giovedì 13 maggio 2010

L'ABC DEI SERVIZI PUBBLICI- Prima Puntata

Cari lettori del blog di W Scalea, con questo articolo nasce la prima rubrica settimanale della nostra associazione. Si tratta di un’iniziativa che abbiamo voluto mettere in campo per poter dare una continuità e un ordine alle nostre idee, uno spazio in cui si faranno avanti le nostre proposte, porremo delle domande su tematiche a noi oscure, e cercheremo di trovare soluzioni immediate a piccoli problemi. I temi di interesse non saranno i grandi progetti, le proposte impossibili, ma i servizi elementari che una cittadina come Scalea deve necessariamente avere. E’ per questo motivo che abbiamo voluto intitolare questa rubrica “L’Abc dei servizi pubblici” proprio per occuparci di quella che è la base, l’elemento iniziale ed essenziale per lo svolgimento dell’amministrazione della cosa pubblica. Ogni settimana questa rubrica si occuperà di un tema diverso, sviluppandolo nelle sue innumerevoli sfaccettature e possibilità. Nessun clamore però, niente parole altisonanti, solo uno spazio aperto alle domande e proposte, perché è solo con la parola, con il confronto, le idee e l’apertura che una comunità può migliorare. Le domande le porremo ad ignoti, senza riferirci alle passate amministrazioni né tantomeno a quella in carica da solo un mese e mezzo e non sarà una cosa vana perché comunque, in ogni modo, le domande fanno riflettere. Le proposte saranno invece la pulce all’orecchio della neo amministrazione e chissà che qualcuno non ci dia ascolto davvero!
Per inaugurare la rubrica si è scelto di non trattare i cosiddetti “temi caldi” del momento, quindi ci occuperemo di qualcosa di più leggero e magari meno fondamentale. Partiremo dal “basso” , dal mondo dei bambini che sono il nostro futuro e, come le migliori aziende puntano sulle loro risorse umane, noi punteremo su di loro e sul miglioramento dei luoghi preposti alla loro crescita.
Dove vanno i bambini per giocare un po’ all’aria aperta? Sulla pista ciclabile? Sì, ma solo per usare la bicicletta e con gli occhi dei genitori ben aperti, a causa del forte dislivello che c’è con il terreno sottostante che porta alla spiaggia. Nella villa comunale? Sì, ma solo se muniti di giocattoli, biciclette o altro, in quanto essendo giardini per il passeggio non sono presenti intrattenimenti per bambini. Parco giochi adiacente a Via Lido? Nì. Nasce come luogo per bambini, ma proprio non lo è! Senza perdere tempo nella minuziosa e dettagliata descrizione del suo stato attuale … ecco ciò che ci piacerebbe vedere. Uno spazio ad uso unico ed esclusivo per i bambini! E con questo intendo uno spazio protetto, a norma, pulito e soprattutto ben tenuto. E partendo sempre dal “basso” : o mantenere un prato sempre verde, o pavimentare alcune zone, magari utilizzando materiali particolari, meno pericolosi per i bambini, come ad esempio un pavimento gommato (non mi sto inventando niente, il parco giochi con pavimento gommato esiste già in molte città). Evitare che i cani vengano portati lì per i loro bisogni fisiologici, in modo che alle mamme non venga il panico ogni volta che il proprio bimbo mette le mani a terra o cade! Magari sorvegliando ogni tanto l’area o mettendo semplicemente un simpatico cartello che indica che il luogo è praticato dai bambini. Penso che ognuno di noi avrebbe la coscienza di non portarci il proprio cane. Acquistare dei nuovi giochi, a norma, che riempiano lo spazio, introdurre i giochi di una volta, magari facendo un disegno permanente a terra della nostra vecchia “campana”, in modo che i nostri bambini imparino a conoscere anche i giochi che non costano niente e si possono fare dappertutto! Se volessimo proprio fantasticare potremmo immaginare anche una di quelle strutture di gomma con la rete intorno, piena di palline e di percorsi interni dove i bambini giocherebbero in modo sicuro (play ground). Dovrebbe essere completamente eliminata la pista di pattinaggio o ciò che ne rimane. Al suo posto potrebbe essere creata una zona teatrino per i piccoli dove, ad esempio, ogni domenica pomeriggio verrebbe messo in scena un piccolo spettacolo, grazie magari all’aiuto delle associazioni, delle mamme o di giovani volenterosi (di wscalea), che potrebbero dilettarsi nella recitazione per bambini. Se invece la vogliamo mettere più sul piano commerciale si potrebbe isolare quell’area dal resto del parco bimbi e porvi all’interno dei piccoli stand prefabbricati, carini, di proprietà del Comune di Scalea. Lì ognuno, previa richiesta allo stesso Comune, potrebbe esporre e vendere la propria merce artigianale. Si creerebbe così un piccolo bazar permanente con prodotti artigianali, locali, ma soprattutto unici, che inizierebbe a dare a Scalea una sua tipicità.
Questo è quello che noi intendiamo per idee o proposte, niente di più semplice che pensare a ciò che vorremmo avere, a ciò che potremmo aspirare, giusto per il gusto di farlo e, ripeto, chissà che qualche matto un giorno non ci dia ascolto!

di Anna Rita Amoroso

3 commenti:

  1. sottoscrivo la sua idea realizzabile e con poca spesa.Gli spazi ci sono, basta proteggerli con un recinto .Complimenti ancora .franco celano

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  2. Speriamo che i nostri nuovi amministratori trasformino la situazione di crisi in occasione per reinventarsi. Fino ad oggi il loro modo di operare è stato positivo solo per loro (se ci penso non riesco e fare un elenco delle cose che sono state fatte bene negli ultimi 20 anni).Vedi i loro macchinoni e le loro super ville.
    Peccato che non si rendono conto che se la comunità cresce cresce tutto il sistema. Aumentano i posti di lavoro le persone cresco e si confrontano stimolando nuove ricerche e rendendo tutta l'esistenza ancora più interessante. Qui non sto parlando di ricchezza materiale ma di benessere e crescita interiore.
    Sono concetti elementari:l'unione fà la forza...
    Achille

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  3. E' vero, le fonti rinnovabili potrebbero diventare un'occassione per creare posti di lavoro guadagnando.Riciclare olii alimentari usati, per esempio, è una cosa che ancora qui da noi nessuno ha fatto. Ho letto che è un mercato in crescita e che con questo tipo di attività si raggiungono due risultati, si guadagna e si evitano danni enormi intermini di inquinameto ambientale. Ma ci pensate a quanto olio buttiamo nei nostri lavandini ogni mese? Ho letto che in alcune città hanno istituito dei centri di raccolta presso i ristoranti del proprio quartiere e che poi l'azienda che fà il ritiro e porta allo smaltimento dell'olio usato paga una piccola cifra per ogni litro di olio recuperato.
    Se lo facessimo a Scalea, si potrebbero pagare con i ricavi le persone impiegate in questa attività di raccolta. (naturalmente il cittadino non ci guadagnerebbe niente, solo un pò di maturità sociale).
    chissà quanti esempi ci sono di autofinanziamento....
    Luca G.

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