mercoledì 22 febbraio 2012

DEMOCRAZIA O OLIGARCHIA?


Di seguito pubblichiamo il manifesto alla cittadinanza realizzato dal Comitato "Scalea 2020"- Il nostro spazio è a disposizione di tutti, anche di chi volesse replicare alle argomentazioni contenute nel manifesto.
"E' facile parlare con chi ti dà ragione, democrazia è confronto con chi la pensa in maniera diversa da te"
MANIFESTO APERTO ALLA CITTADINANZA - COMITATO CITTADINO SCALEA2020

Da sempre il rapporto tra chi detiene il potere e i cittadini si perpetua allo stesso modo. Quando non è possibile confrontarsi sul piano delle idee si punta dritto sulla persona. Anticamente per zittire i pensatori scomodi si usava lo strumento della pena di morte. Chi era portatore di idee forti veniva ucciso o costretto all'abiura tramite la tortura. Nei tempi moderni, essendo state abolite la pena di morte e la tortura e non esistendo più i reati di opinione, si usano altre metodologie: l'attacco personale. Noi del Comitato Cittadino Scalea2020 siamo pensatori scomodi perché prima di esprimere le nostre opinioni approfondiamo, studiamo, indaghiamo. Sulla questione del porto di Scalea ci siamo fatti un'idea diversa. Riteniamo che siano le nostre idee così forti, fondate su solide indagini e studi, ad essere l’oggetto vero e recondito dei pesanti, scorretti e infondati attacchi ricevuti.
L’unica manifesta libertà che questa nostra terra si consentiva di fronte alle decisioni del potere, buone o cattive che fossero, che trasformavano il nostro territorio, era quella del lamento postumo e della rassegnazione. Intorno alla questione del Porto di Scalea sta succedendo una cosa straordinaria.
Un gruppo di cittadini di ogni classe e provenienza politica, senza nessuna connotazione partitica, decide che è suo dovere farsi carico di un dibattito che interessa l’avvenire dell’intera comunità. Dopo aver per anni subito silente, si riunisce per discutere e approfondire. E chiede di poter parlare, di dialogare con il potere costituito per conoscere e capire le decisioni prese. Studia approfonditamente gli atti e cerca un confronto, innumerevoli volte, fin dall’inizio, con chi queste decisioni ha preso in nome di un’intera collettività. Forse quello che dà fastidio è che, proprio qui, in Calabria, le persone sono stanche del lamento postumo e decidono di esporsi, in prima persona, chiedendo di poter discutere.



Pensiamo che dietro la reazione virulenta nei confronti della lezione di educazione civica organizzata dalla scuola sul tema di Torre Talao si nasconda in realtà una concezione della scuola chiusa alla società. La scuola è un corpo vivo, che ha il diritto di partecipare alla vita della società, diventando partecipe delle opinioni degli uni e degli altri e così educando i giovani a farsene una propria. L’invito ricevuto dalla Scuola al Comitato Cittadino Scalea 2020 ci è sembrato un segnale che qualcosa anche qui sta cambiando, che anche la scuola si impegna a costruire una sua identità costruendo rapporti positivi con i cittadini, una sorta di fucina in cui, grazie alla apertura mentale e alla lungimiranza di alcuni professori, strutture cognitive e strutture disciplinari interagiscono con ciò che avviene al di fuori.
Noi del comitato Scalea 2020 siamo stati invitati a portare le nostre informazioni e le nostre idee; sarebbe davvero segno di aver compreso fino in fondo il senso della democrazia se anche chi non la pensa come noi portasse in contraltare le sue. Le nostre convinzioni, frutto di studi approfonditi e seri, le porteremo dovunque cercando il dialogo e il confronto, non solo tra gli studenti, ma in tutte le realtà cittadine.
I nostri sono gesti di amore per una regione che amiamo dal profondo di noi stessi. Per una Calabria che vogliamo rimanga splendida e affascinante e la smetta di farsi rapinare.
Siamo talmente innamorati della nostra terra che rischiamo con le nostre persone e siamo pronti a metterci la faccia. Siamo talmente persone per bene e intelligenti che l'attacco sul piano personale non riusciamo neppure a vederlo. Non riusciamo a scendere su questo piano. Continuiamo a cercare il dialogo con serenità e fermezza e invitiamo chiunque ad un confronto serio e di alto livello, a confrontarsi sul piano delle idee.
Proponiamo un dibattito pubblico in cui si confrontino civilmente le opinioni diverse. Dibattito moderato da persone super partes, docenti universitari, giornalisti o altre persone dall'indiscusso valore morale, aperto alle critiche. Siamo pronti a farci dare una bella lezione di democrazia fatta sul confronto delle idee. Fino ad allora continueremo a cercare il dialogo e il confronto, per la strada, nelle piazze, nelle scuole, condividendo conoscenza e idee come gesto di amore e di rispetto per la nostra terra.

