Io sono un appassionato della costituzione italiana.
La leggo e la contemplo ogni volta che ne ho il tempo, ma
dalla sera che Roberto Benigni ne ha letto i principi fondamentali in tv, mi
ronza in testa una domanda: Ma siamo mai stati liberi?
Riflettendo e parlando con i miei amici sono giunto a questa
conclusione. Forse è solo un’illusione il raggiungimento di certi traguardi,
come: la libertà di parola, la giustizia sociale, l’uguaglianza.
Sono solo delle belle parole.
Quando si dice che i nostri antenati sono morti per
l’affermazione di certi principi, forse non si riflette bene su quello che
invece è successo veramente. Erano pochissimi coloro che volontariamente si
battevano per la libertà, e i partigiani erano alcuni di questi. Gli altri,
invece, erano condizionati dalla povertà, dall’ignoranza e dalla paura. Nessuno si sarebbe mai sognato, tra la gente
comune, di lottare per dei principi, c’era la fame, si lottava per il pane
semmai.
E’ inutile negarlo, i grandi cambiamenti sono avvenuti sempre
per volontà dei poteri forti, di coloro che governavano e solo per i loro
interessi. Le caste e le famiglie nobili, come ancora oggi avviene, erano gli
unici padroni di tutto e di tutti.
I cittadini, la gente comune, gli onesti e i contadini,
ancora adesso non sanno nemmeno cosa vogliono dire quelle parole, figuriamoci
negli anni subito dopo la grande guerra se pensavano all’affermazione di esse.
Come siamo finiti in questo tepore? Come è potuto succedere
che ci hanno addormentato e ci hanno reso delle pecore assoggettate al potere
dominante, quello del profitto ad ogni costo? Non è retorica ma è la verità, la
schifezza perpetrata dagli ultimi governi ha dato i suoi frutti è ora di
cambiare. E questa volta, sia musica che musicanti, bisogna cambiare tutto.
Le televisioni e i mass media in generale sono al servizio
dei potenti, non parlano mai per gli interessi dei più deboli. L’informazione è
corrotta dalla finanza e così via per tutti i livelli della società (c’è
corruzione ovunque: nell’arma, nei palazzi della pubblica amministrazione,
nella sanità, nella scuola, è la società che è malata).
Insomma se non ci sono interessi economici, grossi
interessi, niente viene fatto e nulla vale la pena di essere svelato, e quindi
affrontato. Prima vengono gli interessi delle lobby, poi quelli delle caste,
dopo le oligarchie e poi i monopoli. I cittadini non sono nemmeno menzionati in
questo elenco, loro non hanno diritti ma solo doveri, cioè essere delle pecore
e seguire il pastore di turno che gli fa credere chissà quali sogni e miraggi.
Pensate a dove saremmo oggi se ognuno di noi credesse
fermamente nei propri diritti, se ognuno di noi rispettasse le regole del
vivere comune, se ognuno di noi si indignasse quando le regole civili vengono
scavalcate dai potenti e ignorate dai prepotenti.
Io non lo so, ma di sicuro tutta la teoria che conosco non
vale niente di fronte all’accidia dei miei tempi.
Quello che voglio dire è che ci dobbiamo svegliare, ci
dobbiamo alleare, dobbiamo vederci. Discutere e progettare del nostro futuro.
ATTUARE LA COSTITUZIONE! Tutti insieme per un mondo migliore. Basta affidarsi
alle solite facce, ai soliti cognomi ai soliti menzogneri! (per non dire altre
parole)
Abbiamo o no la spina dorsale? Siamo uomini o capre?!
J. F. Kennedy diceva: Un uomo fa ciò che è suo dovere fare,
quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i
pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana. 1956
Quindi adesso tocca a noi!
E questa volta non mi rivolgo solo ai miei amici, che tra
l’altro non mi hanno mai seguito, ma mi rivolgo a tutte le persone che vogliono
sentirsi vive, come me. A tutti coloro che vogliono poter dire ai loro nipoti
io c’ero.
Buon Anno, Luca Grisolia
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