venerdì 17 settembre 2010

L'ITALIA DA DISTRUGGERE

dal blog di Beppe Grillo


"Caro Beppe,
oggi ho letto una notizia che mi ha lasciato uno sconforto infinito e una rabbia indescrivibile. Ieri Norman, un ragazzo di 27 anni, si è tolto la vita lanciandosi dal terrazzo della facoltà di lettere di Palermo perchè non riusciva più a vedere il suo futuro, chiuso da un ambiente che non riesce a dare lavoro neanche ai migliori. Si era laureato con il massimo dei voti in filosofia della conoscenza e della comunicazione. Lascia una famiglia distrutta che non troverà mai pace per quello che è successo. Suo padre ha parlato di "omicidio di Stato" e ha detto il vero. Questi vecchi bastardi che hanno in mano il Paese ci stanno togliendo tutto, pure la possibilità di sognare una vita normale. Spero darai spazio a questa notizia che ovviamente non è stata neanche accennata dalle tv del regime. Forse non è molto, ma credo che almeno questo Norman lo meriti e spero possa servire ad aprire gli occhi a quanti stanno svendendo il nostro domani per soldi e mignotte." Alberto M.

il commento di Beppe:

Un ragazzo si è suicidato. E' stato ucciso da un Paese incapace di intendere e di volere, non in possesso delle sue facoltà. Quindi non imputabile per le sue azioni, non condannabile. Il padre di Norman Zarcone ha detto che si tratta di "omicidio di Stato". Ma chi è lo Stato? Se chiedete in giro nessuno vi dirà: "Sono io lo Stato!", magari con fierezza oppure vergognandosi, ma almeno con un'assunzione di responsabilità. Lo Stato è sempre qualcun altro e chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni. Norman è stato ucciso da decine di milioni di italiani, è stato un omicidio di massa, di indifferenti che muovono il culo solo se sono toccati direttamente. Un corpaccione amorfo che ha come stella cometa l'istinto di sopravvivenza e come orizzonte il prossimo fine settimana. I giovani migliori se ne vanno dall'Italia, emigrano, qualche volta si suicidano come Norman o rinunciano a un progetto per il futuro. Un Paese di vecchi che divora i propri figli come Saturno, di raccomandati, di prostituti e di prostitute, del proprio corpo o della propria coscienza. Un Paese che vive sul calcolo delle probabilità, sul fatto che la morte sul lavoro, il pizzo, la malasanità, la disoccupazione riguardino sempre gli altri. L'Italia è spaccata in due, non tra Nord e Sud, tra Sinistra e Destra, ma tra giovani e vecchi. I giovani non hanno nulla perché i vecchi hanno tutto.

5 commenti:

  1. Sono lo Zio di Norman, ho letto quanto scrivete e volevo dire anch'io qualcosa. Intanto che preferirei avere ancora accanto mio nipote. Poi che contrariamente a quanto si possa pensare il suo non è stato un atto dovuto alla depressione. Norman era allegro, gioviale. Anche nel suo ultimo messaggio ha scritto libertà di pensiero è libertà di morire, che è uguale a libertà di vivere. Perchè lui voleva vivere. Vivere facendo l'insegnante. Quello per cui aveva studiato. Lo scorso venerdì era anche diventato giornalista. Non voleva essere un 'bamboccione'! Non voleva un lavoro miliardario. Soltanto seguire la sua vocazione. E vi assicuro che era un ragazzo veramente colto e dotato di ottime capacità didattiche. Chiedetelo a chi l'ha conosciuto. Il direttore di un giornale locale, che era stato il direttore di un quotidiano nazionale, con il quale Norman collaborava, ha detto di lui "...aveva le capacità di uno scrittore... la sua è stata una perdita per la cultura italiana". Ma Norman, che lavorava a 25 euro come bagnino, per imparare l'etica del lavoro, cercava di vivere con dignità. Un lavoro onesto, quello del docente, che non fa arricchire, ma vivere con dignità. La dignità di avere una ragazza da portare a mangiare una pizza senza chiedere i soldi a papà. Questo l'hanno impedito le ingiustizie, come quella delle dottorande ammesse con borsa perchè... lasciamo perdere! Voleva insegnare e nulla più, ma glielo hanno impedito le mafie universitarie ed uno stato che non sa apprezzare i figli migliori. Se avesse vissuto all'estero questo non sarebbe successo. Ha voluto fare un gesto dimostrativo, per se... per gli altri. Ci mancherà tantissimo e se lo aveste conosciuto, oggi direste è morto un angelo, uno spendido studioso, un uomo colto ed affettuoso con tutti. Senza tornaconti. E vi sentireste più poveri dentro, come tutti noi. Caro Norman, Un bacione dallo Zio.