Il Comitato Cittadino Scalea2020
22 febbraio 2012

29 commenti:

  1. è difficile comprendere i motivi per cui il sindaco e la banda che lo accompagna nella distruzione totale di scalea non vogliono accettare il dialogo con i cittadini e chi li rappresenta. sembra di essere ritornati nell'incubo che non bisogna disturbare il manovratore e lasciarlo libero di decidere per tutti gli altri, infischiandosene dei principi fondamentali della democrazia. Basile e il resto della banda devono dimettersi e i cittadini devono assolutamente tornare a occupare la rappresnetanza del popolo sovrano. basile non ha domostrato nulla in questi due anni di sciagurata gestione della cosa pubblica scaleota, non riuscendo a dare impulsi di nov ità ma perpetrando il malaffare e gli interessi di pochi. basta.

    RispondiElimina
  2. è vero. non bisogna accettare che tutto ci passi addosso. dobbiamo convincerci che è necessaroa una azione civile di disubbidienza perchè siamo stufi di minacce di tasse e di rimproveri da parte di questo sindaco sconosciuto.

    RispondiElimina
  3. Caro Sindaco, tu e i tuoi Assessori che ti appoggiano in questa folle corsa verso il baratro avete fatto una cosa grave: I CITTADINI NON SI OFFENDONO!!!
    Vi mancano i rudimenti della DEMOCRAZIA.
    Non sapete cosa significa DISSENSO, CONFRONTO, LIBERTA' DI PAROLA ED ESPRESSIONE e così facendo volete indebolire tutte quelle forme di partecipazione e di controllo che nella società garantiscono la democrazia.
    Ne avete dimenticato il significato o volete portarci indietro nei secoli?
    NON VE LO CONSENTIREMO!
    Ricordate che la verità non stà nella "VOSTRA OPINIONE",(non vi dimenticate che rappresentate una minoranza dell'elettorato)ma va ricercata nel confronto civile perchè "le opinioni, siano esse vere o false, sono pur sempre dei fatti", e come tali meritano di essere indagati.

    A proposito, caro Sindaco io faccio parte di quella minoranza che ti ha votato...

    RispondiElimina
  4. ragazzi, siamo tutti bravi a scrivere e magari anche sinceri nell'averlo votato senza chiedergli nemmeno quale fosse il suo programma.
    ora però bisogna attivarsi, perchè il programma esce dalle nebbie, seguendo l'orientamento dell'interesse e del profitto.
    la logica del comitato è giusta: poichè non ci è dato confrontarci con un programma, ossia con una lista organica di cose da fare, verifichiamo ad una ad una le iniziative dell'amministrazione.
    questa del porto è la prima che potrebbe avere effetti disastrosi?
    sarà la prima sulla quale non dovremo transigere.
    non resta che sostenere questo comitato (e gli altri che si formeranno su altre iniziative del genere), che mi sembra l'unica speranza per la sopravvivenza di Scalea!
    consiglieri di minoranza, se ci siete battete un colpo...

