martedì 11 settembre 2012

SANITÀ di Osvaldo Cardillo

Ho letto con grande dispiacere della morte di un uomo di 55 anni a Praia a Mare per infarto e il resoconto completo di quanto accaduto. Se un santo uomo come il Cardinale Martini, approssimandosi la morte, ha chiesto di essere addormentato,come ci si sente quando tocca comunque a tutti?. Le giustificazioni lasciano interdetti e anche molto preoccupati. Iasciatemi
dire che noi calabresi abbiamo gravi responsabilità di comportamento. Vorrei sottoporre alla vostra cortese attenzione tre piccoli pezzi scritti da me in contesti diversi ma che hanno per oggetto la sanità. Il primo di queste parti ritagliate e' stato scritto e pubblicato cortesemente dodici anni addietro dal Diogene Moderno di Scalea.


1.La salute dei cittadini di Scalea è affidata alla buona volontà dei medici, qualcuno di grande professionalità e umanità di cui c’è tanto bisogno. A tutti oggi sono richiesti competenza e impegno nel lavoro ed è giusto che anche i medici facciano la loro parte purché messi nelle migliori condizioni. A onor del vero, con quello che succede all’ospedale di Praia, con la mancanza di una struttura di Pronto Soccorso a Scalea, abbiamo di che piangere e un monumento storico, «l’ospedale», che definire vergogna è poca cosa. Quindi i medici hanno grosse difficoltà oggettive per ben lavorare. I sindaci dei paesi che fanno capo all’ospedale di Praia a Mare dovrebbero impegnarsi affinché tale ospedale sia veramente efficiente e che i servizi del 118 siano funzionanti e rapidi. A volte sembra che il mondo sia fermo, che la gente non faccia funzionare il cervello e che il bene del nostro prossimo sia soltanto una opinione.

2. Tratto dal libro, edito da Salviati, "L'isola che verrá"

Noi potremmo tirare in ballo il destinosventurato che a volte riservano a Scalea certi incontri. Il nostro paese vanta nella sua storia personaggi memorabili , affabulatori e caccia balle di primissimo ordine e non meritiamo le imperfezioni foreste. Partiamo dal ritardo di un’ora con cui si è presentato il presidente della regione Calabria. Vogliamo commentare? A Scopelliti sta a cuore la sanità, anche a noi per la verità, ma dovrebbe essere più preparato sull’argomento e documentarsi non gli farebbe male. Pure di geografia sa poco e, anche in questo caso, non lo danneggerebbe studiare un pochino. In un recente incontro a Praia a Mare ha dichiarato, per rispondere a un interlocutore, che in fondo (noi diciamo molto in fondo) Praia dista soltanto venti chilometri da Paola. Evviva! Sanità quindi argomento principe del presidente. L’ospedale di Praia è comunque l’unico della zona. Va chiuso perché Scopelliti non ci si farebbe operare neanche una unghia incarnita o perché avendo 88 letti e non 40 vero presidente? andrebbe potenziato e aiutato. Cosi non avremmo l’impressione di veder favoriti ospedali del reggino con un numero di letti ben inferiore a quello di Praia. Proviamo poi a immaginare il nostro territorio d’estate con la garanzia dell’elisoccorso (fantascienza)!

3. Intervento sulla presentazione di un libro: argomento sanità, presentato quest'estate a Scalea. Testo indirizzato a Radio One

" la sanità poi caro Antonio; che argomento hai tirato dentro i nostri discorsi! Quando io ero piccolo per un intervento di appendicite si andava a Cosenza e,ovviamente per quasi tutti quelli che avevano bisogno dell'ospedale, il mezzo di viaggio era il treno e che treni. Oggi si va a Cetraro in auto e il tempo impiegato e' altrettanto lungo come una volta, e il servizio?La chiusura dell'ospedale di Praia e'un disastro, ma abbiamo capito fino in fondo la iattura capitata? Nonostante non fosse il massimo dei ........Certo i costi sono elevati e la qualità e' scadente, sapete che se ne può ancora parlare? Affrontare il problema non e' difficile e ci vogliono " le palle " per andare fino in fondo. Medici , medicine richieste come il pane, le nostre case come piccole farmacie, gli " accertamenti "magari risolvibili con un appropriato esame del sangue fatto in paese piuttosto che nella clinica privata con l'accompagnamento di uno dei coniugi a costo di ammalato; non e' il caso di continuare e tutti conosciamo queste cose.La finalita' e' quella di vivere meglio chiedendo migliori servizi in tutti i sensi ma non sprecando risorse!!!!Prima di iniziare a discutere seriamente dobbiamo,da ammalati,essere più responsabili, più seri e poi forse e' ora di non piangerci addosso.......Sono uscito fuori tema, ma nemmeno tanto se tutto e' riconducibile a un atteggiamento che riporta l'uomo a occuparsi quasi esclusivamente dei piccoli e grossi interessi personali e quasi mai dei problemi del prossimo. "Addunni je u' Vangeli' "!

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