In tema di sanità ogni cittadino di questo
territorio è in grado di raccontare un’esperienza.
Personalmente a causa della precaria salute di mia madre,
sto vivendo varie disavventure presso i
diversi ospedali della zona e ho avuto modo di vivere il totale abbandono sanitario del territorio.
A causa della lussazione dell'anca subita da mia madre
abbiamo chiamato il 118 che non può
portarti dove il paziente vorrebbe andare ma ovunque ci sia posto.
Memori di una bruttissima esperienza presso il pronto
soccorso di Paola, con il cuore sospeso abbiamo dovuto arrenderci alla triste
realtà. Mia madre è rimasta senza assistenza e antidolorifici per due ore con
dolori lancinanti e soltanto dopo 7 ore dall’incidente è stata trasportata presso la
clinica “Cascini” di Belvedere M.mo dove prontamente in mezzora le è stata sistemata l'articolazione.
Purtroppo dopo venti giorni la situazione precipita, così pur di non rischiare di tornare
nell’incubo Paolano abbiamo chiamato
un’ambulanza privata che ci ha
consentito di andare dove il paziente si sentiva accolto e tutelato.
Siamo arrivati così presso la clinica “Ninetta
Rosarno” di Belvedere m.mo e lì hanno salvato la vita a mia madre.
Questo dell'Alto Tirreno Cosentino è un territorio abbandonato da tutti dove si arriva solo per
fare proclami ed elemosinare voti che non ci sono più. La gente soffre su troppi fronti, non abbiamo adeguata
assistenza sanitaria, non ci sono infrastrutture idonee allo sviluppo del
territorio, è stato chiuso l'ospedale di
Praia a Mare definito irrinunciabile anche dal TAR, e pure sull'ASP di
Scalea ci sono ombre e i vertici interpellati non hanno inteso
fornire alcuna spiegazione o rassicurazione.
E adesso andiamo a
votare…..
Vice-Presidente ass. Wscalea
Cristiana Covelli
OSPEDALE DI PAOLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! DA CHIUDERE IMMEDIATAMENTE
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