    RispondiElimina
  5. lo sconosciuto ha buttato la maschera!
    ecco che adesso ci mostra chi ce l'ha messo e per fare cosa, e per difendere posto e stipendio è disposto a tutto.

    RispondiElimina
  6. Ha buttato la maschera e il "principino" educato si è trasformato in un despota arrogante.

    RispondiElimina
  7. Siete solo degli ipocriti!! Diamo spazio ai giovani, "Cardillo", "I Cotrone's", e tutti quelli che si portano dietro!! Loro sono il nostro futuro!! Scalea deve rimanere com'è, perchè se no i ricordi che loro avevano da bambini svaniranno! Ed io intanto, a 27 anni devo salutare i miei cari per trovare da mangiare a 2000 Km di distanza... MA SE LI TENESSERO PER LORO I RICORDI, CHE CON QUELLI NON SI CAMPA§!!! VERGOGNA!!! DOVE CAVOLO SIETE STATI FINO AD ORA??? E SOPRATTUTTO PERCHè NON CI RITORNATE??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A ROMA, a Pompei, a Firenze vivono di passato, il tuo passato qual'è la speculazione degli anni 70-80? oppure quel povero e martoriato centro storico è facile, sei andato a 2000Km. la colpa a chi la dai? mio nonno è andato in COLOMBIA, forse qualcosa in più di 2000Km. in altri tempi e con altre mentalità senza Skype e nessuna tecnologia........... 3 penne 100 lire.......3 penne 100 lire.......tutti scrivino!!!!!!!!!!!!! (da Baària)

      Elimina
  8. caro anonimo delle 02:20 forse hai ragione tu, quelli del comitato sono ipocriti e forse col porto tutti i giovani di Scalea non saranno costretti ad emigrare.
    Purtroppo il punto non è questo. A Scalea il potere non si contraddice. A nessuno è permesso, sia egli un ipocrita o meno, sollevare dubbi sulla bontà dell'opera.
    Le spiegazioni non sono dovute. Chi se ne frega se c'è il rischio di inquinare l'intera costa scaleota, se distruggiamo il patrimonio archeologico della Torre, se il cantiere del porto durerà almeno 20 anni e se la società che lo gestirà non dovrà pagare nemmeno un euro al comune praticamente per sempre (90 anni).
    Perchè facciamo tanta fatica ad accettare un confronto democratico e non possiamo fare a meno di insultare il nostro interlocutore?
    Mi viene da rispondere.....perchè non abbiamo argomenti.

    RispondiElimina
  9. Caro anonimo delle 02.20
    Tanto per la cronaca, tutti noi della famiglia Cotrone, come te, siamo dovuti partire da Scalea per trovare lavoro. Mio padre a 18 anni era in guerra, naufrago, davanti alle coste dell'Albania, e ha passato i successivi 30 in giro per l'Italia.
    Io a 20 vivevo a Napoli, da solo, e lavoravo per mantenermi agli studi; stessa cosa i miei fratelli.
    Non ci racconti niente di nuovo!
    Per questo, prima di parlare della famiglia Cotrone, di cui evidentemente non conosci la storia, esci di casa, chiedi informazioni al primo scaleoto che incontri, poi, tornando a casa, rifletti su cosa decidi di scrivere.
    Mi auguro che "l'esilio lavorativo" al quale tuo malgrado sei costretto, ti arricchisca di conoscenze e di esperienze tali da desiderare o volere un giorno trasferirle in energia positiva per Scalea, come stiamo facendo noi, e "tutti quelli che ci portiamo dietro" (tua citazione).
    A proposito, ogni settimana sono a Scalea, se vuoi possiamo parlare di come immaginiamo una Scalea diversa anche con i tuoi giovani amici.
    Noi ci siamo oranizzati. E voi...?
    Sergio Cotrone.

    RispondiElimina
  10. sinnachicchio ... ti piaci mangià cu carcapalla !
    accort, cà vi strafucati.

