martedì 13 marzo 2012

CARDILLO: SCALEA PERMEATA DA DEGRADO UMANO E AMBIENTALE



Di seguito pubblichiamo un pezzo inviatoci da Osvaldo Cardillo, siamo a disposizione per la pubblicazione di eventuali repliche.



"Carissimi di wscalea, sono contento di trovarmi sulla vostra rotta di navigazione “perdonatemi il termine che si usa in marina, ma quanni’ ci vo’ ci vo’”.

Siete bravi e proporrò presto a Luca Grisolia di fare qualche cosa insieme a voi per il nostro paese.

Riflessione impone alcune questioni: è veramente questa la Scalea di cui vorrei parlare?

Certamente si, però… È di questi giorni la notizia secondo la quale Ennio Janniello, già presidente del Centro anziani, regolarmente eletto, sia stato minacciato e non solo; ha subito atti vandalici all’automobile. Ennio è mio caro amico ed è persona molto seria e, in quanto tale, ha cercato di agire con metodo, proponendo magari cose di interesse diverso dai soliti balli, che ovviamente ci stanno bene, o fusillate amate forse da altri.



Riflessione! Chi ha voluto questa indegna e vergognosa azione? Perché? Ho ascoltato delle interviste in proposito e la gara a cercare di spiegare è stata penosa. Perdonatemi altri riferimenti che mivedono coinvolto, ma per la mia professione. Sono delle esemplificazioni di una situazione vissuta. Nel 2003 ho pubblicato un libro a cura di Efisio Deidda per ricordare i cinquanta anni dalla morte di Don Peppino Rimoli, prete a Scalea a cui tutti abbiamo voluto bene. Negli anni successivi, avendo copie eccedenti, Efisio e io abbiamo deciso di parlarne a Don Giacomo per mettere in chiesa le copie di cui sopra e offrirle a chi le avesse volute, magari lasciando una offerta per la chiesa. È finita che si sono portata via la cassetta dei soldi. L'estate scorsa, in occasione dei quaranta anni della ricorrenza della vittoria di Ladispoli, conoscendo il mio passato, e soprattutto quello della mia famiglia, gli amici Silvio Longobucco e Sandro Pepe mi hanno chiesto di occuparmene.

Ho pubblicato un libro e l’ho fatto volentieri. Avremmo dovuto ricavare dagli sponsor e dal Comune 1200 € che io avevo già deciso di dare a Don Giacomo per i più bisognosi della parrocchia. Immaginatevi come è finita, provateci per favore, dai facciamo un gioco. Da sottolineare che il costo complessivo è stato di circa 2000 € “Povero e grande Don Giacomo vogliamo molto bene anche a te per come ti adoperi”. Ultima della serie! Estate 2010! Ho prestato la mia opera culturale e gratuita all'amministrazione comunale del mio paese (se il sindaco bontà sua mi autorizza a dire che sono di Scalea) e il risultato è che a me è costata tanto soprattutto in termini economici e mi sono sentito dire, in un contesto pubblico, e il sindaco che era presente non ha aperto bocca nonostante conoscesse i fatti, che i soldi spesi da me, e “comunque miei sindaco Basile” me li ero “mangiati” con i miei amici. Stupidaggini vergognose!!! (la documentazione esiste anche per eventuali azioni legali).

Mi direte, cari amici di wscalea, che il paese non è solo questo, certamente. Ma questo paese ha avuto un giovane ammazzato di cui non si è saputo più nulla e viene ricordato soltanto nelle fiaccolateproposte dagli amici e recentemente ha perso per morte, ritenuta accidentale, Domenico Pecoraro nell'indifferenza generale. Il cosiddetto paese non vedeva l'ora di portarlo al cimitero. Queste piccole annotazioni sono una goccia. È ora o no di affrontare il degrado umano e ambientale di cui è permeata Scalea? Arrivando alla questione del porto. Facciamo la conta di chi è di Scalea? A questo siamo arrivati?

Parliamo di chi è di Scalea e chi no, non solo per questioni di nascita ma di ben altro. Il nostro paese ha da sempre accolto tutti con simpatia e amicizia, dando ai nuovi venuti quello che si aspettavano per sentirsi inseriti in una comunità di grande civiltà. Da rilevare che noi abbiamo dato a tutti e molti hanno dato a noi in termini di civiltà ed educazione, ma il conto non torna.

