SCALEA (14 settembre) - Salvatore Glorioso, il cinquantenne di Cefalù, che partito da Milano il 10 luglio scorso sta cercando di raggiungere a piedi la cittadina siciliana portando sulle spalle una grossa croce di legno, è arrivato in mattinata a SCALEA.
«Ho fatto un voto religioso - ha detto mentre percorreva c.so Mediterraneo in direzione Reggio Calabria, tra gli sguardi increduli di automobilisti e passanti - Devo raggiungere i miei familiari in Sicilia entro la fine di settembre. Il mio viaggio è stato contornato da numerose vicissitudini: una volta mi hanno fermato i carabinieri e multato perché la croce ha le ruote ed è considerato un mezzo improprio da trasportare sulle strade, un altro verbale mi è stato fatto perché non indosso il giubbotto di sicurezza con le strisce, molti sono stati i posti di blocco e le richieste di controlli, ma non mi scoraggio, vado avanti fino a Villa San Giovanni in Calabria, dove dopo aver preso il traghetto, continuerò a piedi verso la mia meta, da Messina a Cefalù, il voto che ho fatto lo devo pagare, costi quel che costi».
Questa mattina alle 12 è arrivato trainando la grossa croce fino a Scalea, io ho avuto modo di intervistarlo per qualche minuto e non mi è sembrato uno svitato. Quello che penso è che la determinazione umana è senza confini. Un grosso affettuoso abbraccio al mitico Salvatore che con il suo gesto mi ha fatto capire che tutto è possibile, basta avere fede.
«Ho fatto un voto religioso - ha detto mentre percorreva c.so Mediterraneo in direzione Reggio Calabria, tra gli sguardi increduli di automobilisti e passanti - Devo raggiungere i miei familiari in Sicilia entro la fine di settembre. Il mio viaggio è stato contornato da numerose vicissitudini: una volta mi hanno fermato i carabinieri e multato perché la croce ha le ruote ed è considerato un mezzo improprio da trasportare sulle strade, un altro verbale mi è stato fatto perché non indosso il giubbotto di sicurezza con le strisce, molti sono stati i posti di blocco e le richieste di controlli, ma non mi scoraggio, vado avanti fino a Villa San Giovanni in Calabria, dove dopo aver preso il traghetto, continuerò a piedi verso la mia meta, da Messina a Cefalù, il voto che ho fatto lo devo pagare, costi quel che costi».
Questa mattina alle 12 è arrivato trainando la grossa croce fino a Scalea, io ho avuto modo di intervistarlo per qualche minuto e non mi è sembrato uno svitato. Quello che penso è che la determinazione umana è senza confini. Un grosso affettuoso abbraccio al mitico Salvatore che con il suo gesto mi ha fatto capire che tutto è possibile, basta avere fede.
di Luca Grisolia.
mi associo al commento di Luca a riguardo del sig.Salvatore.L'ho avvistato a Diamante (despar)verso le ore 16.30, ma non sono riuscito a fermarmi, ma da questo blog gli auguro buona strada.Qualunque cosa gli sia capitata rende un grazie in alto offrendo questo sacrificio.franco celano
RispondiEliminache tipo! se tutti fossimo così determinati!
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