lunedì 20 febbraio 2012
Sul Porto di Torre Talao
Il comitato "Scalea 2020" incontra i ragazzi della scuola media di Scalea
di Cotrone Carmela-Presidente Comitato Scalea 2020
Stamattina, 18 febbraio 2012, su iniziativa del prof. Di Leone, la Scuola Media Gregorio Caloprese ha invitato il Comitato Cittadino Scalea2020 per una lezione di educazione civica, (come ha tenuto a sottolineare il professore): in circa due ore di racconti, che hanno intercalato storia, preistoria, geografia, geologia e diritto amministrativo, alcuni rappresentanti di Scalea2020 hanno cercato di raccontare la vicenda del Porto di Talao a un centinaio di ragazzi.
Una lezione di educazione civica l’hanno invece avuta gli adulti dai ragazzi della Scuola Media, che hanno mostrato, attraverso un piccolo, ma amaro e pungente, documentario prodotto l’anno scorso, il loro sguardo disincantato e attento sull’ambiente che li circonda. Il titolo è assai eloquente: “Sprechi”; vi sono filmati, con poche immagini rigorose, a spot, brandelli delle più importanti opere pubbliche di Scalea - ospedaletto, ospedale, piscina, sottopassaggi, ecc..-, evidenziandone il pietoso stato di degrado e la loro inefficienza produttiva e occupazionale; con un Totò che ogni tanto salta fuori dallo schermo e dice “e io pago”.
I ragazzi sono un pubblico esigente: ti fanno immediatamente capire se quello che dici è interessante, senza falsi pudori; vogliono verità, non amano sentirsi ripetere ritornelli di dischi rotti e non si fanno convincere dalla propaganda; magari per educazione o per timore verso i professori possono anche star lì fermi, ma si capisce immediatamente se sei in grado di catturare la loro attenzione o se fanno finta di ascoltare. Stamattina questo pubblico è stato al contempo severo ed emozionante; timidamente, alla fine qualcuno tra i ragazzi ha chiesto quali potevano essere i danni ambientali procurati da quel porto che i tecnici cercavano di spiegare con la massima semplicità, senza tecnicismi difficili: tutti ascoltavano con sguardi attenti, seri, interessati, cosa potrebbe succedere se si intombano i torrenti, o se si fanno saltare le rocce, o se si bloccano le correnti marine con un molo di 300 metri; alla fine dell’incontro gli applausi erano scroscianti, convinti, gli sguardi tra il curioso e il basito dalle tante notizie interessanti e dai tanti interrogativi tra passato e futuro.
Leggo ed ascolto, sempre con grande interesse, le dichiarazioni del nostro Sindaco, con la speranza di sentire qualcosa di interessante e di nuovo sulla questione del porto, sulle molteplici domande che molti cittadini gli hanno posto già da tempo riguardo alla dubbia fattibilità progettuale del porto di 510 posti barca e alla discutibile regolarità del procedimento amministrativo per la sua approvazione.
E invece quello che ci ritroviamo ad ascoltare ogni volta ci sembra lo stridulo ritornello di un vecchio disco rotto, una sola frase ripetuta senza espressione: il porto si farà; quasi a volere rassicurare la collettività di fronte ai potenziali impedimenti che quell’esiguo gruppo di catastrofisti locali, contrari al progresso, potrebbe contrapporre alla sana e giusta azione del governo locale sulla quale si costruirà il nuovo risorgimento di Scalea. Il nostro Sindaco continua ad eludere la domanda esigente della scolaresca della Scuola Media stamattina e di larga parte della collettività, che ancora non ha avuto risposte serie e circostanziate su nodi cruciali del progetto: che fine fanno i torrenti? che fine fa la rocca? che fine fa la spiaggia? come si arriva a tanta occupazione quando al porto di Cetraro, con 500 posti barca, lavorano soltanto 10 persone? E invece soltanto dichiarazioni dogmatiche e arroganti, che non rispondono a nulla e trattano il cittadino come un’entità ottusa e trascurabile.