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  2. Carissimo Sandro,
    noi ci sentiamo e siamo più poveri dentro non solo per la consapevolezza di aver perduto un angelo (anche senza averlo conosciuto di persona) quanto piuttosto per la coscenza che ciò che è accaduto a Norman accade ogni giorno a tanti giovani meravigliosi:quello di non vedere davanti a sè riconosciuto il diritto alla dignità, ad una famiglia, alla vita. Persone sensibili dotate di intelligenza superiore alla media restano schiacciate da tale consapevolezza al punto di non poterla sopportare, al punto di volersi ribellare a qualunque prezzo.
    Non è depressione ma un atto estremo di dignità,
    doloroso e agghiacciante (per chi ne ha contezza piena).
    Noi abbiamo letto la notizia. Ne siamo rimasti addolorati, commossi e ci siamo sentiti solidali per questo l'abbiamo diffusa, così come l'abbiamo trovata. Non ci sono nostri commenti sull'articolo perchè non abbiamo avuto la fortuna di conoscere Norman. Quasi un nostro coetaneo a cui, credimi, ci sentiamo vicini.Di fondo c'è solo il desiderio di far conoscere il suo dolore perchè è comune a tanti ma ignorato e minimizzato dai più.
    Quando si parla di "bamboccioni" molti sorridono. In realtà tale termine è solo un mezzo per rinchiudere in uno stereotipo offensivo la tragedia delle nuove generazioni: quella di essere culturalmnte superiore alla precedente ma senza potersi permettere una famiglia o semplicemente pagarsi da soli una pizza.
    In questo caso la cultura rende più consapevoli del proprio dramma esistenziale e fa sentire ancora più umiliati.
    Perdonaci se quello che abbiamo fatto ha in qualche modo addolorato te e quelli che amano amato Norman, ma nelle notre intenzioni c'era solo la volontà di dare voce ad un ragazzo a cui è stato negato il diritto ad una vita che si era meritata col sudore. Questo perchè Norman non è solo ma fa parte di un'intera generazione di uomini e donne.
    Se vorrai scrivere qualcosa su Norman per permetterci di conoscerlo meglio e per dare a quel gesto un contributo dimostrativo che egli stesso voleva dare ....saremo orgogliosi di pubblicarlo sul nostro modesto sito.
    Ciao Sandro e grazie.
    Monica

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  3. Lettera di Clausio 2 parte
    Caro Norman, ti scrivo
    di CLAUDIO ZARCONE


