di monica de carlo
Segnalo l' interessante sentenza della Cassazione penale , sez. V, del 28.12.2011 n° 48553 che chiarisce (manco ce ne fosse il bisogno) che chi sceglie di fare politica è più esposto alle critiche perchè deve rendere conto del modo in cui amministra.
Tanto per mettere l'anima in pace a quanti pensano di ( o meglio "desiderano") mettere il bavaglio a W Scalea segnalo alcuni punti "cruciali" della autorevole pronuncia (fonte www.altalex.it):
"Per i giudici della Suprema Corte di Cassazione sarebbe lecito dare del parassita ad un politico.
Il termine parassita può rientrare nei confini del diritto di critica.
Nella decisione in commento i giudici della Corte precisano che “una opinione non è vera o falsa, ma vero o falso può essere il presupposto fattuale sul quale essa poggia”.
Si legge ancora nella sentenza che …….”infine è vero che un uomo politico è più esposto del comune cittadino alle critiche e ai giudizi della opinione pubblica, in ragione del mandato rappresentativo che ha ricevuto e, dunque, della necessità di rendere conto del suo operato; ma non va dimenticato che la critica è valutazione argomentata di condotte, espressioni e/o idee”.
I giudici di legittimità hanno riconosciuto che un politico è sicuramente più esposto di un “comune cittadino” ai giudizi, nonché alle critiche dell’opinione pubblica, in virtù del mandato rappresentativo ricevuto e anche della necessità di render conto del proprio operato.
Necessario, però, affinchè non si offenda la reputazione del diretto interessato, è che l’espressione sopra menzionata venga motivata con una serie di ragionamenti "
Segnalo l' interessante sentenza della Cassazione penale , sez. V, del 28.12.2011 n° 48553 che chiarisce (manco ce ne fosse il bisogno) che chi sceglie di fare politica è più esposto alle critiche perchè deve rendere conto del modo in cui amministra.
Tanto per mettere l'anima in pace a quanti pensano di ( o meglio "desiderano") mettere il bavaglio a W Scalea segnalo alcuni punti "cruciali" della autorevole pronuncia (fonte www.altalex.it):
"Per i giudici della Suprema Corte di Cassazione sarebbe lecito dare del parassita ad un politico.
Il termine parassita può rientrare nei confini del diritto di critica.
Nella decisione in commento i giudici della Corte precisano che “una opinione non è vera o falsa, ma vero o falso può essere il presupposto fattuale sul quale essa poggia”.
Si legge ancora nella sentenza che …….”infine è vero che un uomo politico è più esposto del comune cittadino alle critiche e ai giudizi della opinione pubblica, in ragione del mandato rappresentativo che ha ricevuto e, dunque, della necessità di rendere conto del suo operato; ma non va dimenticato che la critica è valutazione argomentata di condotte, espressioni e/o idee”.
I giudici di legittimità hanno riconosciuto che un politico è sicuramente più esposto di un “comune cittadino” ai giudizi, nonché alle critiche dell’opinione pubblica, in virtù del mandato rappresentativo ricevuto e anche della necessità di render conto del proprio operato.
Necessario, però, affinchè non si offenda la reputazione del diretto interessato, è che l’espressione sopra menzionata venga motivata con una serie di ragionamenti "
Dal dizionario: Parassita: organismo che vive totalmente o parzialmente a spese di altro individuo.
se i Cari politici grandi e piccini, vicini e lontani mangiano, dormono e viaggiano a spese della collettività come dovremmo chiamarli?
La matematica almeno non è un'opinione: se A è uguale a B, B è uguale a C, allora A è uguale a C......
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