martedì 7 ottobre 2014

IL VECCHIO O IL NUOVO?



Ultimamente questi due termini risultano inflazionati all'inverosimile!
Il vecchio può essere sinonimo sia di “ già visto e inutile o addirittura dannoso” e sia di saggezza ed esperienza, mentre il nuovo non si conosce lo si può caricare di aspettative ma può rivelarsi o una grande scoperta o una grande delusione.
C'è chi vanta il nuovo che avanza, chi elogia il vecchio che tanto ha fatto e che non può essere messo da parte ma io direi che di batoste ne abbiamo prese abbastanza sia dal “NUOVO” che dal “VECCHIO”, tanto da non poter più essere giustificata una scelta politica dalla semplice analisi finora fatta. E’ necessario invece, pretendere dai nostri rappresentanti altri requisiti: coerenza d'idee, onestà, libertà da legami clientelari e nessuna brama personale siano essi in carriera o alle prime armi.
Se è un “vecchio” della politica a voler tornare in auge dovrebbe poter spiegare che, avendo già fatto tanto... potrebbe fare ancora di più (curriculum) se invece è un “nuovo” a chiedere la nostra fiducia dovrebbe parlare il suo curriculum da onesto cittadino attivo nella società.
Quindi tra i due termini abusati ovvero il “vecchio” e il “nuovo” c'è sicuramente una classe politica che rispetta l'etica politica, che non promette e non permette trattamenti clientelari ma soprattutto che può risollevare le sorti del nostro futuro ma fin quando ci sarà qualcuno disposto a dare e qualcun altro disposto a prendere sarà proprio la buona politica a rimetterci e di conseguenza i tutti i cittadini.

Cristiana Covelli

3 commenti:

  1. Se il nuovo è quello descritto dal direttore di RadioOne nel "cantico dell'Oliverio", nuovo e vecchio pari sono!

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  2. Il "cantico dell'Oliverio" è meraviglioso, complimenti !!!!!!!!!!!!!!

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  3. Il buon Orrico si è messo in testa di governare la cittadina.
    Aspettiamo le sue prossime mosse.

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