lunedì 5 agosto 2013

RIVOLUZIONIAMO IL SOCIALE

di Cristiana Covelli
La legislazione, nazionale e regionale, , demanda al Comune (ora nell’ambito dei distretti socio sanitari) il compito di gestire direttamente la programmazione e l’organizzazione dei servizi socio-assistenziali e questo proprio perché solo l’Ente locale può garantire interventi adeguati alle esigenze ed ai bisogni della persona in rapporto con il territorio. Tuttavia, la famiglia, i minori, i disabili, gli anziani, gli immigrati e i poveri non hanno la giusta considerazione. I pochi servizi tutt’oggi forniti dal Comune di Scalea sono solo quelli obbligatori o quelli realizzati con finanziamenti finalizzati e quindi non dirottabili verso altri lidi. E, nonostante tutto, anche questi pochissimi servizi negli ultimi bilanci sono stati falcidiati, ridotti nella misura degli interventi e, spesso, forniti con ritardo e molta approssimazione. Per uno sviluppo del tessuto sociale e la ripresa del cittadina stessa si devono ripristinare i fondi e le risorse destinate all’attività comunale di solidarietà sociale e si deve avere la sensibilità di guardarsi intorno e pensare cosa si può fare per tutti quei cittadini che vivono con disagio ed aspettano una risposta sincera dalle istituzioni ( ad esempio: i disagi delle persone dializzate; l’assistenza ai bambini disabili presso le scuole; assistenza domiciliare; ecc.). Per questo motivo si devono individuare una serie di attività ed iniziative, nel comparto della solidarietà sociale, che possono essere realizzate a costo zero o con spesa limitata e che possono contribuire a liberare i cittadini dal bisogno, a migliorare la qualità della vita, a limitare l’esclusione sociale e ad educare all’esercizio dei diritti. COSA SI POTREBBE FARE: 
“SEGRETARIATO SOCIALE” E’ un servizio a cui tutti i cittadini possono: chiedere informazioni precise e dettagliate sui servizi presenti nel territorio; richiedere le prestazioni o accedere ai servizi sociali seguiti nel disbrigo delle pratiche necessarie. 
• “ADOZIONE SOCIALE” E’ la possibilità di realizzare una rete di solidarietà coordinata dal Comune che crea uno stretto collegamento tra i servizi del territorio ed il mondo del volontariato. Si rivolge a: neonati, minori, anziani, disabili e si attua attraverso l’accompagnamento e presa in carico personale di soggetti in difficoltà su segnalazione degli operatori sociali o di semplici cittadini.
 • “CENTRI DI INCONTRO” E’ un luogo di socializzazione e di animazione aperta agli abitanti del quartiere che desiderano partecipare attivamente mettendo a disposizione la loro esperienza e creatività. E’ un luogo di incontro per realizzare insieme iniziative, culturali, ricreative e sociali. • “CENTRO INTERCULTURALE” E’ un servizio che svolge attività a favore degli immigrati al fine di favorirne e facilitarne l’inserimento sociale e lavorativo. • “BANCA DEL TEMPO” E’ uno sportello che funziona come una banca dove ciascuno deposita il proprio tempo da investire in prestazioni a favore di altri e riceve in cambio altre prestazioni. In questo modo, si può fruire di servizi pur non disponendo di denaro. L’unica moneta è il proprio tempo che diventa risorsa da investire, antidoto contro la solitudine ed incentivo al rapporto con gli altri. • “SOSTEGNO FAMILIARE ED EDUCATIVO” E’ l’opportunità per un bambino e la sua famiglia di avere sostegno per superare momenti di difficoltà e garantire, con un adeguato sostegno, l’ambiente adatto allo sviluppo psico-fisico del minore e favorirne il rientro in famiglia. E’ un’alternativa al ricovero in istituto e non prevede la possibilità di adozione. • “CONVENZIONE CON IL BANCO ALIMENTARE” Direttamente o tramite associazioni di volontariato consente al Comune di intervenire per rispondere ai bisogni di sussistenza delle persone indigenti fornendo generi alimentari reperiti gratuitamente presso il Banco Alimentare. • “ATTIVITA’ PER GLI ANZIANI” In economia possono essere programmate e realizzate attività ricreative, gite fuori porta, attività sportive non competitive, conferenze su temi culturali o di prevenzione sanitaria, viaggi nella memoria. I costi di questa attività possono essere limitatissimi, si può prevedere la compartecipazione e l’autogestione da parte degli anziani.
 • “BAMBINI ED ADOLOSCENTI” COLONIE, DOPOSCUOLA, LOTTA ALLA DISPERSIONE, PREVENZIONE DELLE DEVIANZE E PROBLEMA DROGA. Esistono nella legislazione vigente, possibilità di finanziamento per progetti in favore delle fasce giovanili disagiate o a rischio. E’ necessario predisporre gli strumenti tecnici di intervento per poter realizzare, senza esborso per il Comune, iniziative di consistente valenza sociale. Occorre inserire in bilancio un minimo di intervento per quelle attività (come le colonie estive) per le quali viene richiesto un limitatissimo intervento integrativo da parte del Comune. CONCLUSIONE Queste sono solo alcune delle “provocazioni” che possono essere proposte per il comparto della solidarietà sociale. Non si tratta di “provocazioni” velleitarie, ma di concrete possibilità di lavoro già ampiamente sperimentate (molte delle idee proposte sono state realizzate da tanti Comuni particolarmente sensibili alla problematiche sociali). A volte non occorre denaro per costruire grandi opere, ma un’idea positiva e un sincero proposito di buona volontà. Alcune delle idee rappresentate sono già spese sul territorio, ma non sono state sufficientemente seguite dall’Amministrazione tant’è che vengono somministrate in ritardo e male e in alcuni casi alcuni servizi non vengono erogati per la pessima situazione economica in cui versa l’Ente. Quello che serve è un radicale cambiamento di mentalità, un nuovo approccio con il problema dei “bisogni”, la scelta di utilizzare le risorse e le intelligenze di cui il Comune già dispone per realizzare progetti innovativi, per modificare il rapporto con la comunità amministrata, per attivare un approccio nuovo con la realtà del disagio in termini propositivi, di comprensione e di donazione.

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