Ora io debbo quasi urlare il mio diritto di essere scaleoto. E da chi viene la predica? Sarebbe utile ma forse sconveniente affrontare il problema della speculazione edilizia e dell’immigrazione selvaggia. Io sono scaleoto e mi onoro di appartenere a questa terra e non sarà di certo Basile o qualche lanzichenecco a dire il contrario e so per certo che la famosa creta della Sogene fu portata la dove ora sono i giardini e sono cresciute le palme dei pigmei. Mi sono occupato in passato del problema e la Torre Talao era già interrata caro signor Sindaco e per favore si documenti bene; a proposito, quando usa il materiale prodotto da altri lo usi con accortezza. La quarta di copertina della brochure da poco pubblicata da me su Torre Talao porta una foto utilizzata dal mio grafico e da lei usata impropriamente. Iltermine “pensando” non è messo lì a caso. Lei non strumentalizzi le situazioni: quella poi delle 1500 firme fa ridere anche i bambini. Allora cari amici siamo a Scalea, quella che vorremmo o siamo da un'altra parte? Vogliamo ancora parlarne? Se si vuole argomentare ancora sul porto, sarebbe utile avere nei pensieri il consiglio comunale aperto di venerdì 9 marzo. Ho seguito la trasmissione di radio One e l’ho anche rivista in alcuni passaggi. Qualcuno ha citato i film di Toto' e Peppino; in effetti quei due personaggi erano come i somari in mezzo ai suoni, con le idee chiare però a proposito della speculazione. La Cem, ditta costruttrice, chiede alle banche i quattrini da investire per la costruzione del porto di Torre Talao. Accorgendosi che i posti barca inizialmente previsti non bastano e quindi anche se tutti occupati non coprono la restituzione del prestito, con la complicità del Comune di Scalea e inventandosi una trastola, come si dice dalle loro parti o la carta rossa vince, chiedono all’amministrazione comunale, sempre di Scalea, di portare i posti barca a 520 e l’uso per 99 anni (la qual cosa serve per le banche). Immaginiamo che non tutto funzioni, al di là di tutte le disgrazie che capiteranno a Scalea se questo porto aprirà i cantieri, le banche chiederanno i soldi in restituzione. E allora? Come andrà a finire? Ci pare onestamente che Scalea offra del vero turismo? Si riempirà mai di 520 natanti questa idea di mastodontica struttura? La parola turismo è così male usata che la gente pensa che la seconda Secondigliano “scusate la cacofonia” sia quasi come Santa Margherita Ligure. Poi che arrivino pure i Russi e gli Inglesi o i Belvederesi (senza alcuna offesa per i nostri simpatici vicini, ma la rima ha la sua necessità), ma forse per i primi gruppi citati occorrerebbe un aeroporto funzionante (altro nervo scoperto e ne ho già scritto fino alla noia) che un porto di quelle tragiche dimensioni; è vero che bevono tanto e mangiano tanti grassi!! E sul turismo che c’è oggi a Scalea dovremmo ragionare e sulle cose che si possono fare, anche un porto, di sicuro diverso (lascio a chi ne sa più di me il problema). Il consiglio comunale del giorno 9 di marzo 2012 avremmo potuto e dovuto evitarlo perché, a mio parere, ci avrebbe salvato da una situazione di disagio generale (la claque poi). Purtroppo si è sviluppato così bene che ha fatto in modo da mostrare una fotografia umana e culturale molto discutibile e una maggioranza con un mal di gola pernicioso visti i silenzi assordanti dei componenti della giunta.




Osvaldo Cardillo"


22 commenti:

  1. Sig. Cardillo, nessuno può permettersi di toglierci la nostra cultura, le nostre tradizioni... la nostra appartenenza a Scalea. Semmai noi potremmo farlo (ma questa è solo un'ipotesi assurda, poichè non ci riconosciamo in certe affermazioni) nei confronti del sindaco e di qualcun'altro della giunta: loro sì che non sono scaleoti, nè di nome nè di fatto!... lo dimostrano e lo hanno dimostrato abbastanza: un sindaco che non sa ascoltare i propri concittadini è un sindaco che non vuole ascoltare. E' un sindaco che non ha capito che essere eletto non significa acquisire la proprietà di una città...

