finanze pubbliche: le maggiori risorse (derivanti a regioni ed enti locali dalla alienazione o dalle quote dei fondi immobiliari) verranno destinate - per il 75% - alla riduzione del debito dell’ente, e, per la residua parte, del debito statale.
Ogni alienazione di immobili da parte delle Regioni o degli Enti locali dovrà esser preceduta dall’attestazione della congruità del prezzo da parte dell'Agenzia del demanio o dell'Agenzia del territorio
Mantengono, in ogni caso, il carattere demaniale (a maggior garanzia dell’interesse pubblico) i beni trasferiti del demanio marittimo, idrico e aeroportuale.
Per quanto concerne gli altri beni trasferiti può essere disposto dallo Stato il mantenimento nel demanio o nel patrimonio indisponibile; in ogni caso, l’eventuale “sdemanializzazione” continua ad essere dichiarata dallo Stato.”
di Monica De Carlo

1 commento:

  1. Cosa ci si poteva aspettare da uno che si è sempre dichiarato pronto, ancor prima della grande crisi, a (s)vendere il Colosseo e persino la scrivania di Quintino Sella su cui lavora ogni giorno nell'ufficio del Ministero dell'Economia? L'Italia è famosa per non saper fare le privatizzazioni, perché va a finire sempre che ci guadagna solo la cricca di turno.

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