    "sizza sizza sizza , damm nu poch di sauzizza, e si non mi nu-vui dà ci tu vui strafucà"

    << nuovo inno , cantato dai nostri amministratori ...verso le aziende che partecipano a tutti gli appalti pubblici a scalia >>

    RispondiElimina
  11. Titolo molto suggestivo... ma quella democrazia che adesso tutti invochiamo è la stessa che ha designato l'attuale giunta, e quelle precedenti, per mezzo del libero esercizio del voto. Churchill diceva che la migliore tesi da contrapporre alla democrazia è una conversazione di 5 minuti con l'elettore medio ("The best argument against democracy is a five-minute conversation with the average voter"). Ma allo stesso tempo sottolineava come la democrazia fosse la migliore forma di governo da sempre, nonostante qualche difettuccio. Quindi, interroghiamoci anche noi di Scalea: il nostro sindaco e i nostri assessori son quel che sono, e stiamo sempre a criticarli, ma noi cittadini siamo elettori qualificati? Votiamo col cuore, con la testa o con la pancia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. caro Robben, trovo sempre apprezzabili i tuoi interventi e anche questa volta concordo e aggiungo: si vota con la testa, col cuore, con la pancia o coi piedi?Tuttavia mi sento di aggiungere che la via per l'inferno è lastricata di buone intenzioni e che può capitare che si voti per un candidato apparentemente ottimo ma che poi, nel compiere il suo mandato si riveli pessimo. Purtroppo nemmeno il più qualificato degli elettori può prevedere tanto.
      Nel caso di specie, a prescindere dalla mia personale opinione, ciò che mi disturba maggiormente è questa incapacità al confronto e questa gretta mentalità del "o con me o contro di me", condita dal "questa è casa mia e qui comnado io".

      Elimina
  12. e' vero. gli scaleoti che hanno votato questo sindaco senza nemmeno sapere chi era e senza che avesse uno straccio di programma si meritano di essere trattati a pesci in faccia quando reclamano di essere ascoltati per decisioni che riguardano il loro futuro e quello dei loro figli.
    ma siamo sicuri che sia democratico imporre una scelta intergenerazionale senza aver sentito la cittadinanza in merito?
    secondo me l'unica scelta democratica in questo caso è il referendum, dopo di che tenetevi pure basile che vi piace tanto!

    RispondiElimina
  13. Forse gli scaleoti hanno votato questo sindaco perchè aveva la faccia pulita, era un volto nuovo
    .... ma tutti i riciclati che c'erano nella lista li conoscevano benissimo...
    occupavano (e scaldavano) le poltrone già da tempo!!
    e continuano a farlo!!
    (purtoppo)

    RispondiElimina
  14. che si scriva sul sito va bene e ogni persona esprima le propie idee e i propi disagi,ma quello che non capisco è il 90% di chi scrive non si firmi,ma sopratutto non c'è abbastanza azione in quello che si dice. Ho imparato negli ultimi 10 anni vissuti fuori dall'italia che ogni pensiero vada perseguito non solo con le parole ma bensi' con un'azione immediata e forte,purtroppo ognuno di noi quando deve rinunciare a qualcosa si ritira nelle propie stanze aspettando che siano altri ad esporsi. Vorrei precisare che ciò non è polemica,benchè non avendo mai fatto politica ma osservando da fuori ho notato che ogni volta si arrivava al traguardo si usciva sempre fuori strada all'ultima curva.non vorrei aggiungere altro,di parole ne bastano poche,anche perchè comunque ognuno di noi conosce perfettamente l'obbiettivo,basta crederci.Un caloroso abbraccio al fondatore del sito e a tutti voi. De-Carlo Stefano

