Alvaro Cristiani: tutte le volte che ho sentito nominare questo nome mi veniva
in mente un grand'uomo con un’ immagine solida e saggia. Mai una volta che dopo
aver ascoltato il suo nome ho sentito parole negative o commenti dispregiativi,
anzi se qualcuno lo tirava in ballo era solo per dire cose positive.
L’ho sempre visto come un guru, un vecchio saggio, sia quando andavo da lui per cure mediche
che quando lo incontravo per strada ed avevo la possibilità di scroccargli qualche consiglio di vita.
E’ capitato che qualche volta con il dottor Alvaro ci siamo fermati a
commentare la bellezza e l’assurdità della vita, magari con due battute fugali
mentre facevamo a piedi un tratto di strada. Altre volte quando da piccolo
andavo in cura da lui con mio padre, che mi portava per mano, mi è capitato di
ascoltare i loro discorsi riguardanti i
fatti che accadevano in paese ed io apprezzavo la sua opinione e ne stimavo i
contenuti.
Insomma ho sempre ammirato il Dottore Cristiani e se qualcuno mi
chiedeva chi volevo essere, io rispondevo senza dubbi LUI.
Infatti, qualche tempo fa, forse ormai sono passati tre anni
da quel giorno, insieme ad alcuni amici abbiamo voluto dedicargli il premio di
MIGLIOR SCALEOTO. Era da poco andato in pensione, quando una mattina sul
lungomare ajnella lo fermai per dirgli: “duttu’ siete stato scelto, dall'associazione di cui faccio parte, come cittadino
modello”. Lui in un primo momento pensò ad uno scherzo, poi si fermò e mi
disse: “ non lo posso accettare, grazie ma io non credo di essere la persona
che state cercando”. Naturalmente era la sua modestia a parlare. Gli spiegai che c’erano altri cittadini di Scalea
che erano andati in finale (avevamo fatto una lista con i nomi di altri illustri cittadini) e che nell'ultima votazione lui era quello che aveva
ottenuto più voti. Quindi gli ripetei: “ si tratta di una targa premio, che
vuole essere un monito per le nuove generazioni, abbiamo organizzato una serata
– concerto durante la quale vi consegneremo questa meritata onorificenza”. E
lui “ non lo so, ci devo pensare, io non sono per le cerimonie e i premi, non
sono uomo da passerella” disse. A quel punto io gli consegnai un giornalino
dell’associazione wscalea per fargli
leggere chi eravamo e cosa volevamo, all'interno del quale si raccontavano le nostre finalità e i principi ispiratori del movimento, poi ci salutammo.
Ricordo benissimo come andò a finire: lui accettò di venire e grazie
alla sua presenza la serata si svolse nel migliore dei modi. Il suo discorso fu sobrio ed emozionante e in
un suo passaggio disse: “questi giovani sono le gambe e le spalle sulle quali
viaggeranno le nostre idee”. Quelle sue parole ancora riecheggiano nel mio
cervello. Il suono della sua voce strozzata da una leggera emozione mi sembrò
come quella di un padre che vuole rassicurare i suoi figli prima di una prova
difficile, pur sapendo che i risultati non erano del tutto scontati. (link al pezzo dedicato alla serata in cui premiammo Alvaro)
Oggi quando ho appreso della sua partenza l’ho rivisto, come
me lo ricorderò sempre, con i capelli bianchi al vento e con l’andatura veloce,
sempre con la valigetta in mano che attraversa i portici e sale in macchina per
l’ennesima visita medica.
Ciao Alvaro, arrivederci dotto’!
Luca Grisolia
mi unisco alle care parole di Luca, essendo stata anch'io paziente del dott. Alvaro e avendo avuto il piacere di conoscere una persona che resterà nel cuore di Scalea per la sua umanità e professionalità e per aver speso la sua vita al servizio dei suoi pazienti ( e non solo).Il mio pensiero va anche alla sua cara moglie e ai loro figli a cui porgo le mie sentite condoglianze.
RispondiEliminaCiao caro dottor Cristiani
Cristiana Covelli