    L’enigma del mago. Un paio di giorni prima di morire Norman aveva mandato questo sms ai suoi amici, tutti, contenente un enigma: “Un mago, il quale che non sbaglia mai le sue previsioni, prevede durante un sogno la sua morte, che sarà per impiccagione. Il giorno seguente il re decide di eliminare dal regno ogni forma di pena di morte, però tranne quella per impiccagione. A tal punto, il mago, preoccupato, escogita un piano per cercare di salvarsi. Va dal re e preannuncia che, se non eliminerà ogni pena di morte, compresa quella per impiccagione, lui, cioè il re stesso, morirà impiccato: questa la sua visione. Il re intimorito elimina tutte le pene di morte. Il mago sarà finalmente salvo oppure sarà vittima del corso di eventi che ha appena costruito e determinato?”.
    Norman ha poi spiegato ai suoi amici sbigottiti questo: “Ognuno è artefice del proprio destino». Questa la sua grande, ultima lezione di filosofia. Norman era la razionalità filosofica e la genialità dionisiaca della musica.
    Il mio povero e geniale figlio, che con lui si è portato dietro il mio spirito, la mia religiosità dai mille volti, la mia vita in breve, è stato paragonato a Jan Palach, il giovane cecoslovacco che si diede fuoco a piazza S. Venceslao, a Praga, per protestare contro l’invasione dei carri armati sovietici nel 1968.
    Norman come Jan, dunque. Un eroe che ha sacrificato se stesso per denunciare un sistema baronale che avvelena le coscienze e mortifica le aspirazioni dei più studiosi. “Sangue mio” sei morto da eroe, per non prostituire la tua coscienza e per evitare che altri lo facciano.
    Sei morto per riaffermare forte il tuo diritto alla libertà e all’indipendenza intellettuale, cose, queste, che ti avevano negato le solite, ormai troppo note, baronie universitarie che ti avevano isolato come un corpo estraneo, quantunque possa magari opinare il barone di turno o il suo servo prediletto (ve ne sono tanti, forse troppi).
    Tu sei morto ed io sono morto con te “Zuzzurellone mio”, e forse la colpa è mia che ti avevo educato alla filosofia e ai valori di legalità nei nomi di Falcone e Borsellino. Io che ti avevo insegnato il giornalismo d’inchiesta e che tu volevi praticare, tra le altre cose, in un quartiere difficile come Brancaccio.
    Ricordi, Norman? In questi giorni avevamo scritto insieme una canzone dedicata a Falcone e Borsellino, avremmo dovuto inciderla a giorni, ma hai preferito anticipare tutto: la tua vita, la mia vita, quelle di tua madre e tuo fratello che vedo spegnersi ogni minuto che passa.
    Ti hanno tolto il futuro, figlio mio, luce dei miei occhi. Occhi, i miei, che ormai non vedono più. Solo buio.
    La domenica, il mercoledì di Champions, come vedremo con tuo fratello le partite dell‘Inter?
    Tu hai scritto che “la libertà di pensare è anche la libertà di morire, che equivale poi a vivere”.
    Amavi troppo questo mondo, con tutte le sue imperfezioni, ma hai voluto dare un segno fortissimo – troppo forte vita mia benedetta – per dire il tuo “no” alle prevaricazioni e all’assenza di merito.
    Non lo dovevi fare, eri troppo bravo e ti dicevo sempre che alla fine i bravi emergono.
    Ma non mi hai creduto, come avviene spesso che i figli non credano ai genitori.
    Ti vogliono intitolare un’aula della tua università: rimarrai famoso a vita, e gli studenti che entreranno in quell’aula a tuo nome si ricorderanno di chi è stato Norman Zarcone. Si ricorderanno dei tuoi coglioni grossi così.
    Purtroppo in Italia, i riconoscimenti devono essere sempre postumi, come postumo sei diventato tu.
    Ed io, ora che faccio?

    Ciao Norman, un bacione dallo zio Sandro

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  4. Ciao monica
    ti ringrazio per la risposta. appena avrò la forza di scrivere ti racconterò com'era Norman.
    intanto vi invio una lettera scritta da mio fratello Claudio, il padre.
    Grazie per aver raccontato di Norman, me lo fa sentire ancora vicino
    la invio in 2 parti, dato che si tratta di una lunga lettera.

