lunedì 19 novembre 2012

LA GIORNATA MONDIALE DELLA TOILETTE

fonte: Oggitreviso.it - di Emanuela Da Ros


 Data da ricordare.
Oggi, 19 novembre, è la Giornata mondiale della toilette (o della Ritirata, o del Wc, o del Cesso, o della Stanza da Gabinetto). In tutto il mondo dal Manzanarre al Reno, dalle Alpi alle Piramidi oggi si dovrebbe festeggiare il "luogo" (usiamo un termine generico anche se ha più sinonimi lui che peli il mio coniglio nano) dove noi umani andiamo a soddisfare i nostri bisogni primari: fare la pipì, eccetera. Lo so. Lo so che, al momento, le faccende di cui occuparci e preoccuparci sarebbero altre, a partire da quella martoriata Striscia di Gaza (a proposito: ditelo...alla Polverini che non è una striscia epilatoria...sia mai che - con la scorta - la Polverini si rechi in qualche studio estetico a farsela fare) dove sta accadendo qualcosa di terrificante e paradossale per un mondo che si dichiara civile. Ma noi guardiamo anche alle cose spicciole. E scopriamo, alla spicciolata, che la giornata mondiale della toilette è una "cosa seria"; che la WTO (Wolrd Toilet Organization) conta 151 associazioni in 53 nazioni; che 2 miliardi e mezzo di persone oggi non hanno accesso a bagni sicuri; che la diarrea è la seconda causa di morte infantile nei paesi in via di sviluppo; che in molti paesi, non avendo bagni adeguati, le studentesse si assentano da scuola 5 giorni al mese durante le mestruazioni.
Scopriamo che questa cosa che chiamiamo "bagno" non è per niente un bene comune nel globo. E quindi facciamo un po' nostra questa causa. Coniugandola, senza pudore, ai paesi industrializzati.
 Dovendo addobbare un bagno, davanti a una toilette, voi che immagine postereste? E' vero, verissimo, che alcune persone/cose/animali ci fanno - scusate l'irriverenza - cagare. Ma è anche vero che alcune immagini invitano per loro natura alla stitichezza, al contenimento, alla riflessione. E quindi discernere il giusto arredo di fronte a un wc non è un'operazione così capziosa. C'è di che riflettere. In mancanza d'altro.

(un vespasiano a Scalea non starebbe niente male - Oltretutto la sua presenza, è uno dei requisiti che consentono la misurazione del grado di civiltà di una comunità - ndr)

Nessun commento:

Posta un commento