lunedì 1 settembre 2014

UN' ANTENNA PER CAPELLO!

di dino ivan squatrito
Le (stupende ndr) vignette di Ranfo che potete trovare al seguente link:
http://www.libertas.sm/Articoli/Telefonia_UMTS/UMTS_4_1.htm
Antenne e salute pubblica
Abbiamo ricevuto la segnalazione di un nostro lettore preoccupato, riguardante l’istallazione di un’altra antenna di telefonia mobile che sarebbe avvenuta pochi giorni fa sul tetto di un noto albergo di Scalea, ubicato in pieno centro abitato che già ne ospita diverse, a poca distanza da luoghi di culto, scuole e abitazioni.
Da anni, ormai, è acceso il dibattito se i campi elettromagnetici originati da siffatti impianti siano o meno nocivi per la salute dei cittadini. I risultati degli studi scientifici condotti negli anni da tecnici e luminari del settore, non hanno ancora chiarito in modo chiaro ed univoco se effettivamente vi siano delle correlazioni con vari disturbi e, in molti casi, malattie anche di natura oncologica registrate, guarda caso, in luoghi ove tali tipi di apparecchiature campeggiano indisturbate e, anzi, “tutelate”. Molte amministrazioni comunali, in diversi casi documentati da altrettante sentenze, hanno provato a limitare l’istallazione di tali impianti ma si sono dovuti arrendere alle pronunce della giustizia amministrativa al cospetto di una disciplina legislativa che equipara le infrastrutture delle reti di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria.
Il Consiglio di Stato con la sentenza 09.01.2013 n° 44 ha affermato che la scelta di un Comune di individuare un’area ove collocare gli impianti di telefonia mobile alla stregua del criterio della massima distanza possibile dal centro abitato non può ritenersi condivisibile, in quanto tale modus agendi dell’ente locale si sostanzierebbe in un non consentito limite alla localizzazione dei suddetti impianti e non in un mero criterio di localizzazione degli stessi. Con detta pronuncia si ritiene che alle Regioni ed ai Comuni è consentito - nell’ambito delle proprie e rispettive competenze - individuare criteri localizzativi degli impianti di telefonia mobile (anche espressi sotto forma di divieto) quali ad esempio il divieto di collocare antenne su specifici edifici (ospedali, case di cura ecc.) mentre non sarebbe loro consentito introdurre limitazioni alla localizzazione, consistenti in criteri distanziali generici ed eterogenei. Più precisamente la facoltà riconosciuta ex lege in capo all’Ente comunale di individuare specifiche aree dove allocare gli impianti di telefonia mobile a mezzo apposito Regolamento locale in materia di insediamento di antenne, stazioni radio base e ripetitori, secondo alcuna giustizia amministrativa troverebbe il proprio limite nell’interesse nazionale alla copertura del territorio e all’efficienza della distribuzione del servizio di telefonia mobile, che può essere attuato solo attraverso la realizzazione di una rete completa di infrastrutture di telecomunicazioni sull’intero territorio nazionale. Insomma la casistica giurisprudenziale e le norme di settore non sembrerebbero fornire quelle tutele per la salute che i cittadini di un dato territorio si aspetterebbero. Peraltro “malpensanti” ritengono che gli organi deputati al monitoraggio degli impianti e alle misurazioni dei campi elettromagnetici sarebbero “collaborativi” con i gestori degli stessi, nel senso che si presterebbero, prima delle rilevazioni, ad allertare i diretti interessati affinché siffatti controlli risultino “a norma”. Affidando la verifica della fondatezza o meno di tali illazioni all’attività delle Autorità competenti, il quesito che ci si pone è, semmai, cosa succederà se un giorno, non è dato sapere quanto lontano, tali impianti dovessero risultare effettivamente dannosi per la salute pubblica, non potendosi pensare che in nome “dell’interesse nazionale” alla copertura ed efficienza del servizio di telefonia, possa essere sacrificato il primario “diritto alla salute”, costituzionalmente tutelato.
In via cautelativa e sulla scia dei precedenti che hanno già visto coinvolto il nostro territorio in aspri dibattiti, partendo dalla segnalazione del nostro lettore abbiamo deciso di rivolgerci ai Commissari dell’Ente affinché forniscano rassicurazioni alla cittadinanza sia in ordine alla legittimità e conformità alle leggi esistenti di tutti gli impianti installati sul territorio comunale, sia sull’idoneità della regolamentazione comunale in vigore, a tutelare la salute di noi cittadini.
Di seguito il testo della missiva inoltrata ai Commissari:
Gent.mi Sig. Commissari del Comune di Scalea, è giunta notizia alla redazione di WScalea che sul nostro territorio comunale, nei giorni scorsi, sono state istallate altre antenne per la telefonia mobile.
Chiediamo se tali impianti siano rispettosi delle distanze e, più in generale, dei parametri previsti dalle norme a tutela della salute pubblica in materia e se esiste una regolamentazione comunale che limiti in qualche modo la collocazione di tali apparecchiature. La presente è nell’interesse della comunità che attende risposte esaustive in merito, preoccupata degli effetti negativi che siffatti impianti potrebbero avere per la salute di tutti noi cittadini.


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