Acquaviva? Aria fresca!
La colpa di essere giovani
di Monica De Carlo
Negli ultimi tempi assistiamo ad una sorta di risveglio politico della nostra città. Il Governo Basile è riuscito, dopo anni di immobilismo, a fornire un fronte comune a forze che fino a ieri si sono fatte la guerra.
Non voglio entrare nel merito delle questioni stesse ma piuttosto esprimere il mio disappunto per i toni e il linguaggio utilizzato.
Che ben vengano le contestazioni e le opinioni diverse ma l’odio e gli attacchi personali non fanno bene ad una comunità, come la nostra, che necessita invece un “salto” culturale.
Scorrendo i vari comunicati si avverte fra le righe astio e mancanza di dialogo da tutte le parti.
In particolare si tende a scadere nel personalismo.
Proprio nel giorno di Natale ho letto alcuni comunicati particolarmente aggressivi, soprattutto nei confronti di un giovane amministratore, il dott. Acquaviva.
Ribadisco che la mia è un’opinione personale che trova spazio all’interno del sito di W Scalea ma che è espressione personale di chi vi scrive.
All’attuale portavoce della maggioranza, a cui certamente è imputabile una certa immaturità espositiva, vengono mosse accuse che non condivido.
L’apostrofare con chiari intenti dispregiativi, l’attuale assessore definendolo ripetutamente “ragazzo” o cercare di scaricare su di lui responsabilità amministrative su cui lo stesso non ha avuto modo di esprimere peso decisionale non è una bella cosa.
Non dimentichiamo che su quelle giovani spalle pesa la responsabilità di esprimere, a nome di tutta la maggioranza, la posizione della stessa. Non dimentichiamo che gli attuali giovani amministratori sono la cosa migliore dell’attuale situazione. In altre parole, i “veterani” non dovrebbero approfittare di qualche piccola ingenuità giovanile perché il vero problema a Scalea è che non si riesce ad ottenere un ricambio generazionale nel Governo. Ai giovani non viene offerto spazio e potere. Da anni circolano sempre le stesse “facce”. C’è poco da vantarsi di essere attori della politica locale da trenta, venti o dieci anni. Significa indirettamente ammettere di aver concorso alla determinazione degli odierni e gravi problemi cittadini. Con quali risultati “i veterani” si vantano di aver occupato per anni le poltrone del consiglio comunale? Non voglio dire che tutto è stato sbagliato ma semplicemente che non si può né deve farsi della giovane età una colpa. Anzi.
Sono proprio i giovani che possono portare innovazione, dinamismo e nuove idee. Se una contestazione va fa fatta io la farei al poco giovane modo di confrontarsi. Il rischio infatti è che, nel tentativo di difendersi, promettenti amministratori, finiscano nella rete del “carrozzone” politico, andando a perdere ciò che è un punto di forza e non una debolezza:la gioventù.
Sarebbe invece opportuno che gli attori più maturi diano l’esempio usando un tono e un linguaggio più appropriato al ruolo che rivestono loro e i destinatari dei loro comunicati.
Un conto è fare contestazioni precise al modo di amministrare un altro è “giocare” al massacro mediatico prendendo a bersaglio proprio chi ha le minori responsabilità dell’attuale stato economico, sociale culturale della città, facendogli una colpa della propria gioventù.
Sia chiaro che qui non si vuole fare la morale a nessuno ma solo invitare a fermarsi e a non perdere di vista l’obiettivo più importante: lavorare per il bene di Scalea e di noi tutti.
Quindi, bando alle ciancie e su le maniche tutti quanti, giovani e non.
Rinnovati auguri di cuore a tutti e speriamo che l’anno nuovo ci porti maggiore moderazione e senso di responsabilità
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