Progettare con coscienza il cammino
della nostra comunità
di Luca Grisolia
di Luca Grisolia
Abbiamo sempre creduto di
essere stati sfortunati, ci siamo sempre detti che il nostro
destino era già scritto, che la nostra terra era disgraziata,
è per questo ed altre fisime mentali non abbiamo mai reagito. Mi
riferisco soprattutto ai miei amici, alle persone con cui ho avuto
modo di parlare in merito alla gestione della cosa pubblica negli
ultimi anni. Io li stavo ad ascoltare e dicevo che adesso toccava a
noi cambiare le cose. Ma loro mi guardavano sempre come fossi stato
un pazzo.
I fatti di questi giorni
fanno cadere, o quanto meno traballare un sistema vecchio, una
struttura gerarchica di potere che durava almeno da due decenni,
dicono i giornali. È successo che dopo tanti anni di assenza dello
stato qualcuno si è svegliato e ha agito. Le ipotesi di reato sono
tante e la verità non tarderà ad arrivare, ma di sicuro adesso per
Scalea comincia un’epoca nuova. Con “l’operazione plinius” si
è messo un punto fermo all’andazzo scellerato del nostro
municipio.
La mentalità che si è
instaurata tra i miei concittadini in questi anni ha consentito tutta
una serie di situazioni e di compromessi che hanno giovato solo la
“famiglia”, la ndrangheta. La richiesta di lavoro in
cambio di obbedienza, la vendita di voti in cambio di denaro, il
silenzio in cambio di minacce, ecc. Ma adesso Scalea è ad un bivio,
e può scegliere se alzarsi ed imboccare la strada giusta, quella
dell’altruismo e della fratellanza oppure continuare a credere alle
frottole che certe persone in campagna elettorale prometteranno e poi
non manterranno mai.
Voglio chiedere a tutti
coloro che hanno appoggiato questa classe politica fino ad oggi, che
cosa ci avete guadagnato? Anche se hanno dato un lavoro a voi ed ai
vostri familiari,
non siete mai stati liberi da compromessi, siete
sempre stati al guinzaglio del padrone, avete subito soprusi e
ingiustizie senza mai potervi ribellare. E tutto questo per vedervi
cancellata qualche multa, oppure ridotto qualche tributo e ricevere
lo stipendio con tre mesi di ritardo ogni volta che si presentava una
crisi economica. Ne è valsa veramente la pena? Guadagnare qualche
cosa e poi non poter uscire per strada a testa alta? Sempre soli, non
avete mai avuto nessuno che abbia potuto festeggiare con voi i vostri
successi perché disonesti e ingiusti.
Di contro, non potremmo
mai sapere quale onesta occasione ci sarebbe potuta capitare se nella
nostra città ci fossero stati degli amministratori incorruttibili.
Se onesti imprenditori e uomini d’affari con intenzioni di
sviluppo, di business e crescita sociale non avessero trovato la
strada sbarrata per colpa della ndrangheta.
Io credo che per colpa di
questa ignoranza, la mia comunità si è fatta sfuggire parecchie
opportunità, sia economiche che civili. Chissà quanti imprenditori,
quanti professionisti hanno tentato, nell’ultimo ventennio, di
creare impresa a Scalea con l’intenzione di generare
business (posti di vero lavoro: alberghi, parchi divertimenti,
impianti di energia pulita, attrazioni culturali, ecc.) e dopo aver
scoperto “il sistema scaleoto” fatto di mazzette e di
prestanomi, se ne sono scappati a gambe levate. Questo intreccio tra
malavita e politica ha rallentato, se non addirittura bloccato, la
crescita di un intero territorio. Diecimila persone arretrate e
imbrigliate per la brama di quattro delinquenti. Se è vero quello
che scrivono gli inquirenti, che finora non c’era un appalto, una
gara che non veniva confezionata ad hoc per i loro esclusivi
interessi, significa nella maggior parte dei casi che non erano
affari per la comunità quelli che si appaltavano, ma bensì
guadagni per poche persone egoiste e senza scrupoli. Riflettiamo un
po’ dove saremmo potuti essere oggi senza questi presunti
parassiti.
E pensare che due anni fa
mentre io tentavo di creare una piccola società in Florida, forse
anche perché “la mia terra” non mi offriva nulla o
comunque non aderiva alla mia idea di “società civile”, coloro
che avrebbero dovuto rappresentarmi (pur non avendoli
votati) si spartivano la città. Se penso a tutte le volte che il
sindaco nelle sue svariate interviste diceva: “abbiamo salvato
Scalea dalle secce, la nave stava per affondare l’abbiamo
salvata giusto in tempo, il commissariamento non è
necessario, il bilancio è positivo”, ecc. Oppure: “molti
cittadini facoltosi non pagano le tasse, qui a Scalea ci sono
persone che non contribuiscono al bene comune, se tutti
pagassero le tasse non avremmo i problemi economici in cui la città
versa”. Oggi tutte quelle chiacchiere risuonano nella mia testa
con un eco che mi provoca insonnia e nausea, che VERGOGNA!
Potrei farvi un elenco
lunghissimo delle assurdità che le mie orecchie hanno sentito da
questi signori, ma sarebbe inutile, tutti sanno come la penso,
non è la prima volta che esprimo il mio disappunto su certi modi di
amministrare la cosa pubblica. Basta leggere per qualche
minuto alcuni post del nostro blog www.wscalea.it
per scoprire quali sono state le nostre segnalazioni e richieste di
chiarimento fin dal primo giorno della nostra costituzione come
associazione culturale. Abbiamo scritto, urlato e pubblicato tutta
una serie di ingiustizie, di situazioni poco chiare: edilizia
scellerata, opere incompiute, occupazione di suolo pubblico,
monumenti chiusi, assunzioni sospette, sperpero di denaro pubblico,
ecc. E per questo, oltre a non ricevere mai una risposta, siamo stati
sempre evitati e tacciati con diversi epiteti: contestatori,
qualunquisti, talebani, sono solo alcuni dei nomi che ci hanno
affibbiato fin dalle nostre prime uscite.