    RispondiElimina
  15. Gentile De Carlo,
    condivido pienamente quello che lei afferma. Bisognerebbe esporsi pienamente con firma e identità. Ma è proprio questo il punto, non ci si espone perchè tutti viviamo il timore e la "sudditanza" delle persone che detengono il potere, con la speranza di poter continuare a coltivare il proprio orticello. E' difficile scardinare la mentalità e l'oppressione che in Calabria ci opprime. Per cui, invitiamo sempre tutti i ns. amici a firmarsi, per rendere più tangibile ciò che si scrive e si pensa. Il ns. blog è libero ed aperto a tutti quelli che hanno voglia di esprimere il loro pensiero, anche in forma di anonimato, e lo rispettiamo nei limiti della sana e rispettosa discussione e spesso anche grazie a loro, si aprono discussioni interessanti. Sicuramente, un concetto espresso con identità, avrebbe maggior peso e possibilità di futura azione.
    Cordialmente, Vincenzo Pugliese.

    RispondiElimina
  16. Antonio 28 Feb ore 18.55 PM28 febbraio 2012 alle ore 19:27

    Antonio. 28 Feb ore 18.55 PM
    Autenticità o anonimato!
    Devo innanzitutto premettere che l'assoluta mia preferenza è quella di essere autentici! Sarebbe l'ideale se ne fossimo tutti convinti.
    Ciò però non ci vieta, tenuto conto delle possibili umane carenze ed imperfezioni di cui non ne siamo immuni, di prenderne atto e non escludere a priori coloro che non hanno ancora raggiunto la maturità e la giustezza, in ogni caso, di assumersi ogni responsabilità, cercando di sopperire a queste,"provando" e attendendosi poi le risposte opportune. Insomma è come frequentare un tirocinio necessario prima di iniziare un lavoro produttivo.
    Dunque, io sono per rivelare il proprio nome, ma non posso non usare il metro della ragione, della modestia e della coscienza escludendo chi cerca altre maniere usando la mascherina protettiva. Avranno da farci esaminare, se ci sono, delle ragioni e motivi che possono "giustificare" le loro scelte. Tutte le ragioni espresse a mo' di giustificazione, rimangono valide quando trattasi di motivi e argomenti non personali! Spero di non aver creato dubbi. Un grazie a WScalea per la sua disponibilità che, nel complesso, ci consente di poterci conoscere meglio. Saluti a tutti
    Antonio Cotrone.

    RispondiElimina
  17. Compà Totò: sei UN GRANDE!!!