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  2. Caro Osvaldo, hai ragione!
    In un contesto sociale come quello scaleoto, dove il confronto tra idee e principi di solito è portato a livello di scontro e prevaricazione, è innegabile che chi ne faccia le spese è la stessa società civile.
    Una società in decadentismo, che ha visto affermarsi progressivamente in questi ultimi vent’anni un modello sociale che è quanto di meno intellettuale si possa immaginare: il modello che favorisce il furbo all’onesto, il rozzo al dotto, l’educato allo zotico, l’opportunista al leale, i quali possono svolgere il loro “ruolo” tra un’indifferenza sconcertante.
    Modelli che hanno determinato il disfacimento delle fondamenta culturali su cui si è basata la storia del nostro paese che ha dato i natali a uomini illustri.
    La tua voce “scomoda” ancora una volta lancia un appello a tutti i sonnolenti affinché si sveglino dal torpore e partecipino insieme con quelli che già lo fanno alla ricostruzione culturale di Scalea.
    Cordialmente Gregorio Caloprese

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  3. caro signor cardillo, io invece la prego di non scoraggiarsi e di non mandarci tutti al diavolo. "Giorno verrà" disse qualcuno un tempo e io credo che quel giorno sia molto vicino. Il sindaco, ometto senza passato e nè futuro, non è colpevole di nulla se non della errata scelta di Mario russo che l'ha messo li e poi gli si è rivoltato contro. 1 a 0 e palla al centro. Ma la storia ha un inizio certo, è vero, ma la fine sarà altrettanto certa. Non si divide così un paese , non si lascia speculare e insultare un paese intero da due personaggi chiamati a Scalea dai bassifondi camorristici campani per continuare a depredare Scalea. Lo hanno fatto in passato e la storia si perpetua oggi più che mai. Il sindaco è connivente, è succube, non ne può fare a meno perche gli tengono le palle strette nelle mani... poveretto.

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  4. i bookmaker lo danno 2 a 1 ....

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  5. Caro Osvaldo con un po’ di ottimismo prova a immaginare una Scalea diversa:
    una Scalea informata e coinvolta nelle decisioni che riguardano il proprio territorio; una Scalea democratica dove chi non la pensa come te non diventi una sorta di appestato; una Scalea che sa ascoltare in cui ognuno possa dire la sua sia esso residente o “straniero”; una Scalea europea che sappia mostrare al mondo le sue doti migliori; una Scalea orgogliosa della sua storia e delle tradizioni ma sempre aperta ai contributi culturali esterni; una Scalea gelosa delle sue bellezze paesaggistiche che sa proteggerle e valorizzarle; una Scalea saggia che sa ammettere gli errori del passato facendone tesoro per il futuro.
    Adesso prova a immaginare un altro scaleoto:-----------------------------------------
    Tristemente il tuo caro amico Metastasio

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  6. e da Milano scende il salvatore della Patria, mah !

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    1. Ma non rompete...che ipocriti che siete!!!

      ...uno scaleoto emigrato per lavorare che ha a cuore Scalea per voi non va bene??

      ...dei Napoletani che vengono a scavarci sotto la torre invece si???

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    2. dunque: chi è fuori non ha diritto di parlare sennò fa il salvatore della patria.
      se vivi a scalea ma non fai parte della criccarella dei cumpari allora: ma chi sei e dove sei stato fino a mò.
      Morale della favola:dobbiamo tenerci quelli che hanno governato fino ad ora anche se sono degli incompetenti che hanno pensato solo ai cavoli loro.
      E poi....a Scalea non ca,bia mai niente

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  7. ...dirò la mia conoscendo da cinquant'anni il popolo scaleota, un popolo di vagabondi "passia chiazz", invidiosi, pur di non lavorare si sono sempre venduti per una cipolla, dilaniando questa terra bellissima baciata da Dio.