CHE DISASTRO!
Alcuni miei amici, quelli sani moralmente, sostengono che ci sono tutti i requisiti, se la giustizia confermerà le ipotesi di reato, per chiedere i danni a questi amministratori pervertiti. Una “class action” per difendere un interesse comune, dove i cittadini potranno costituirsi parte civile e chiedere il rimborso di tutto il mal tolto, sia in senso materiale che psicologico a tutta la comunità.
Oggi all’inizio di una
nuova stagione, per la mia città, desidero che i giovani facciano
tesoro di quello che è successo e mi auguro che in futuro nulla di
tutto questo venga a ripetersi. Nella speranza di incontrare persone
volenterose, che amano la vita e vogliono ridere e gioire insieme,
oltre che lavorare per il bene comune, prego il Signore di darmi la
forza di non abbandonare tutto per terre meno disagiate di questa e
di resistere al disgusto che adesso provo, per contribuire alla
nascita di una nuova città: sana, saggia e felice.
Concordo con quanto da te scritto, mi permetto di aggiungere alcune osservazioni:
RispondiEliminam'è parso di aver assistito ad una lenta agonia di questo paese.Possibile che in 15 anni ( o giù di lì)l'orgoglio di questo paese abbia subito un declino così marcato?
Non c'è nessuna reazione alla chiusura dell'ospedale di Praia, del tribunale di Scalea, l'aviosuperficie, i morti per tumori, gli incidenti sulle strade urbane, e la spazzatura, e le strade gruviera ecc.Quando sarà il momento di riaccendere i sogni?cordialmente .........
TUTTI sperano in una nuova era!
RispondiEliminaSempre più convinto che i Maya avevano ragione!
Già si ventilano prossimi gruppi politici ma per favore, gente nuova, giovane e soprattutto pulita e coraggiosa!
Antonio Cotrone 22 luglio 2013 1614
RispondiEliminaCaro Luca,
le tue espressioni, con quelle riportate su W Scalea, circa la situazione venutosi a creare in seguito agli avvenimenti odierni, sono quelli di giovani che, con tanta fiducia e buona volontà, vogliono privilegiare un degno futuro per la nostra cara Scalea.
A me, che giovane ormai non sono da un pezzo, esse espressioni, mi offrono la consolazione di poter consolidare la rassicurante mia speranza di un migliore avvenire per le future generazioni. Per il mio incondizionato amore per la nostra terra penso che tali sentimenti mi appartengono profondamente.
A ciò è conseguente il mio profondo desiderio di voler collaborare, nelle dovute maniere in modo da escludere qualsivoglia pretenziosa determinazione.
La mia lunga esperienza mi suggerisce che, nelle potenziali premesse per la conduzione di una comunità, particolarmente a livello locale, ci sia gente eterogenea, per le competenze nei vari settori, di prevalenza giovane e assolutamente non legata ad interessi personali e di partito.
Particolare comune sono quei valori insiti nel significato di quella meraviglia di impianto sociale alle origini della politica, quella vera, bistrattata e malamente offesa da quella assurta oggi e praticata con incosciente disinvoltura.
I valori che danno al cultore della vera, spontanea e volontaria dedizione al popolo, con l’amore per la propria terra, si chiamano: onestà, altruismo,umiltà, modestia,coscienza.
Questa non è definizione teorica ma convinta e sacrosanta verità. A chi non concepisce questi termini consigliamo di tenersi in disparte da tali compiti limitandosi a quella possibile
collaborazione che non esca dal seminato.
Forza giovani! Siete voi destinati a costruire il vostro futuro e quello dei vostri figli! Mai occasione e momento più propizio!
Sono rammaricato di quanto non ho saputo o potuto fare per voi.
Da credente, che della bivalente natura dell’uomo, pur considerando, con la necessaria sufficienza, la materia e le sue necessità, vuol privilegiare decisamente lo spirito nel quale risiedono le migliori essenze della vita, quelle protese al bene, con l’amore, gli affetti, i buoni sentimenti, vuole porgervi un augurio paterno: “Viva Scalea! Che il Signore vi benedica!”
Totonno.
Caro Luca,
Eliminasiamo in tanti a condividere il tuo pensiero, il nostro desiderio è quello di veder crescere una comunità, moralmente sana,, in fondo ci dichiariamo uno stato cattolico e alcune regole di fratellanza dovrebbero essere innate in noi. Dicevo siamo in tanti, anche se con spigolature diverse ma con un unico obbiettivo, non disperdiamoci, con inutili pregiudizi, bisogna valutare il singolo per la sua storia (politica), per le sue azioni, non dividiamoci fra vecchio e nuovo, uniamo piuttosto le forze buone. Le notizie che si susseguono fanno emergere una gestione del bene pubblico vergognosa, si è incultato nella gente un modus vivendi del favore del garantismo per gli amici, bisogna lavorare sodo ad iniziare dai dipendenti comunali prima, piuttosto che dalla scuola primaria, la legalità, il dovere, il diritto, sono la base del vivere in una società civile, in una società che mira allo sviluppo comunitario e non all'egemonia di alcuni. Credo che forze pulite c'è ne sono ma non disperdiamoci e mi ripeto non dividiamoci, prima ancora di partire.
Franco M.