venerdì 28 giugno 2013

PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO E PAREGGIO DI BILANCIO COMUNALE - LEGALITA’ E TRASPARENZA



di dino ivan squatrito
SCALEA: Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Di questo si è molto parlato negli ultimi mesi. L’attuale maggioranza, per far fronte alla drammatica situazione finanziaria e nel tentativo di scongiurare il dissesto, ha ritenuto di accedere a tale nuova procedura (introdotta dal D.L. n.174/12 convertito in Legge n.213/12) la quale, in parole povere, si sostanzia in un prestito di svariati milioni di euro (21 milioni) il cui rimborso allo Stato dovrebbe essere “spalmato” in un tot numero di anni (nella fattispecie sembra siano trenta) ovviamente con il riconoscimento di interessi neanche troppo agevolati e previo rispetto di tutta una serie di vincoli, tra i quali progressivi tagli a costi e servizi, imposti dalla normativa di riferimento. Per accedere a tale procedura ed ai suoi “benefici”, l’amministrazione deve quindi approntare un piano di riequilibrio sottoposto al vaglio e all’approvazione della Sezione regionale della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno. Nella redazione di tale piano, occorre, tra l’altro, effettuare una puntuale ricognizione, con relativa quantificazione, dei fattori di squilibrio rilevati, dell'eventuale disavanzo di amministrazione risultante dall'ultimo rendiconto approvato e di eventuali debiti fuori bilancio (art.243 bis c.6° lett.b - D.Lgs n.267/2000). Tra questi ultimi, vi rientrano quei debiti che sorgono in conseguenza del contenzioso instaurato negli anni tra i privati da un lato, siano essi persone fisiche o giuridiche, e il Comune dall’altro. Ovviamente ciò che deve considerarsi debito fuori bilancio è la condanna dell’ente al pagamento di una determinata somma “x”, a titolo di risarcimento del danno e/o delle spese di giustizia, in conseguenza di una sentenza esecutiva. Che il nostro Comune vanti un contenzioso più o meno importante è risaputo, ma quanto esso incida sulle dissanguate casse comunali è cosa assai poco nota.

L’ufficio legale di un Comune dovrebbe monitorare e “tenere il polso” del proprio contenzioso, inventariandolo, operando una ricognizione della cause in corso, avvalendosi dei sistemi informatici e della rendicontazione degli avvocati che hanno incarichi pendenti per conto dell’ente. Effettuare una dettagliata ricostruzione in tal senso, potrebbe risultare importante anche ai fini della previsione di spesa nella redazione del conto economico. Essendo il contenzioso potenziale fonte di debiti fuori bilancio, è necessario provare a regimentare e prevedere tali tipi di debiti, vero e proprio tallone d’Achille di molti Comuni italiani. A tal fine potrebbe risultare utile che l’ufficio legale rendicontasse, annualmente, la ragioneria e il consiglio comunale, ben prima dell’approvazione di ogni bilancio, prospettando le possibili criticità in grado di incidere significativamente sulla gestione finanziaria (ad es: cause in via di definizione in cui ballano milioni di euro a carico dell’ente). E’ altrettanto importante che la cittadinanza sia messa in condizione di conoscere il contenzioso del proprio Comune e ciò potrebbe avvenire proprio attraverso la pubblicazione online di tale, ipotizzata, relazione.

Se legalità e trasparenza costituiscono principi cardine cui l’azione amministrativa deve tendere e uniformarsi, è altrettanto vero che negli anni passati, soprattutto negli ultimi, tali principi hanno trovato scarsa applicazione all’interno della macchina governativa. Non è ben chiaro se ciò sia stato frutto dell’incapacità di amministratori e funzionari di turno, ovvero della volontà di qualcuno di insabbiare, celare. Con ogni probabilità parliamo di entrambe le cose. Un dato incontestabile è che l’attuale maggioranza nel proprio “piano triennale per la trasparenza e integrità”, approvato con delibera di Giunta n.21 del 07.02.2012 in attuazione del c.d. decreto Brunetta, non ha inserito il bilancio comunale tra quegli atti che vengono pubblicati online, sul sito istituzionale. L’auspicio è che anche la gestione dei denari dei cittadini possa trovare massima trasparenza e “partecipazione democratica”, come recita il suddetto piano, mediante la pubblicazione dei bilanci sul sito web.

Ed a proposito di bilancio, a modesto parere del sottoscritto, il futuro dovrebbe essere rappresentato dall’introduzione del “pareggio di bilancio” anche a livello comunale. La legge costituzionale 20 aprile 2012 n.1, ha modificato alcuni articoli della nostra Carta fondamentale, su tutti l’art. 81 Cost.. Tale novella prevede, sostanzialmente, che le manovre economico finanziarie dello Stato italiano debbano tendere all’equilibrio di cassa, escludendo il ricorso all’indebitamento se non in casi eccezionali. L’inserimento o il richiamo di siffatto principio costituzionale nello Statuto comunale e in un regolamento ad hoc, ovviamente debitamente formulato e opportunamente adattato al contesto locale, accompagnato da meccanismi di controllo più stringenti, potrebbe aiutare a prevenire o, comunque, contenere situazioni di squilibrio finanziario. Un ulteriore progresso potrebbe essere rappresentato dal fatto che le amministrazioni che si avvicendano nel governo di un territorio, non sarebbero più costrette ad impostare la loro azione politica al solo fine di ripianare i “buchi” di bilancio lasciati (troppo spesso impunemente) da altri. É tempo di cambiare le regole, improntandole sempre di più alla legalità e alla trasparenza, nell’esclusivo interesse della collettività.

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