lunedì 16 gennaio 2012

LEGGO E CONDIVIDO

Agire interiormente (di Alessandro Bergonzoni)
Il desiderio è dimenticare lo slogan, i giovani devono sognare di più, i giovani non stanno sognando, desiderano, vogliono, sono velleità, parlo di bisogni, necessità, è attraverso anche una dose di irrealtà, sembra irrealtà ma non lo è, che si arriva a conoscere e a pretendere di più dalla realtà.Non posso più andare in una trasmissione e usare gli stessi codici, le stesse parole, gli stessi modi di interpretazione per affrontare satiricamente, parodisticamente le cose, devo cambiare, noi non dobbiamo ricreare ricreazione, dobbiamo creare, e questo lo chiedo a uno studente o a un bambino dell’asilo nido che comincia a guardare un corpo che può essere un corpo anche senza braccia, che comincia a guardare la pelle, i colori, le usanze, i modi di una persona a prescindere dal giudizio di quella persona, che comincia a rendersi conto che non esiste una religione solo, una medicina sola, un corpo solo, una donna sola, ma deve andare a allargare. Piste di atterraggio e concetti enormi e quindi dico anche davanti agli scandali delle prigioni, davanti agli scandali della sanità, non posso pensare solo a ciò che mi capita e quando mi capita. Io sono già colpito da ogni scandalo sulla sanità, da ogni scandalo sulla prigione, anche se non sono io il destinatario di quel danno, ormai l’abbiamo capito: se cade un albero in Amazonia presto ci sono dei problemi anche qua.
Metaforicamente uno dice: "Ci sono degli alberi così lunghi ?"
Non c’entra, è un concetto di energia che si sposta, tu sei lontano ma sei molto vicino a ciò che accade, non devi solo parlare di cronaca, quello che uccide è il morbo di Kronac, fatemelo ripetere fino alla noia, ormai l’ho detto mi annoio io a dirlo. Il fatto che si parli costantemente di comunicazione, il tema è la conoscenza, non come comunichiamo, non mi interessa come si parla in pubblico, se si parla con più congiuntivi, meno congiuntivi, voglio che ci sia dentro un senso, un concetto, una profondità, della ciccia, è un concetto antivegetariano del pensiero!
A questo punto non è una speranza, io la speranza non ce l’ho, la speranza è l’ultima a morire, a me non interessa chi è ultimo a morire, voglio sapere chi è il primo a rinascere, l’ultimo a morire lo vedo tutti i giorni, la televisione non va accesa, va guardata ma non accesa e l’ho già detto miliardi di volte, ormai noi dobbiamo fare un percorso ulteriore, il problema è il piccolo, l’innocuo, il semplice, non è innocuo il piccolo, è gravissimo, è delinquenziale, allora devi agire prima internamente, interiormente, non è una perdita di tempo. Divulgate, raccontate, parlatene e grazie di questa vostra pista di atterraggio che da chi vi vede sembra comunque abbastanza lunga!

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