Non per semplice educazione civica, che già basterebbe, non per rispetto nei confronti di un potenziale elettorato, che già sarebbe segno di lungimiranza politica, ma per dovere costituzionale e necessaria trasparenza amministrativa, l’amministrazione dovrebbe, infine, assolvere al suo compito e parlare alla cittadinanza; dare spiegazioni convincenti e chiarimenti credibili, che assicurino sulla fondatezza delle sue scelte nel bene della collettività, sulla stupidità preconcetta delle nostre preoccupazioni, e garantiscano contro i timori di eccesso di potere e di illegalità che stiamo denunciando.
E invece, ancora una volta, mentre da una parte il disco rotto ripete il suo sinistro ritornello, la società civile, studenti tredicenni, parti ancora sane, umanamente colte e interessate alla verità, si attrezzano, comunicano, condividono le informazioni, facendo crescere la coscienza civica, il senso di appartenenza e di responsabilità; aumentando il senso di solidarietà e la consapevolezza di essere una forza da rispettare di fronte a scelte arbitrarie, imparziali, che possono cambiare per sempre la faccia della nostra città (e non nel senso buono che si vuol far intendere).
E’ per persone come quelle incontrate stamattina nella Scuola Media di Scalea che il Comitato Scalea2020 continua a impegnarsi, persone molto più importanti di noi in questa vicenda, perché saranno gli adulti di domani, quelli che rischiano il loro futuro molto più di noi; che sono i nostri figli… e ci chiediamo, con semplicità e onestà intellettuale: ma quelli che pensano che questo porto s’ha da fare ce li hanno i figli? Credono davvero che il porto cambierà (in meglio) la vita anche a loro? Credono davvero di aver fatto cosa buona e giusta affidando l’area di Torre Talao a una società privata venuta da fuori, e che, fra novant’anni, quando finalmente il porto sarà dei cittadini di Scalea, i figli dei loro figli si ritroveranno benestanti a prendere l’aperitivo in quella splendida terrazza sotto la Torre tanto propagandata nelle immagini virtuali del porto diffuse in questi giorni in risposta ai nostri funesti scenari? O forse stanno già pensando che i loro figli e nipoti non sono come tutti gli altri figli di Scalea, quelli incontrati stamattina alla Scuola Media, e nel loro futuro ci sono altri lidi, ben più lussuosi e mondani?
Magari a queste domande, non così tecnicamente impegnative, qualcuno vorrà rispondere!?
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Ho parlato con mio figlia dell'incontro svoltosi presso la scuola media (a proposito, era entusiasta) e con i professori che l'hanno organizzato e, come genitore attento alla crescita intellettuale dei miei ragazzi, non posso che complimentarmi per questa iniziativa che ha avuto soltanto lo scopo di informare i nostri figli su un argomento importante che riguarda il nostro territorio e di conseguenza il loro futuro.
RispondiEliminaArgomento trattato con professionalità e serietà dai Professori, dal Comitato Cittadino e anche dagli studenti che hanno proiettato un loro lavoro,NEL RISPETTO DELLE REGOLE ISTITUZIONALI E SCOLASTICHE:sfido chiunque a dimostrare il contrario.
Certamente adesso il SOLITO ANONIMO in modo irresponsabile proverà a screditare il lavoro educativo dei professori e quello informativo del Comitato, buttando "fango" su questa iniziativa e sulla scuola, ma ciò produrrà soltanto vuoto e non farà certamente l'interesse dei propri figli.
La conoscenza ed il sapere apre l'orizzonte della vita all'uomo libero...
Tranquillo, non tarderanno
RispondiEliminaLa scuola sia sempre di più una palestra di vita ,e non .....un parcheggio.cordialmente...
RispondiEliminaAi Signori Genitori che hanno inoltrato un esposto alla Preside della Scuola Media di Scalea, al Sindaco e all’Assessore alla Pubblica Istruzione, accusando il Comitato Cittadino Scalea2020 di aver fatto “Propaganda Politica” in occasione dell’incontro di sabato 18 u.s. organizzato dalla stessa Scuola Media in cui si è discusso del territorio di Scalea, Voglio ricordare il seguente articolo del Codice Penale:
RispondiElimina…il reato di calunnia (art. 368 c.p.) si ha quando taluno, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'Autorità giudiziaria o ad altra Autorità che abbia l'obbligo di riferire all'Autorità giudiziaria, incolpa di un reato una persona che egli sa essere innocente, oppure simula a carico di una persona le tracce di un reato.
