sabato 23 gennaio 2010

QUELLE BRUTTE PAROLE CHE... (II)










“Noi non dobbiamo avere paura dello Stato, a noi lo Stato non ci fa niente, noi dobbiamo avere paura DELLA GENTE, perché se la gente si sveglia noi siamo finiti” (Tratto dalla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche fra due criminali organizzati).
Che paradosso che il pensiero del Giudice Borsellino venga compreso perfettamente da quelle persone contro cui il Giudice stesso combatteva e non dalle persone per cui l’uomo, Paolo Borsellino, è morto!
Io lo leggo cosi: lo Stato per quanto possa impegnarsi nella lotta alla criminalità non riuscirà mai a sconfiggerci ma se la gente non ci appoggia, siamo finiti.
Anche qui il concetto può essere generalizzato. Anche qui è una rete clientelare la linfa del male.
Il silenzio del popolo è silenzio-assenso rispetto a qualsiasi uso e costume.



Siamo così assuefatti al non fare niente, a non indignarci di fronte allo scempio del nostro territorio fino al punto di credere che E’ COSI E SARA’ COSI PER SEMPRE?
Io credo che il “per sempre” non esista. Credo che alla fine un bivio ci sia per tutto e tutti. Dobbiamo decidere che strada prendere:lasciarsi annegare o reagire verso la vita.
Il mondo è andato e va avanti. Abbiamo internet e la TV satellitare nelle nostre case. Vediamo il mondo ma non ne facciamo parte. Perché rinunciare alla libertà di crescere in cambio di “promessucole” stantie e mai mantenute? Basta!NON FUNZIONA!
Siamo noi i nostri carcerieri, lasciamoci la libertà di valutare obiettivamente. Valutiamo le iniziative concrete, gli sforzi, le intenzioni, ognuno secondo i propri convincimenti. Non c’è nessuno che ci impedisce realmente di farlo, se non noi stessi.
Facciamo un atto di responsabilità e pretendiamo responsabilità.
Non è impossibile e non è nemmeno difficile. Ogni giorno nelle case si consumano tragedie, si affrontano mille problemi. Gli stessi problemi che da sempre si vogliono risolvere. Ma se fino a ora il nostro modo di comportarci non è servito, anzi ci sta facendo affondare, prendiamone atto e diamo l’esempio, ciascuno nelle proprie case.
Qualità, ecco cosa dobbiamo cercare per migliorare e far risorgere economicamente il paese.

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