    RispondiElimina
  18. Sono rimasto molto colpito dalle innumerevoli opinioni e considerazioni fatte sin ora sulla questione, ciò dimostra che il torpore e l'indifferenza che avvolge scalea e la sua popolazione , mi correggo : che il torpore e l'indifferenza che ci avvolge forse si sta dissolvendo. Parlare , litigare , urlare significa esserci e questo è un bene , ora sarebbe fantastico ,ma sono cosciente che la mia è solo utopia, incanalare il tutto in costruttive soluzioni e non in sterili critiche o beghe di condominio ( o di potere ).
    Parlo da amante del mare e navigante, vivo a Torino e ho una piccola imbarcazione ormeggiata a Genova , proprio ieri sono rientrato dopo una modesta navigazione fatta tra , Portofino , camogli, santamargherita e sestri levante , in ognuno di questi siti ho attraccato in un porticciolo, i paesi erano floridi e ricchi e il mio pensiero volava a scalea A mio padre a mio zio , volevo far vedere loro, alla mia famiglia come è bello vivere il mare con un porticciolo , quanta ricchezza ruota attorno ad un molo .
    Dopo questa divagazione chiedo : non critiche ma soluzioni , quel porto non si deve fare ? non lo so non sono un esperto , ma datemi un alternativa, datemi una speranza . Io conosco Sergio e Carmelina additati da tutti come gli oppositori del porto , la mia immensa stima e ammirazione mi impedisce di essere contro di loro ma gli chiedo una soluzione una alternativa, meritiamo un porto, come meritiamo una speranza per un paese che ci costringe a vivere altrove per lavorare, per realizzarci, per nutrire un'anima che a Scalea non trova sostentamento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Danilo, mi auguro che la giornata trascorsa navigando qua e là tra baie, calette e porticcioli, di quel meraviglioso tratto di costa ligure (tra i più belli d'Italia), oltre a farti godere del magnifico paesaggio che tutti apprezziamo, ti abbia fatto riflettere sul “perché” determinati luoghi si prestano all'ubicazione di un porto e altri no.
      Nei circa dieci miglia percorsi avrai certamente notato che, tranne pochi tratti di spiaggia, gran parte della costa è frastagliata, con speroni a picco su profondi fondali che si alternano tra baie e insenature.
      Guarda caso, è proprio in quei tratti protetti che sono stati realizzati i porti cui hai fatto riferimento: Portofino, S. Margherita Ligure, Rapallo e anche la stessa Camogli.
      In pratica, gran parte del “lavoro” l’ha fatto la natura.
      Tranne Lavagna, ma li siamo alla foce di un fiume (Entella) ed è un altro discorso.
      Stai pur certo, che nessuno di quei porti soffrirà fenomeni d’insabbiamento o di erosione.
      Queste considerazioni ci pongono di fronte al quesito: quali caratteristiche deve avere un sito affinchè possa ospitare una determinata tipologia di porto?
      Ebbene, nel caso di Scalea, la scelta del sito e del tipo di porto progettato intorno a Torre Talao ci preoccupa non poco, non solo per l’impatto che tale infrastruttura avrà su un litorale sabbioso in costante trasformazione come il nostro (è prevista una diga foranea lunga 300 metri alta 5 a 200 metri dalla riva collegata a un braccio perpendicolare alla spiaggia) che ne determinerà certamente la trasformazione, ma anche per tutte le altre problematiche connesse:
      - Distruzione degli scogli interrati intorno al perimetro della rocca di Torre Talao e delle grotte paleolitiche;
      - Deviazione e copertura del canale Tirello con foce all’interno di una darsena a rischio insabbiamento (chiedi ai liguri cosa succede quando i torrenti e i canali esondano)… a proposito l’altro canale esistente, il Sallegrino, non si sa che fine fa;
      - Un edificio costruito in mezzo al mare, sopra la diga, alto 17 metri (un palazzo di 5 piani) che secondo il progetto dovrebbe ospitare la torre di controllo - forse in previsione dell’attracco di transatlantici? ;
      - Parcheggi e edifici costruiti sulla spiaggia (non hanno spazio in cui metterli);
      - Ingorgo del traffico veicolare della statale ss 18;
      - Inquinamento del bacino interno e del mare circostante;
      - Divieto di balneazione;
      E se non dovesse bastare: gestione gratuita per novant'anni a una società privata.
      Caro Danilo, questi scenari non sono frutto di fantasie catastrofiste, le informazioni che ti ho dato sono il risultato di studi approfonditi che vorremmo qualcuno smentisse, nonostante gli incontri aperti alla cittadinanza, i forum e un opuscolo informativo a cura del Comitato Scalea2020 distribuito gratuitamente che presto riceverai tramite papà.
      E’ giusto esprimere la propria opinione sulla bontà di un progetto, soprattutto se l’opera di cui si discute è destinata a cambiare le sorti di una cittadina e dei suoi abitanti per le prossime generazioni, ma per discuterne occorre innanzitutto che il progetto sia “ONESTO” nel raccontarci la sua sostenibilità e compatibilità rispetto ai luoghi in cui si propone.
      Indubbiamente Scalea ha bisogno di una struttura portuale, e su questo siamo d'accordo. L'importante è che sia adeguata alle reali esigenze della città, e soprattutto che si integri e rispetti il paesaggio, così da caratterizzarlo in positivo come avviene lungo le coste liguri a te care.
      Ti abbraccio affettuosamente
      Sergio Cotrone

      Elimina
  19. Bravo Danilo. finalmente uno che la dice chiara la cosa. Rodrigo Passarel

    RispondiElimina
  20. Non si tratta di essere contro il porto. Piuttosto, si tratta di scegliere un altro sito e di realizzare un'opera che non devasti il paesaggio, ma che sia in armonia con esso. In altre parole, non si vuole che Scalea finisca in una di quelle puntate di Report in cui si parla di cricche e di cementificazione selvaggia. Con lo scempio ambientale qui abbiamo già dato, sarebbe ora di cambiare rotta. E si può fare benissimo anche senza rinunciare alle infrastrutture necessarie. I "NO" a priori li lasciamo volentieri ai talebani dell'ambientalismo.