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  8. La vicenda del Porto di Torre Talao è una metafora della fiaba Collodiana in cui i cittadini (scaleoti) sono come tanti “Pinocchi” nella città di Acchiappa-citrulli (Scalea) nel paese dei Barbagianni (Calabria) che consegnano al gatto e alla volpe (CEM spa) i loro unici zecchini da piantare nel campo miracoloso (Torre Talao). La magica natura del terreno a dir loro farebbe crescere in brevissimo tempo un albero capace di fruttare monete d’oro (Porto Turistico). Sappiamo tutti com'è andata a finire per il povero e ingenuo Pinocchio.
    Tra un atavico servilismo post-borbonico e una genetica indolenza e superficialità, Scalea continua a spalancare le porte a gente di fuori e alle loro speculazioni, mentre le sbatte in faccia ai veri scaleoti che con sguardo critico e disincanto cercano di svegliarli dal sonno.
    Carlo Collodi

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  9. Complimenti, meravigliosa metafora, mi è veramente piaciuta.
    ...manca Mangiafuoco...ma ça va sans dire!

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    1. Hai ragione, possiamo inserirlo nella metafora ma chi sarà mai il burattinaio ???

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  10. Ho letto questa mattina l'articolo su radio1one del progetto del porto di Praia a Mare. quella mi sembra un'idea decente, che prevede di recuperare un area industriale dismessa, in una zona gestibile al 100%. avrebbero potuto "sventrare" l'isola di Dino! invece no, programmano di farlo dove non arreca nessun danno, anzi riqualificano una zona. perchè a Scalea si deve distruggere lo scoglio di Torre Talao con tutti i rischi che ne seguono? perchè non si può realizzare il porto alla foce del fiume? o in un altro punto con un impatto meno traumatico per l'ambiente già abbastanza provato dagli scempi del passato? una colata di cemento nel pieno centro di Scalea, attorno al simbolo di Scalea rappresenterebbe il colpo di grazia altro che rilancio!
    il mio è solo un umile pensiero.
    Giusto per i "razzisti" che frequentano questo blog, io sono nato cresciuto e pasciuto a Scalea...
    Grazie a WScalea per la possibilità di esprimere la mia opinione.

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  11. E mai possibile che nell'amministrazione del Comune di Scalea,vi siano tanti ottusi da non capire , che fare il porto sotto Torre Talao NON VA BENE !!! Fatelo fare magari alla Varchera , perchè se squarciate Scalea in pieno centro , noi di Scalea , dall'alto della Torre Talao faremo saltare con bombe il porto compresi i camorristi presenti . Un figlio di Scalea e pronipote di Gregorio Caloprese .

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    1. Sono ottusi?...oppure ci sono interessi (personali) dietro?

      Perchè siccome lo hanno capito pure i sassi che intorno alla Torre Talao il porto non ci sta bene....c'è da domandarsi lecitamente cosa ci sia dietro!

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  12. Zorro ha detto la sua : io , da scaleoto ti dico la mia : Da cinquant'anni che conosci Scalea , sei rimasto comunque , rozzo com'eri se non di più !!! Non hai neppure imparato che quando si parla di un popolo ( en l'occurrence dei scaleoti ) non devi mai generalizzare e mettere tutti gli scaleoti nello stesso sacco .
    Per la tua cultura ,sappi che a Scalea non vi sono soltanto vagabondi ( o per lo più tanti quanto ce ne sono nel tuo paese ) con la differenza che molti scaleoti ( attualmente a Scalea e fuori di Scalea )con le loro capacità ,la loro intelligenza , la loro cultura , e con il loro coraggio , hanno fatto honore non solo al loro paese (Scalea) ma anche all'intera Italia onorando la Patria (Italia) anche all'estero ed a livello mondiale .
    Tutti i forestieri , o quasi tutti , che si sono stabiliti a Scalea ci sono rimasti , se fai parte dello stesso contingente , invece di criticare il popolo che ti ha accolto faresti bene ritornare nel tuo cacatoio .

    Un figlio di Scalea,pronipote di Gregorio Caloprese .

