Due grandi eventi in due grandi città. Sarà che viviamo in un’epoca in cui abbiamo di nuovo bisogno di miti e di ritualità come nel passato che ci riportino un po’ di sicurezza, pace e tranquillità. Sta di fatto che in questi due giorni si celebreranno due fatti che rimarranno nella storia per lungo tempo.
Il matrimonio dei giovani reali inglesi e la santità di papa Wojtyla ci trasportano in un mondo fantastico e lontanissimo dalla realtà. Se non fosse per i tragici fatti di guerra e le sciagure ambientali che stanno colpendo gli Stati Uniti potremmo dire che in questo fine settimana ci siamo concessi un salto nel passato, un viaggio nel tempo che ci accomuna tutti. Londra e Roma le due grandi potenze, le due grandi città eterne che insieme potrebbero raccontare la storia del mondo occidentale e dirla quasi tutta, almeno quella moderna. Due poli che si attraggono e si respingono durante la loro esistenza oggi sono legati da due eventi mediatici che ci tengono incollati alla tv. I giornali, le radio, internet e le televisioni non fanno altro che raccontare, riprendere e trasmettere ogni particolare. Una sorta di antidoto virtuale per tentare di superare tutta la realtà triste e vergognosa in cui viviamo. I miti per combattere i fatti, le leggende e gli eroi per superare le difficoltà materiali. Si è questo che sta accadendo oggi ed è per questo che quasi una persona su tre sulla terra ha visto in diretta il matrimonio di William e Kate. Sono loro che incarnano le speranze delle giovani generazioni, radiosi e sorridenti profondono fiducia e prosperità nel futuro e fanno sognare. E’ il mito del principe azzurro e cenerentola. La stessa azione ma di profilo diverso quella che si sta compiendo a Roma, la santificazione del papa darà speranza a molta gente e contribuirà a superare le insicurezze e le incertezze dei nostri giorni (almeno psicologicamente). Malgrado tutto però non sono loro i veri protagonisti ma siamo noi spettatori che diamo un seguito al regno d’Inghilterra e il nuovo santo alla Chiesa Cattolica. Sono i nostri sguardi che certificano le loro azioni; è sempre il popolo che scatta la fotografia e rende l’irreale REALE.
E’ la stanchezza della terra e dell’umanità a permettere che questi due eventi diventino un weekend di riposo e di relax.
Il matrimonio dei giovani reali inglesi e la santità di papa Wojtyla ci trasportano in un mondo fantastico e lontanissimo dalla realtà. Se non fosse per i tragici fatti di guerra e le sciagure ambientali che stanno colpendo gli Stati Uniti potremmo dire che in questo fine settimana ci siamo concessi un salto nel passato, un viaggio nel tempo che ci accomuna tutti. Londra e Roma le due grandi potenze, le due grandi città eterne che insieme potrebbero raccontare la storia del mondo occidentale e dirla quasi tutta, almeno quella moderna. Due poli che si attraggono e si respingono durante la loro esistenza oggi sono legati da due eventi mediatici che ci tengono incollati alla tv. I giornali, le radio, internet e le televisioni non fanno altro che raccontare, riprendere e trasmettere ogni particolare. Una sorta di antidoto virtuale per tentare di superare tutta la realtà triste e vergognosa in cui viviamo. I miti per combattere i fatti, le leggende e gli eroi per superare le difficoltà materiali. Si è questo che sta accadendo oggi ed è per questo che quasi una persona su tre sulla terra ha visto in diretta il matrimonio di William e Kate. Sono loro che incarnano le speranze delle giovani generazioni, radiosi e sorridenti profondono fiducia e prosperità nel futuro e fanno sognare. E’ il mito del principe azzurro e cenerentola. La stessa azione ma di profilo diverso quella che si sta compiendo a Roma, la santificazione del papa darà speranza a molta gente e contribuirà a superare le insicurezze e le incertezze dei nostri giorni (almeno psicologicamente). Malgrado tutto però non sono loro i veri protagonisti ma siamo noi spettatori che diamo un seguito al regno d’Inghilterra e il nuovo santo alla Chiesa Cattolica. Sono i nostri sguardi che certificano le loro azioni; è sempre il popolo che scatta la fotografia e rende l’irreale REALE.
E’ la stanchezza della terra e dell’umanità a permettere che questi due eventi diventino un weekend di riposo e di relax.
Però come lo struzzo che nasconde la testa nella sabbia, andiamo avanti e facciamo finta di niente. Tra due giorni la Chiesa avrà un altro Santo e la corona inglese un altro erede ma la maggior parte della gente dovrà fare i conti con una quotidianità che è il frutto di un sistema che nasce da uno stile di vita ingiusto, scorretto e immorale.
Come dice Francesco Merlo dalle pagine di repubblica “Alla fine, aggrappati ad un Papa morto ed a un principe vivo come fossero un controveleno, una boccata d’ossigeno contro il soffocamento della storia, scopriamo che quello dei miti e dei riti è un universo ben strutturato e perciò questo nostro magico e inattuale fine settimana sarà solo un bel valzer laico ballato sulle nuvole tra Londra e Roma con tutte le regine e con tutti i cardinali del mondo”.
Buon primo maggio a tutti.
Luca Grisolia
Luca Grisolia
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