    RispondiElimina
  21. se ci fossero stati i "talebani dell'ambientalismo" quando scalea veniva scempiate da una urbanizzazione selvaggia, che ha saputo solo realizzare edifici orrendi che oggi sono ancora più brutti per non essere stati abitati e manutenuti, oggi forse la situazione non sarebbe così disperata.
    dove eravate quando si costruiva senza piano regolatore? possibile che eravate tutti direttamente interessati ai lavori o alle mazzette?
    secondo me la maggior parte degli scaleoti era omesta, ma è rimasta a casa a lasciare che altri decidessero il futuro di tutti.
    SVEGLIA!!!
    sta accadendo la stessa cosa adesso.
    NON LASCIATE CHE IL PAESE VENGA SVENTRATO PER FARE GLI INTERESSI DI ALTRI!!!!!
    in caso contrario, speriamo che tra vent'anni i vostri figli non debbano chiedervi conto di tanta miopia e stupidità.

    RispondiElimina
  22. per danilo rispo: se ti facessero il porto lasceresti la tua barca qui o la terresti vicino a dove vivi e lavori?
    torneresti a vivere a scalea solo per poter andare in barca?
    ti rendi conto che prima si crea il lavoro e poi si pensa alla barca?
    chissà se navigando sei stato in grado di elaborare anche questi concetti...

    RispondiElimina
  23. Ti ringrazio Sergio per aver chiarito finalmente la tua , così ferma opposizione al porto , con motivazioni più che chiare e confutate, in realtà ne ero sicuro ma volevo che trasparisse anche in questi batti e ribatti .


    Io sinceramente ritorno a Scalea molto volentieri sempre, quando posso , il mio progetto è vivere e crescere i miei figli a Scalea , lavoro fuori solo per ampliare il mio orizzonte conoscitivo , per accumulare esperienze e farne tesoro una volta rientrato “ in patria “ . Il porto penso possa essere un’ottima opportunità per la città, per tutta una serie di benefici socioculturali e commerciali che immagino tutti noi BEN CONOSCIAMO , poi sinceramente spero che non MI FACCIATE IL PORTO ,MA CHE SI FACCIA IL PORTO , per tutti noi. Navigando penso di “essere stato in grado di elaborare …….. “ma non era necessario una imposizione all’elaborazione o una forzatura , ogni posto che visito è per me un arricchimento e fonte di riflessione ,parto sempre da : “ Ma a Scalea si potrebbe riproporre una situazione simile ? Se si , perché fin ora non è ancora stata fatta ?” Mi sento un ladro di idee e impaziente di riproporle, spero un giorno di riuscire a dare il mio piccolo apporto con accuratezza e nozione di causa offrendo proposte costruttive .

    RispondiElimina
  24. venerdì 7 marzo ore 17: consiglio comunale sul porto. FINALMENTE

    RispondiElimina
  25. a proposito di consultazione popolare leggete l'atricolo del corriere della sera copiando il link sotto nella barra di navigazione:

    http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_04/sei-mesi-di-consultazioni-sui-progetti-fiorenza-sarzanini_036e0c10-65cf-11e1-be51-f4b5d3e60e3d.shtml

    ora chiedo: perchè a Scalea non è possibile fare una cosa del genere facendo partecipi tutti i cittadini? un bel referendum per conoscere cosa ne pensano i cittadini e cosa realmente vogliono per il loro futuro!
    "basta poc' che c'è vò!"
    grazie a W Scalea per lo spazio concesso.

    RispondiElimina