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  13. sono della generazione che ha criticato fortemente i propri genitori per aver permesso e aver accettato la speculazione edilizia degli anni '80, spero di non far parte della generazione che sarà fortemente criticata dai propri figli per aver regalato Scalea e il suo territorio a 4 politicanti che tutto pensano tranne alla crescita eco-sostenibile della nostra cara terra e al futuro dei propri figli!
    ATTENDO CON ANSIA IL CAMBIO AMMINISTRATIVO AUGURANDOMI DI NON DOVER DI NUOVO SCEGLIERE TRA I SOLITI NOTI!!!!!!

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    1. ciao sono zorro ...rispondo al pronipote di caloprese, tu non degno di scrivere nemmeno il nome del grande filosofo, con la risposta che hai dato ti sei qualificato,sei proprio lo scaleota peggiore sbruffone e fannullone.
      per finire visto che ti sei punto, appartieni a quella categoria, aggiungo anche "criticatore".
      p.s.: non ho tempo per scrivere altro, saluto tutti quelli che non si sono punti, significa che stanno lavorando.

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  14. cari scaleoti
    siete un popolo di beoti.
    state qui a parlare del porto a cose fatte, quando le carte sono state completate.
    dove eravate quando mario russo approvava i progetti, scegliendo la controfigura che avrebbe dovuto gestire i lavori?
    dove eravate quando la controfigura di mario russo veniva eletto sindaco con l'appoggio di mario russo?
    forse molti di voi che oggi parlano non hanno votato per il cameriere di mario russo?
    ora è tutto fatto, la cem vi scaverà sotto la torre e, se non ve l'avessero detto quelli del comitato scalea 2000, non vi sareste accorti di niente neppure se vi avessero scavato sotto il culo.
    altro che gregorio caloprese!
    scaleoti tornate a dormire, di meglio non sapete fare.

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    1. non è vero che è tutto fatto. Ancora si può pensare ad una Scalea diversa, non in mano a pochi speculatori, ma rispettando i bisogni di un'intera comunità. Tutto è possibile. Basta saper riflettere. E ne abbiamo ancora il tempo.

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  15. Pazienza, 17-3-12 ore 13



    SI o NO?
    Un individuo cosciente e onesto, giudica ogni legittima domanda,
    meritevole di una adeguata risposta.
    Fra le due c'è un giudizio opposto ( quella nel mezzo non credo
    meriti considerazione) per cui è opportuno e doveroso, prima di
    pronunciarsi, acquisire una sufficiente conoscenza del qualcuno o
    qualcosa da giudicare e approvare o meno, particolarmente quando
    trattasi di vicenda di popolare interesse.
    Avremo così data una ponderata e cosciente nostra risposta che ci
    permetterà di passare la notte tranquilla senza dubbi o rimorsi.
    Una chiacchiera in famiglia poichè in fondo quella scaleota la
    ritengo un grande famiglia, dove nel suo significato, resta intesa e
    indiscussa l'unione per la quale, ogni suo componente, con onestà e
    buon senso, farà del suo meglio, anche nelle disuguali opinioni, per
    mantenerla compatta.
    Ha in questo senso rilevanza massima, il Capo famiglia che, sopra
    ogni cosa,ne rappresenta la sua unione.
    Ciò si rileva ed ottiene attraverso i comportamenti di grande
    equilibrio e correttezza, sempre equidistante fra le eventuali parti
    discordanti. La sua costante presenza ne è il salutare collante.
    Preconcetti giudizi denotano interessi personalistici con assoluta
    assenza di idonei elementi di ausilio alla comunità per la soluzione
    dei problemi. Una condizione questa che peggiorando i pur legittimi
    dissensi, non fa che disunire fino a dividerne i componenti.
    La fiducia e l'entusiasmo del mio primo contatto con "papà" si sono
    man mano trasformati in dispiacere e delusione. Grazie a Dio, restano
    intatti i miei sentimenti dal lato umano dai quali mi rimane esclusa
    ogni concezione del male.
    Cari concittadini, è lo "sfogo" di un vostro affezionato compaesano
    dispiaciuto e preoccupato che, fra i tanti noti problemi, questo è
    davvero quello di maggiore primaria rilevanza e di più urgente e
    democratica soluzione.
    Ce ne vuole tanta di pazienza!"

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    1. Ma chi è 'Mister 500' ? Qualcuno lo sa?

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