    Caro Norman, ti scrivo
    di CLAUDIO ZARCONE Stavo scrivendo in questi giorni il mio ultimo libro di riflessioni sulla vita. Scrivevo che dio si manifestava in me attraverso i miei due figli, autentica luce dei miei occhi.
    Dicevo anche che per me dio suonava il basso elettrico, lo stesso strumento che suonavo io da giovane.
    Con la morte di Norman ho capito che dio ha le corde del basso scordate, farebbe bene ad accordarle per evitare altro dolore ad altri padri di famiglia.
    Norman viveva per la filosofia e per la musica, non era un depresso o un fragile come magari qualcuno vorrebbe farlo passare (che idiozia): egli aveva, semmai, una dimensione civile ed eroica della vita.
    Norman ha avuto due “attributi” grossi così. Ci vogliono “attributi”, infatti, per vivere e morire come ha fatto mio figlio, io non ci riuscirei. Ci vogliono coglioni per immolarsi per una causa, che esula dalle aspirazioni individuali e che invece riverbera una condizione collettiva. Tu non volevi guadagnare stipendi esorbitanti o diventare a tua volta un barone universitario – me lo dicevi sempre – tu volevi dedicarti agli altri nel nome della filosofia e della verità, per 1200euro al mese.
    Lo studio, la lode, la filosofia come faro per orientarsi nella vita, la musica per esprimere i segnali che provenivano dal tuo profondo, a differenza di altri che – la scoperta è di questi giorni ad Economia a Palermo – si facevano caricare degli esami mai sostenuti, da alcuni amici che lavoravano nelle segreterie dell’università. Tutto l’opposto. Norman studiava otto ore al giorno, anche nove, dieci, non era un bamboccione e per guadagnarsi qualche spicciolo faceva anche il bagnino, a venti euro al giorno, per dodici ore al giorno. Ultimamente si portava dietro, approfittando della mezz’ora di pausa, “La costruzione logica del mondo” di Rudolf Carnap (la sua tesi di dottorato era infatti sul rapporto fra linguaggio ed epistemologia). Trovava sempre il tempo di studiare perché lo studio per lui non era un obbligo, una fatica, una rottura, ma era la sua dimensione esistenziale, insieme alla musica (e negli ultimi anni anche il giornalismo d’inchiesta). Faceva il bagnino per apprendere “l’etica del lavoro”. Questo mi diceva.
    Gli amici lo chiamavano “Zuzzurellone”, a dimostrazione che Norman fosse un giovane scherzoso, innamorato della vita, non un depresso o giù di lì. Pieno di vita, capace, lo ha definito il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Vittorio Corradino, quando mi ha consegnato la tessera del collega Norman.
    La sua morte – e lui lo aveva confidato agli amici – voleva essere un gesto eclatante, un messaggio indirizzato alle baronie universitarie che avvelenano in cervelli più puri e veri, come quello di Norman, il quale in questi giorni aveva composto la colonna sonora di un documentario filmato da un giovane regista.

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  5. Vi chiedo se è giusto che il Sindaco di Scalea, si permette di additare la cittadinaza di Scalea,
    di aver speso e sprecato denaro al di sopra delle
    nostre capacità economiche.
    Ma per caso sono i cittadini che hanno sprecato 31 milioni di euro?
    Che a breve arriveranno lettere di pagamento di 10.000 euro, a tutti, poi si vedra chi dovrà pagare, che ogni cittadino residente deve versare un contributo di 70 €.
    Che l'acqua è stata privatizzata e che la Tributi Italia non ha versato buona parte di quanto incassato. Che il 1° Consiglio, questo Sindaco ha aumentato tutti i tributi.
    La colpa naturalmente è dei cittadini.
    Ma diamo ai numeri.!!!!!
    Moderazione Caro Sindaco, e facci sapere gli orientamenti di questa tua lista nel tuo sito c'è un solo stipendio quello del Segretario.
    Quella dei politici, il tuo spipendio, quelli degli assessori, dei consiglieri, dei consulenti,
    dei responsabili dei servizi, ecc.
    La lista che tu capeggi è una lista di destra, centro, del PDL del PD, i cuori sono blu, quindi sangue blu. Sei con Berlusconi.!!!!!

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