Mercoledì 4 Agosto 2010 Ore 21.30 Teatro dei Ruderi Cirella - Diamante CS
CARMEN
con Rossella Brescia - Josè Perez Un gruppo di profughi sbarca a Lampedusa dopo un viaggio allucinante, sfruttati dallo scafista "Escamillo" e braccati dalle forze dell'ordine comandate dal severo carabiniere "Don Josè". L'amore travolgente tra Carmen e Don Josè, il tentativo di quest'ultimo di piegare il fiero spirito ribelle della sua amata ad una vita perbene, fatta di routine, belle passeggiate e tanta televisione. La passione si trasforma in noia, solitudine, angoscia.
Carmen, non sa e non può vivere in una gabbia di mediocrità. Fugge e torna dai suoi amici al campo profughi. Fugge tra le braccia di Escamillo, ben consapevole di quello che l'aspetta...
La potenza della musica di Bizet è riuscita a far diventare il nome "Carmen" un archetipo universale della cultura dell'Occidente. Dire Carmen è un po' come dire passione estrema, voluttà, forza e istinto. Carmen è il sole dei Sud, la felice disperazione di possedere solo se stessi e la propria libertà. La mia Carmen è forse semplicemente questo. Immaginata nell'isola di Lampedusa, isola del Sud per la ricca e annoiata Europa, mitico Nord per centinaia di disperati e profughi in fuga chissà da dove e chissà per quanto tempo. Storie, del resto, sotto i nostri occhi dalla mattina alla sera.
Carmen può essere oggi una sudanese, una kurda, un'afghana, una kosovara, un'albanese, una pakistana, e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà. E' una giovane donna che, come una leonessa, sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà. Carmen sa di essere ricca di quella ricchezza che non si può comprare. E' invece l'uomo-Don Josè ad essere un poveraccio imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale ad avere tutto da perdere contro chi non ha nulla da perdere. E poi c'è l'Escamillo dell'Opera di Bizet. Il grande torero. Il "macho", diremmo noi oggi. Straordinario ritratto anche questo, di personaggio archetipo. L'uomo del successo, l'uomo della gloria effimera. Tutto sommato l'uomo della superficialità.
Mercoledì 18 Agosto 2010 Ore 21.30 Teatro dei Ruderi Cirella Diamante CS
PINO DANIELE
Electric Jam Tour 2010 Passerà dal Teatro dei Ruderi di Cirella, il 18 agosto 2010, la magia della musica di Pino Daniele e del suo “Electric Jam tour 2010” , organizzato dalla Fondazione Lilli. Il cantautore partenopeo arriverà in Calabria per incrociare il suo lungo e prolifico percorso artistico con le nobili finalità della “Fondazione Lilli Funaro”, intitolata a una ragazza di Cosenza, che amava profondamente le canzoni di Daniele, salita in Cielo a 29 anni, nel 2004. La sesta edizione del ”Concerto per Lilli” , che rientra nei cartelloni artistici del ”Peperoncino jazz festival” e di “Teatri Calabresi Associati”, si pone l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare alla ricerca oncologica, per dare una speranza a chi ne ha davvero bisogno. Attraverso le edizioni precedenti, i cui protagonisti sono stati Edoardo Bennato, Francesco De Gregori, Samuele Bersani, Alex Britti e Gino Paoli, la Fondazione Lilli Funaro è riuscita a finanziare diversi progetti di ricerca sul cancro anche attraverso l’assegnazione di numerose borse di studio per giovani ricercatori calabresi, per un totale di 70.000€. Sul palco, Pino Daniele sarà accompagnato da alcuni dei suoi partner storici, protagonisti dei suoi primi, eccellenti dischi (“Nero a metà”, “Vai mò” e “Bella ‘mbriana” su tutti): Agostino Marangolo (batteria) e Rino Zurzolo (basso e contrabbasso), con la “new entry” Gianluca Podio (piano, fender e tastiere). Le parole di questo cantastorie arrabbiato, nato nei Quartieri Spagnoli e cresciuto in una Napoli, quella degli anni Settanta, assediata dalla disoccupazione e dalla camorra, hanno fortemente segnato i suoi lavori d’esordio. Dal lontano 1977, anno di pubblicazione dell’opera prima “Terra mia”, che già conteneva perle come “Napule è” e “Suonno d’ajere”, dichiarazioni di amore tormentato per la sua città, il sentiero di questo originale musicista è sempre andato di pari passo con una ricerca sonora che trova pochi eguali nel panorama nazionale. L’uso della lingua napoletana e il blues hanno fatto da collante a un’esplorazione continua, che è andata a scandagliare tutti gli altri generi: il folk di “Terra mia”, il rock blues e la fusion di “Che Dio ti benedica”, le suggestioni africane di “Non calpestare i fiori nel deserto” e “Medina”, il pop di classe di “Dimmi cosa succede sulla terra”, fino ad arrivare ai recenti “ritorni di fiamma” col blues delle radici, nell’album “Electric Jam”, uscito a marzo dell’anno scorso. Molte, negli anni, le collaborazioni illustri: Gato Barbieri, Eric Clapton, Joe Barbieri, Alphonso Johnson, Wynton Marsalis, Chick Corea, Jeremy Meek, George Benson e Pat Metheny. Sempre identificabile, sempre riconoscibile con una cifra sonora ben distinta, Pino Daniele è amato da generazioni e arriva sul palco di Cirella, a dimostrare che con una chitarra e una voce le cose da dire possono ancora essere tante. Uno spettacolo imperdibile, in cui i sentimenti incontreranno una buona causa. |
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