martedì 27 novembre 2012

INTERVISTA A OSVALDO CARDILLO: SCALEA 1912 - 2012


Caro Osvaldo,  wscalea segue da vicino la tua attività di editore di campanile: sono tantissimi i libri pubblicati con al centro il tuo paese di origine che poi e' rimasto il centro dei tuoi pensieri affettivi. 

Che cosa ti spinge a continuare nonostante la cocente delusione che ti hanno "regalato" alcuni in occasione della collaborazione data all'amministrazione comunale di Scalea nell'estate 2010? 

Adesso e'di prossima pubblicazione un importante volume sul centenario del calcio a Scalea ; che cosa ti ha spinto ancora?

Cara wscalea il mio paese natale e' rimasto certamente il centro di molti dei miei pensieri, ma credo di non essere il solo. La pubblicazione dei libri su Scalea mi ha aiutato a mantenere vivo il legame, ma mi ha anche procurato molta sofferenza.Come pochi sanno l'attività primaria della Salviati ( il nome e' stato ricavato da Galileo Galilei quando disquisiva dei massimi Sistemi) e' quella di progettare libri di scuola per grosse case editrici. Ritornando alle altre domande, nonostante io sia più irritato di prima, risposte non ne sono mai arrivate. Pensate,sono stato chiamato per dare il mio apporto in relazione alle mie esperienze, ma il favore lo hanno fatto a me in quanto mi ero presentato alle elezioni in un'altra lista. Stupitevi: e' cosi che viene letta da alcuni la realtà'. Per la cultura quindi uno stupido, becero, infantile sfruttamento della mia disponibilità. Mi fermo ed e' anche giusto; il paese , gli amici tutti e io ci accingiamo a vivere un momento di festa. L'ultimo della serie dei libri pubblicati con Scalea, centro del mondo,e'quello sul calcio nella ricorrenza del centenario. Giorno 8 dicembre sarà presentato al Santa Caterina e per l'occasione, il presidente della squadra di calcio signor Formica ,unitamente a Gianni sempre Formica ai quali va un grosso grazie,ci hanno messo a disposizione la sala congressi del villaggio, gratuitamente. Il volume e' da sfogliare; e' una piccola enciclopedia di 288 pagine ricchissima di bellissime foto e rappresenta tutto il paese e quindi tutti noi.Il titolo e' emblematico: SCALEA una leggenda del calcio.... . E'un pezzo della nostra storia; e' il coro che si racconta. Scalea tutta dal 1912 si rotola con il suo "pallone" e la mia famiglia con essa. Questo lavoro e'stato possibile grazie alla collaborazione di tanti amici e a quanti negli anni ci hanno regalato fotografie indimenticabili.
Ringrazio con grande simpatia quindi Ciro Cosenza, Enzo Greco, Luigi Fazio, Virgilio Minniti , Sandro Pepe, Gigi Scoppetta, Nando Manco ,Umberto Didona, Antonio Cotrone e Carmelina Stummo per il loro prezioso contributo e tutti gli altri che a vario titolo hanno dato il loro apporto.


Quindi caro Osvaldo questa e' l'ultima fatica scaleota? Quale e' o quali sono i libri a cui sei particolarmente legato?

Mi piace dire tutti perché nella totalità viene rappresentata,come in un film,la realtà di paese, che resta una preziosità perché dalla umanità dei borghi e delle piccole comunità nascono ancora momenti di genuina capacita' di leggere la vita e dare valore assoluto alle amicizie. Gli argomenti trattati nei libri su Scalea vanno dal dialetto,come riscoperta di un valore aggiunto alla filosofia del quotidiano, alla storia ( vedi San Nicola dei Greci -Cappella Bizantina); dalla lettura di mondi che non esistono più, come la vita dei pescatori e del nostro mare all'analisi di storie personali con il cuore Scaleoto. Protagonisti :Don Peppino Rimoli, Carmelo Manco,Peppino Cupido e Augurio Galiano, giovane ammalato gravemente e mancato in un momento di grandi sogni e tolto a una famiglia che tanto lo ha pianto e che mai dimentichera' il dolore provato.E' stata una esperienza che ho vissuto da vicino,che mi ha insegnato e segnato tantissimo.Mi hanno accompagnato in questi piccoli ma grandi viaggi i prof. Enrico Esposito, Giorgio Franco, Alfonso Mirto,Amito Vacchiano, Antonio Valente,il mio caro amico Efisio Deidda, mio cugino Antonio Cotrone e la prof.Carmelina Stummo.Per la vicenda di Augurio ho rivisto quanto gli amici siano stati grandi e vicino alla famiglia e pronti a tracciare un quadro unico e indimenticabile. Il Coro ha risposto ancora. Non vorrei neanche dire che i miei rapporti con Scalea siano idilliaci; le delusioni provate non sono poche, ma così vanno certe cose. 

Cara w scalea con il VOSTRO LIBRO IN PREPARAZIONE IO SPERO CHE SI APRA UNA DISCUSSIONE, che si parli. Penso, quindi io sono,diceva un grande filosofo. Allora tutti insieme, se esistiamo, pensiamo anche alle cose della politica che dovrebbero far nascere dei progetti di lavoro e di vita e favorire la crescita culturale e civile di Scalea.

la redazione 

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