di Luca Grisolia
Guardare come vivono altre persone, osservare le loro abitudini, le loro regole mi offre l’opportunità per fare dei paragoni con il mio mondo. Siamo qui, in Florida solo da alcuni giorni, io, mia moglie e mio figlio Martin.
Partiamo dal clima, qui è estate tutto l’anno, quando fa freddo ci sono 18 gradi (un mese all’anno a febbraio). Per il resto solo qualche uragano di tanto in tanto. Ma forse questo lo sapevate già, infatti quello che vi voglio raccontare adesso è tutt’altra cosa: La vita degli americani con gli occhi di un calabrese.
Credo che il loro slogan sia “vivi alla grande, lavora e lascia in pace il prossimo”. Sembrerà banale ma è così, hanno migliaia di regole, ovunque scrivono come bisogna comportarsi: sull’autobus, per strada, nei bar, negli uffici, perfino nei bagni trovi almeno tre targhe con su scritto qualcosa. Secondo me è perché se poi ti comporti male non puoi dire non lo sapevo. Insomma tutto e programmato, progettato per renderti la vita facile. Ti danno tutto e ti prendono tutto, si perché ogni cosa ha un costo. Funziona tutto a meraviglia, la città è pulita i mezzi pubblici sono precisi, la sicurezza è al massimo, ci sono telecamere dappertutto. Insomma liberi ma sorvegliati. A me piace, non ho niente da nascondere.
Continuando il discorso dei paragoni che si possono fare con il mio paese, qui ho notato molta più attenzione per gli ambienti pubblici come: giardinetti, aree giochi per bambini, bagni pubblici, uffici del turismo, stazioni degli autobus (il mio cruccio), tutti aperti, funzionanti e puliti (ho le foto). Sono queste cose che ti fanno sentire in una comunità civile e progredita. Ho parlato con degli italiani che vivono in America da due generazioni, adesso nessuno di loro parla più l’italiano, mi hanno raccontato il loro punto di vista, dicono che in America tutti hanno la possibilità di crescere e di diventare qualcuno, basta solo un po’ d’impegno e onestà. Tutti vengono premiati, qui almeno la meritocrazia funziona. “il sogno americano”? dico io. E dell’Italia cosa ne pensate, come vi sembra vista da qui? In Italia avete tutto è solo che ancora non avete capito che farvene, l’Italia non cresce da 30 anni, è rimasta ferma agli anni 80. Nessun grande sogno, nessun progetto comunitario, sembrate tutti addormentati, sotto ipnosi del politicante di turno.
Le parole degli Italo-americani mi hanno colpito molto, ma cosa può fare un piccolo Scaleoto di fronte a tutta questa differenza di civiltà?
Non sono nè il primo nè l’ultimo che lascia la propria terra per tentare di vivere degnamente con la propria famiglia e crescere in pace con Dio e con se stesso, forse, alla fine lo scopo della vita è proprio questo: ERRARE (viaggiare)
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