lunedì 27 dicembre 2010

ARIA FRESCA

Acquaviva? Aria fresca!
La colpa di essere giovani
di Monica De Carlo


Negli ultimi tempi assistiamo ad una sorta di risveglio politico della nostra città. Il Governo Basile è riuscito, dopo anni di immobilismo, a fornire un fronte comune a forze che fino a ieri si sono fatte la guerra.
Non voglio entrare nel merito delle questioni stesse ma piuttosto esprimere il mio disappunto per i toni e il linguaggio utilizzato.
Che ben vengano le contestazioni e le opinioni diverse ma l’odio e gli attacchi personali non fanno bene ad una comunità, come la nostra, che necessita invece un “salto” culturale.
Scorrendo i vari comunicati si avverte fra le righe astio e mancanza di dialogo da tutte le parti.
In particolare si tende a scadere nel personalismo.
Proprio nel giorno di Natale ho letto alcuni comunicati particolarmente aggressivi, soprattutto nei confronti di un giovane amministratore, il dott. Acquaviva.
Ribadisco che la mia è un’opinione personale che trova spazio all’interno del sito di W Scalea ma che è espressione personale di chi vi scrive.
All’attuale portavoce della maggioranza, a cui certamente è imputabile una certa immaturità espositiva, vengono mosse accuse che non condivido.
L’apostrofare con chiari intenti dispregiativi, l’attuale assessore definendolo ripetutamente “ragazzo” o cercare di scaricare su di lui responsabilità amministrative su cui lo stesso non ha avuto modo di esprimere peso decisionale non è una bella cosa.
Non dimentichiamo che su quelle giovani spalle pesa la responsabilità di esprimere, a nome di tutta la maggioranza, la posizione della stessa. Non dimentichiamo che gli attuali giovani amministratori sono la cosa migliore dell’attuale situazione. In altre parole, i “veterani” non dovrebbero approfittare di qualche piccola ingenuità giovanile perché il vero problema a Scalea è che non si riesce ad ottenere un ricambio generazionale nel Governo. Ai giovani non viene offerto spazio e potere. Da anni circolano sempre le stesse “facce”. C’è poco da vantarsi di essere attori della politica locale da trenta, venti o dieci anni. Significa indirettamente ammettere di aver concorso alla determinazione degli odierni e gravi problemi cittadini. Con quali risultati “i veterani” si vantano di aver occupato per anni le poltrone del consiglio comunale? Non voglio dire che tutto è stato sbagliato ma semplicemente che non si può né deve farsi della giovane età una colpa. Anzi.
Sono proprio i giovani che possono portare innovazione, dinamismo e nuove idee. Se una contestazione va fa fatta io la farei al poco giovane modo di confrontarsi. Il rischio infatti è che, nel tentativo di difendersi, promettenti amministratori, finiscano nella rete del “carrozzone” politico, andando a perdere ciò che è un punto di forza e non una debolezza:la gioventù.
Sarebbe invece opportuno che gli attori più maturi diano l’esempio usando un tono e un linguaggio più appropriato al ruolo che rivestono loro e i destinatari dei loro comunicati.
Un conto è fare contestazioni precise al modo di amministrare un altro è “giocare” al massacro mediatico prendendo a bersaglio proprio chi ha le minori responsabilità dell’attuale stato economico, sociale culturale della città, facendogli una colpa della propria gioventù.
Sia chiaro che qui non si vuole fare la morale a nessuno ma solo invitare a fermarsi e a non perdere di vista l’obiettivo più importante: lavorare per il bene di Scalea e di noi tutti.
Quindi, bando alle ciancie e su le maniche tutti quanti, giovani e non.
Rinnovati auguri di cuore a tutti e speriamo che l’anno nuovo ci porti maggiore moderazione e senso di responsabilità

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