Per il reato di calunnia la pena è della reclusione da due a sei anni, salvo i casi di aggravante. La giurisprudenza ha chiarito che non è necessario che sia iniziato un procedimento penale a carico della persona offesa dal reato, essendo sufficiente la mera potenzialità che un tale procedimento si avvii.
Forse è il caso, che il Comitato Scalea 2020 prenda dei provvedimenti in merito.
Un iscritto al Comitato Scalea 2020.
VI INVITO A LEGGERE QUANTO DI SEGUITO RIPORTATO.
RispondiElimina(Articolo pubblicato stamattina 21 febbraio 2012 su miocomune.it)
Il progetto contrario al porto turistico di Torre Talao diventa lezione a scuola e scatta immediatamente la polemica. Alcuni genitori hanno diffuso una nota, diretta anche alla preside, al sindaco, all'assessore alla Pubblica istruzione. «Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni – si legge fra l'altro nel documento – ma è da condannare il condizionamento “politico” dei nostri figli, camuffando la propaganda con una lezione di Educazione civica».
Nella lettera che circola da ieri, i genitori contestano il fatto che professionisti abbiano tenuto “lezioni”. “In circa due ore di racconti – spiega una nota relativa alla manifestazione - che hanno intercalato storia, preistoria, geografia, geologia e diritto amministrativo, alcuni rappresentanti di Scalea 2020 hanno cercato di raccontare la vicenda del Porto di Talao a un centinaio di ragazzi”. I genitori, nel documento fatto circolare ieri “condannano”: «Chi vuole condizionare la più ampia coscienza popolare utilizzando i più giovani, non riuscendovi efficacemente parlando direttamente ai loro padri».
Non si accetta neanche il fatto che qualcuno si sia “prestato”: «A tali giochi messi in atto senza scrupoli, dimenticando il bene dei nostri figli. Non sappiamo – si legge ancora nel volantino di protesta – quale forza muova tanto ardore politico, vogliamo solo ribadire che la scuola è luogo pubblico, è luogo in cui nessuna forza politica deve poter entrare per poter esaltare il proprio credo. Scalea 2020 può fare ciò che vuole attuando il proprio modo di vedere le cose con incontri pubblici o privati ai quali noi genitori decideremo o meno di partecipare, ma a scuola no». Il gruppo di genitori chiede le scuse e fa sapere che la vicenda non si fermerà a questo punto: «Nella speranza che l'ossessione di pochi non mini il quieto vivere di tutti. Auspichiamo che fatti del genere, tipici della più spregevole propaganda di regime non si verifichino più».
info@miocomune.it
Se i Genitori che hanno sottoscritto queste gravi accuse nei confronti del Comitato Cittadino Scalea2020, dei suoi rappresentanti presenti all'incontro, e soprattutto della Scuola Media Statale di Scalea, sono certi di quanto dichiarato esibiscano le prove e le portino davanti alla Magistratura Competente, consapevoli delle ripercussioni civili e penali alle quali incorreranno nel caso in cui si dovesse accertare che quanto da loro denunciato è falso.
Se non hanno elementi concreti a supporto, sono soltanto degli irresponsabili superficiali dei quali, certamente, i loro figli non potranno esser fieri.
Aspettiamo tutti di leggere la Nota Ufficiale a loro firma per trarne le dovute conclusioni.
Un rappresentante del Comitato Cittadino Scalea2020 che vuole la verità.
Leggo i commenti...mi accorgo che sono tutti anonimi,mi chiedo?a cosa serve,un commento,se è anonimo?Meglio no esprimersi.....!!
RispondiEliminaAmico, neanchè tu ti sei firmato!Oppure ti chiami Rosa dei Venti?
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