lunedì 1 ottobre 2012

SCALEA 2020-MODERNA CASSANDRA

di carmela cotrone
"Circa un anno fa l'Associazione Scalea 2020, aveva anticipato, in tutte le occasioni di confronto cittadino, i dati pubblicati dal Sole 24ore il 25 settembre, e aveva cercato di condividere con la cittadinanza le sue preoccupazioni sulla opportunità del Porto di Torre Talao di fronte ad una tale crisi del settore della nautica; e non per allarmismo o chiaroveggenza: semplicemente perché, già un anno fa, ci eravamo documentati, avevamo studiato le più recenti analisi di mercato e previsioni e avevamo esposto, anche per iscritto, le diverse posizioni degli esperti di nautica sulla situazione nazionale. All'epoca, come sempre succede per chi anticipa i tempi, hanno cercato in tutti i modi di farci apparire come disfattisti e antiprogressisti, tacciandoci di azioni demagogiche e falsa informazione (ricordo il nostro blitz alla scuola media). Ritorniamo, oggi come allora, ad esprimere la nostra preoccupazione ed il nostro scetticismo sulla ragionevolezza di un porto di 500 barche a Torre Talao, perché supportati da una conoscenza interdisciplinare e da valutazioni lucide e non di parte; speriamo, ancora, di farci ascoltare, dai nostri concittadini, con un po' più di fiducia nelle nostre intenzioni propositive. Ché la ricchezza economica di Scalea sta in altri modi di pensare al suo sviluppo, è fatta di aiuti pubblici distribuiti alle piccole e medie imprese e ai giovani imprenditori secondo logiche di integrazione e di complementarità tra il lavoro, il recupero della città, l'uso degli spazi pubblici; è fatta di azioni che privilegiano la qualità della vita, i servizi al cittadino e il turismo, che costruiscono strategie minute di supporto alle iniziative della comunità locale, e non solo all’aiuto alle grandi imprese che vengono da fuori, e guardando attentamente a quello che succede fuori dai piccoli confini della nostra comunità, offrendo al mercato internazionale qualità, innovazione e bellezza; è il mercato internazionale che ci fa vedere, come nel caso del porto, se le nostre strategie sono convenienti o meno, se producono davvero ricchezza. Ed i fondi pubblici per tutto questo, se fatto secondo parametri Europei, credeteci, si trovano! E’ semplice, a dirsi così, eppure è un processo davvero difficile, perché richiede il lavoro collegiale di una INTERA COLLETTIVITA' – superando conflitti e litigiosità locali - ed una credibilità nelle istituzioni pubbliche (sic!). Ma ce la si può fare. In altre città, anche del nostro disgraziato sud, ci stiamo provando con entusiasmo, determinazione e SAPERE. E adesso? che ce ne facciamo di un porto di 500 posti barca? quanti continuano a credere che sia portatore di ricchezza? Perché, per chi, continuare a sostenere un fallimento economico ed un disastro ambientale? Le dichiarazioni dell'Amministrazione Comunale, che continua a dire che il porto si farà, mi sembrano, alla luce dei fatti, più una minaccia che una promessa. "

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