FANGO SU CAMPILONGO: LA RISPOSTA

Avv. Mauro Campilongo

Prendo spunto dall'articolo pubblicato da un Signore Gentilissimo, G. Bianco, che sento di ringraziare, sul locale sito di "Wscalea", per replicare al fango gettato addosso sulla mia persona lo scorso 7 dicembre con la pubblicazione su "CalabriaOra" del mio rinvio a giudizio.

E’ chiaro che i processi si fanno nelle sedi idonee, e non sulla stampa, ma sento il dovere di fare chiarezza alla luce della mia serenità e del fatto che nulla ho da temere né da nascondere alla cittadinanza ovvero alla mia coscienza. 

Per il momento però tocca a me rispondere del reato di falso, in quanto avrei redatto un documento falso (attestazione dei calcoli del cemento armato che si presentano al Genio Civile) per poter iniziare i lavori di casa mia.

Anche se volessi non ne sarei capace, per cui è chiaro che sono totalmente estraneo ai fatti contestati.

Ho ottenuto un permesso di costruire nel 2005 ed un altro in variante nel 2008. Quando si costruisce la casa ci si affida ai progettisti, ai tecnici. Sono loro chiamati ad adoperarsi affinché i vari Uffici preposti rilascino i documenti idonei per poter ottenere le autorizzazioni necessarie ed i permessi di costruire. Del resto, che interesse avrei mai potuto avere, io o i miei tecnici, a produrre / redigere una falsa attestazione riguardante la struttura portante della mia casa dove vivo con mia moglie e il piccolo Joseph? Perciò sono assolutamente sereno ed ho totale fiducia nelle Istituzioni e nei Magistrati.

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Ciò posto, è opportuno però ricostruire storicamente la vicenda, di cui era bene a conoscenza il giornalista che ha pubblicato il ‘fango’ senza avvertire però la pubblica necessità di una informazione più corretta e più completa. La vicenda trae origine il 16 novembre 2010 quando io, in Consiglio Comunale, dissi che le pubbliche aree demaniali (conosciute come ex - consortili) non potevano essere date a semplice domanda al parente di un assessore. Ne seguì la frettolosa revoca della concessione già rilasciata al parente dell’assessore. Detto parente minacciò la mia famiglia di lacrime e sangue ! Lo stesso giorno della revoca della concessione, fu protocollata al Comune una denuncia di abuso edilizio a mio carico grossolanamente anonima e grottesca (di tal Luca Cava, ossia l’anagramma di lu…cacava, quindi ritorsiva di quanto detto in Consiglio Comunale). Fu cosi che il 27 dicembre 2010 il Comune venne a casa mia per verificare tale ‘denuncia‘. Presero le misure della mia abitazione e LE GIUDICARONO PERFETTAMENTE CORRISPONDENTI AI PROGETTI PRESENTATI ed approvati nel 2005 e nel 2008.

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Però nel gennaio 2011 ho ricevuto la notifica di una ordinanza di demolizione della mia abitazione perché agli atti del Comune non vi era, nella pratica in variante, l’attestazione dei calcoli del cemento armato che si presentano al Genio Civile e il documento invece presentato, secondo la prospettazione degli Uffici, sarebbe non corrispondente al protocollo del Genio Civile. Per tale motivo, in data 01 aprile 2011 il Comune mi ha denunciato per falso alla Procura. La verità verrà sempre a galla e ciò non preoccupa me, ma certamente qualcun altro, ed in attesa che ciò avvenga, Grazie ancora a tutti coloro che dal 7 dicembre in poi mi hanno salutato con più affetto del solito, testimoniandomi il loro calore che mi spinge a continuare la mia azione politica, anche in Consiglio Comunale, in favore della Città di Scalea, e contro il malaffare di tutti coloro che, anche per questa triste e ritorsiva vicenda, dovranno rispondere del loro operato, oltre che alle loro coscienze, davanti allo stesso Giudice che giudicherà me il 3 aprile 2013.