mercoledì 2 novembre 2011

DEAD MEN WALKING (uomini morti che camminano)


Nel giorno della celebrazione dei nostri defunti ci sentiamo di celebrare anche i "dead men walking" cioè noi cittadini dell'Alto Tirreno. Si tratta di una provocazione (ma non del tutto) alla luce della defunta assistenza sanitaria del nostro territorio. Ormai i cittadini non sanno più dove andare nè a quale struttura rivolgersi in caso di emergenza. L'Ospedale di Praia è al capolinea, le varie strutture private convenzionate (Belvedere) si arrabbattano, a Cetraro hanno chiuso ortopedia e per giorni è circolata la notizia della chiusura di Ostetricia e pediatria (che pare, sia stata scongiurata). Incertezza, disinformazione, senso di abbandono, voglia di andar via......Questi sono i sentimenti dei cittadini dell'Alto Tirreno Cosentino. La nostra zona sta subendo colpi mortali su ogni fronte, dalla sanità, ai rifiuti, all'occupazione...etc. Per questo riproponiamo una provocatoria proposta di qualche mese fa: "SPOSTIAMO I CONFINI OLTRE IL FIUME LAO" e annettiamoci alla Basilicata.
Fonte Calabria.blogosfere.it del 02/10/2010
"E se vi dicessero spostiamo i confini? La proposta, sotto forma di provocazione - ma giunta - è arrivata dal Comitato per la difesa della sanità dell´alto Tirreno cosentino, esasperato dal piano di recupero "Scopelliti" del commissario alla Sanità. Nonché governatore regionale. Fra chiusure e ridimensionamenti, i cittadini di Praia a Mare, evidentemente spaventati dal piano di riconversione dell'ospedale cittadino in Casa della Salute, hanno quindi deciso di puntare alto. Troppo, fuori confine.

Come? Spostando il confine regionale più giù, dopo il fiume Lao, e cambiare regione. Sperando di trovare un'accoglienza sanitaria diversa in Basilicata. "Tutti gli appelli in difesa del bene più prezioso che ogni individuo deve salvaguardare, cioè la tutela della propria salute, finora sono caduti nel vuoto", affermano dal Comitato. E non solo loro.

Cariati, sullo Jonio, ha addiritura conosciuto un blocco stradale di protesta, uno sciopero della fame, una contestazione a Scopelliti. A San Marco Argentano, ancora, l'ospedale è stato addirittura occupato. Una situazione piuttosto tesa, malgrado la quale il presidente ha deciso comunque di andare avanti.

E partendo dalla riconversione delle strutture di Taurianova, Palmi, Siderno, Chiaravalle, San Marco Argentano - appunto - e Soriano. Sarà poi il turno di Rogliano, Mormanno, Trebisacce, Cariati, Praia a Mare, Lungro, Scilla e Oppido Mamertina, alle quali non rimarranno che una sorta di servizio ambulatoriale notturno. Tutti in Lucania? ...."

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