“Cent'anni di solitudine di un italiano a Macondo”Al festival Primavera dei Teatri la storia del calabrese che ha ispirato Gabriel Garcìa Màrquez
Domenica 5 Giugno debutta in prima assoluta al festival Primavera dei Teatri di Castrovillari “Un italiano a Macondo” scritto, diretto e interpretato da Leonardo Gambardella con Elena Fazio e Chiara Cimmino Sander.
Lo spettacolo prende spunto da una recente intervista in cui il premio nobel Gebriel Garcìa Màrquez ha dichiarato che il personaggio Pietro Crespi, l'italiano che appare in Cent'anni di solitudine, è ispirato a don Antonio Daconte, emigrato da Scalea alla fine dell'800 in Colombia, come riportato nel libro “Storie di italiani nelle altre Americhe” di Vittorio Cappelli (Rubbettino Editore), professore di Storia contemporanea all'Università della Calabria ed esperto di storia dell'emigrazione. Daconte entra nelle pagine del capolavoro di Garcìa Màrquez, diventando il simbolo di un emigrazione che è stata capace di integrarsi e di generare fermenti culturali attivi.
Antonio Daconte agli inizi del '900 aprirà ad Aracataca, città natale del celebre scrittore colombiano, il primo cinema, il Salon Olympia, lì Gebriel Garcìa Màrquez ancora bambino assisterà per la prima volta nella sua vita al prodigio delle immagini in movimento, evento che resterà significativo nella sua memoria insieme alla carismatica figura del calabrese Antonio Daconte.













Durante la nostra passeggiata domenicale ieri abbiamo avuto il piacere di portare i nostri bambini a fare un giro sulle giostrine a pagamento della famigerata villetta Kennedy. Ebbene, tale area pubblica non solo è abbandonata e sfruttata solo per il posizionamento delle predette giostrine ma è anche dotata del pericoloso stagno che vedete. Insomma a circa un metro dalle giostre (notoriamente frequentate da bambini) si trova un pericoloso strumento di morte. Il sottopassaggio non solo non è stato chiuso ma non è stato neanche posto un misero nastro o un segnale di pericolo che avvisi gli ignari utenti del pericolo che cela.
Complimenti! E ancora…eternit e spazzatura nei pressi del Liceo Scientifico.


