lunedì 19 settembre 2011

baciamo le mani!


Per fortuna da qualche anno, anche grazie a uomini che si sono immolati per la “causa” come Falcone e Borsellino, si parla e ci si confronta sul tema delle “Mafie”.
Il passaggio da:”La Mafia non esiste” dei tempi dei grandi Boss a: “La Mafia esiste” e va combattuta oppure ancora a Roberto Saviano : “La Mafia si è integrata nel sistema politico e nel tessuto sociale” (Cit. Gomorra), il passo è importante. Negare la negazione è il primo strumento di lotta contro questo sistema odioso.
Qui non si è di certo in grado di fare analisi scientifiche né sociologiche ma, al massimo, si possono esprimere delle opinioni “da piazzetta”(anche se la relazione della DIA sulla zona da Tortora a Cetraro evidenzia una grave situazione ma è lì che vi rimandiamo se volete approfondire l’argomento).
Ebbene, vorremmo porre l’attenzione sulla differenza fra “mafioso” e “comportamento mafioso”.
Dal dizionario:




Mafioso:
Colui che agisce all'interno di un'organizzazione appunto mafiosa, quindi organizzata in gerarchie (…) con proprie leggi e regole, finalizzata ad esercitare il controllo su certe attività economiche e su traffici illeciti (es. appalti, stupefacenti). Condiziona la libertà dei cittadini e il regolare andamento delle funzioni pubbliche, è retta dalla legge dell’omertà e del silenzio e si serve di metodi di intimidazione e di repressione violenta.
Bene. Non sempre però chi si comporta da mafioso lo è davvero. Nel senso che appartiene o è affiliato ad un clan. Il comportamento mafioso è più un atteggiamento di singoli individui, è più un modo di pensare e di agire individuale... ovviamente è sempre qualcosa che si eredita, che si respira in famiglia o in un gruppo sociale ... è sempre un frutto dell'ignoranza che induce certi individui a considerarsi in grado di imporre la propria prepotenza su chi è onesto e civile e quindi considerato debole.
Ebbene spesso, molti individui adottano nei confronti degli altri un comportamento mafioso, senza forse rendersi realmente conto della gravità e pericolosità della propria condotta.
Il minacciare un danno o una ritorsione nel confronti di un altro individuo al fine di indurlo a modificare il proprio legittimo comportamento (ad esempio indurlo al silenzio) è un comportamento mafioso ed estorsivo (pensate ad esempio al bigliettino anonimo arrivato in redazione).
L’abusare di una posizione oppure far trapelare messaggi “subliminali” di tipo estorsivo al fine di ottenere un vantaggio è comportamento mafioso.
Il ricatto, l’intimidazione, la minaccia palese e velata, l’atteggiamento arrogante e aggressivo, integrano un comportamento mafioso.
Diciamo tutto ciò perché a volte, con leggerezza, si adottano degli atteggiamenti che sconfinano, appunto, nel comportamento mafioso (reato punito dalla legge a vario titolo).
Quindi, quando litighiamo col vicino oppure ci arrabbiamo con qualcuno per un presunto torto subito, dovremmo cercare la via del confronto civile e del dialogo, senza trascendere e sconfinare su terreni bui e pericolosi. La minaccia dovrebbe far paura più a chi la fa che a chi la subisce.
W LA LIBERTA’! W GLI ONESTI!

1 commento:

  1. vi informo che abbiamo raggiunto circa 50 firme per chiedere al parlamento di cambiare la legge elettorale.In una sola serata ,cioè domenica scorsa in piazza caroprese.Chi volesse ancora firmare si può rivolgere al comune.(In ogni comune di residenza)

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