di monica de carlo
Dal 2013, in base a quanto disposto dal decreto legislativo del 24/10/2011 approvato dal Consiglio dei Ministri, sia la TARSU (Rifiuti Solidi Urbani) sia la TIA (Tariffa igiene ambientale) lasceranno il posto alla RES (Rifiuti e servizi), la nuova tassa comunale elaborata dai tecnici del Dipartimento per la Semplificazione Normativa.
Il nuovo tributo comunale (figlio del federalismo fiscale) entrerà in vigore dal 2013 e comprenderà, oltre alla tassa ambinetale per lo smaltimento dei rifiuti, anche una quota per la sicurezza, l'illuminazione e la gestione delle strade (manutenzione, pulizia). Non mi sorprenderebbe quindi, un ulteriore aumento della tassa.
La vera novità consiste nel fatto che la componente "rifiuti" sarà proporzionata "alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotte per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte" mentre la componente "servizi" sarà calcolata in base al valore dell'immobile attraverso un'aliquota comunale.
La domanda sorge spontanea: come verrà verificata la "quantità media di rifiuti prodotta"? Con quali strumenti, Comuni con gravi problemi economici, ulteriormente aggravati dai tagli del federalismo leghista, potranno attrezzarsi per determinare la "quantità di rifiuti prodotta" da ciascuno di noi? Cosa ci aspetta, un calcolo forfetario e quindi un semplice aumento della tassa, senza alcun beneficio? Staremo a vedere ma, chissà perchè, la storia insegna che il SUD fa sempre la fine dell'"ortolano".
Il decreto prevede anche agevolazioni ed esenzioni in base al reddito e all'eventuale sovrapposizione con altri tributi (Ici e Imu).
Il nuovo tributo comunale (figlio del federalismo fiscale) entrerà in vigore dal 2013 e comprenderà, oltre alla tassa ambinetale per lo smaltimento dei rifiuti, anche una quota per la sicurezza, l'illuminazione e la gestione delle strade (manutenzione, pulizia). Non mi sorprenderebbe quindi, un ulteriore aumento della tassa.
La vera novità consiste nel fatto che la componente "rifiuti" sarà proporzionata "alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotte per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte" mentre la componente "servizi" sarà calcolata in base al valore dell'immobile attraverso un'aliquota comunale.
La domanda sorge spontanea: come verrà verificata la "quantità media di rifiuti prodotta"? Con quali strumenti, Comuni con gravi problemi economici, ulteriormente aggravati dai tagli del federalismo leghista, potranno attrezzarsi per determinare la "quantità di rifiuti prodotta" da ciascuno di noi? Cosa ci aspetta, un calcolo forfetario e quindi un semplice aumento della tassa, senza alcun beneficio? Staremo a vedere ma, chissà perchè, la storia insegna che il SUD fa sempre la fine dell'"ortolano".
Il decreto prevede anche agevolazioni ed esenzioni in base al reddito e all'eventuale sovrapposizione con altri tributi (Ici e Imu).
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