giovedì 3 novembre 2011

ANCORA PARAGONI

Dal vostro inviato negli States

Il primo argomento di oggi è “la sicurezza sul lavoro” in particolare nei cantieri. Stavo passeggiando nel centro di questa stupenda cittadina della Florida, quando sono stato colpito da un’ immagine: due operai legati con una corda di sicurezza, il casco, i guanti e il gilet fluorescente. Fin qui tutto normale, la questione è che non erano a trenta metri di altezza ma erano su una pergola di al massimo due metri, insomma anche se cadevano al massimo si prendevano una slogatura. Subito ho pensato (da buon calabrese) che se si fossero messe tutte quelle protezioni da noi sicuramente li avrebbero presi a fischi. Infatti è tutta una questione di mentalità ottusa, di malcostume, e di pregiudizi. Voglio dire che sicuramente non è un problema né di costi né di comodità, è’ solo un problema di civiltà. Se una legge ti dice che bisogna comportarsi in un certo modo qui lo fanno e basta. E se sbagli ti becchi una bella multa ( parente e amico compreso). Conclusione: se tutti rispettano le regole la società ci guadagna, in tutti i termini anche sul piano dello stress. Ad esempio, per strada, tutti rispettano i limiti di velocità, sia nel centro che nelle grandi arterie stradali. E vi assicuro guidare è una gioia. Nessuno che ti suona il clacson al semaforo (a proposito ve ne sono ovunque e si aspetta al massimo un minuto), nessuno fa il furbo, i pedoni hanno davvero la precedenza e con l’arancione tutti frenano. Senza parlare del rispetto che si ha per i disabili: bagni, piste ciclabili, trasporti pubblici, negozi, tutto, e dico tutto ( possono andare anche sulla spiaggia da soli) è anche a misura loro. Un vero paradiso. E’ vero anche che gli americani sono degli spreconi, bruciano milioni di risorse, consumano dieci volte un europeo, ma lo spazio e le risorse che hanno glielo permettono. La ristrettezza qui non esiste in nessun campo, le macchine sono gigantesche e le strade altrettanto. Tutti hanno la casa con giardino, solo qualcuno vive nei palazzi. Quello che voglio dire è: perché questo paese in solo 100 anni di storia ha raggiunto un tale tenore di vita invece nel sud Italia dopo duemila anni ancora non riusciamo a progredire? Senza pensare a tutti gli aiuti che i governi e la comunità europea ci hanno dato negli ultimi anni e che non siamo riusciti a sfruttare! Per assurdo la risposta la conosciamo tutti, ma nessuno di noi fa niente: forse stiamo bene così?

Luca Grisolia


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