lunedì 6 ottobre 2014
venerdì 3 ottobre 2014
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Un elicottero geo radar sta perlustrando il comprensorio alla ricerca dei reati ambientali
Nelle ultime ore uno speciale elicottero
dotato di un sofisticato sistema di rilevazione magnetica sta
sorvolando i cieli di Ricadi per perlustrare e mappare l’intero
comprensorio con l’obiettivo di individuare eventuali reati ambientali
quali l’esistenza di discariche abusive di materiale inquinante, tossico
e radioattivo. Una questione più che mai attuale alla luce delle
numerose indagini e inchieste giornalistiche compiute di recente.
L’allarme in Italia, ma in particolare nelle regioni del Sud è così
elevato che anche numerosi libri e film sono stati dedicati a questo
tema.
Di fronte alla probabilità non remota di
una totale aggressione perpetrata da parte di individui senza scrupoli
ai danni dell’ambiente e della salute delle persone che vivono nel
territorio, appare chiara e improcrastinabile la necessità di monitorare
attentamente l’ambiente alla ricerca di situazioni sulle quali
intervenire per salvaguardare l’incolumità dei cittadini e la purezza
del paesaggio.
E’ quello che si sta cercando di fare con
le politiche messe in atto dal Ministero dell’Ambiente grazie ai
finanziamenti europei nell’ambito del PON SICUREZZA che prevede un fondo
complessivo di 8 milioni e 600 mila euro per l’intervento di
“monitoraggio dell’impatto ambientale dovuto a reati ambientali”.
L’elicottero che sta eseguendo le
indagini trasporta con sé, come si vede in modo chiaro dalle immagini,
un sensore a raggi gamma che dall’alto traccia una mappa (a maglia) del
territorio, rilevando ogni tipo di radiazione, sia quella generata da
cause naturali sia quella dovuta alla presenza di discariche
clandestine di rifiuti. Soltanto quando la mappa verrà analizzata dagli
esperti dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente si potrà
ottenere un quadro chiaro e preciso dello stato di salute del territorio
e degli eventuali rischi per la popolazione residente.
Le operazioni di monitoraggio sono
iniziate già da mesi nelle altre zone poiché il progetto di intervento
comprende le regioni ad Obiettivo Convergenza ovvero Campania,
Calabria, Puglia e Sicilia.
L’incarico di mappatura aerea è stato affidato alla società Helica Srl di Udine.
Francesco Apriceno(Fonte: https://ricadinforma.wordpress.com/2014/03/10/un-elicottero-geo-radar-sta-perlustrando-il-comprensorio-alla-ricerca-dei-reati-ambientali/)
UNA FOTO DA MARTE
lunedì 29 settembre 2014
SCALEA E TRASPORTI-I CITTADINI HANNO BISOGNO DI UN TRASPORTO URBANO
Un trasporto urbano, anche mirato e in economia a Scalea è possibile, i disagi sia per gli utenti della ASP che per le scuole sono troppi, così abbiamo pensato di chiedere al Commissario di intervenire.
"Ill.mo Commissario Prefettizio del Comune di Scalea
dott.ssa M. Teresa Cucinotta
Oggetto:
servizio di trasporto pubblico locale.
Egr.
dott.ssa Cucinotta,
l'Ass. Wscalea ha inteso chiederLe chiarimenti sulla
decisione di sopprimere il servizio di trasporto
pubblico locale esistente e funzionante fino al
Commissariamento del Comune di Scalea, un fatto accaduto prima del Suo
insediamento presso il suddetto Comune.
Tale servizio era stato istituito dopo le numerose richieste
di cittadini che non avevano la
possibilità di recarsi autonomamente presso i vari uffici o presso il
Poliambulatorio di Scalea e dei numerosissimi studenti ivi residenti del Liceo
Scientifico P. Metastasio che avevano la necessità di un trasporto pubblico per
recarsi a scuola.
Vista tale proporzione di utenza disposta a pagare per il
suddetto trasporto non è chiaro il motivo per cui l'Amministrazione non ritenga
conveniente ripristinare il servizio di trasporto pubblico locale.
Considerati i disagi di tutti gli utenti lasciati a piedi,
la nostra Associazione ritiene utile ed indispensabile fornire ai cittadini una
risposta chiara che garantisca la volontà di codesta Amministrazione di
preservare tutti i servizi utili alla collettività, ogni qualvolta ciò sia
possibile.
Pur consapevoli delle difficoltà che in questo momento sta
attraversando L'Ente Comunale siamo certi che una soluzione alternativa esista per
consentire a questo territorio di poter, anche in economia, vedere garantiti i
servizi minimi.
In attesa di una Sua risposta Le porgo distinti saluti.
Vice-Presidente
Wscalea
Cristiana Covelli
Scalea,
29/09/2014
mercoledì 17 settembre 2014
martedì 16 settembre 2014
AJUTAT' CA' DIO T'AIUT....
In tema di sanità ogni cittadino di questo
territorio è in grado di raccontare un’esperienza.
Personalmente a causa della precaria salute di mia madre,
sto vivendo varie disavventure presso i
diversi ospedali della zona e ho avuto modo di vivere il totale abbandono sanitario del territorio.
A causa della lussazione dell'anca subita da mia madre
abbiamo chiamato il 118 che non può
portarti dove il paziente vorrebbe andare ma ovunque ci sia posto.
Memori di una bruttissima esperienza presso il pronto
soccorso di Paola, con il cuore sospeso abbiamo dovuto arrenderci alla triste
realtà. Mia madre è rimasta senza assistenza e antidolorifici per due ore con
dolori lancinanti e soltanto dopo 7 ore dall’incidente è stata trasportata presso la
clinica “Cascini” di Belvedere M.mo dove prontamente in mezzora le è stata sistemata l'articolazione.
Purtroppo dopo venti giorni la situazione precipita, così pur di non rischiare di tornare
nell’incubo Paolano abbiamo chiamato
un’ambulanza privata che ci ha
consentito di andare dove il paziente si sentiva accolto e tutelato.
Siamo arrivati così presso la clinica “Ninetta
Rosarno” di Belvedere m.mo e lì hanno salvato la vita a mia madre.
Questo dell'Alto Tirreno Cosentino è un territorio abbandonato da tutti dove si arriva solo per
fare proclami ed elemosinare voti che non ci sono più. La gente soffre su troppi fronti, non abbiamo adeguata
assistenza sanitaria, non ci sono infrastrutture idonee allo sviluppo del
territorio, è stato chiuso l'ospedale di
Praia a Mare definito irrinunciabile anche dal TAR, e pure sull'ASP di
Scalea ci sono ombre e i vertici interpellati non hanno inteso
fornire alcuna spiegazione o rassicurazione.
E adesso andiamo a
votare…..
Vice-Presidente ass. Wscalea
Cristiana Covelli
lunedì 15 settembre 2014
CITTADINI SPAZZINI
Fra le novità e le finte novità del decreto Sblocca Italia del Governo vi è una proposta interessante:
Quella ribattezzata dei cittadini spazzini, che prevede un "esonero dal pagamento dell’imposta sui rifiuti, la Tari, per quei cittadini, o associazioni, che si occuperanno direttamente della pulizia e della risistemazione di un’area della città."
L'idea non è male ma per poter verificare la fattibilità della stessa dovremo aspettare i decreti di attuazione e sperare che non sia la solita propaganda anche perchè, tale norma, comporterebbe un minore gettito per i comuni e non vorremmo ritrovarci nel classico caso all'italiana del "con la mano destra ti dò 5 e con la sinistra ne prendo 10"...80 euro docet.
venerdì 12 settembre 2014
A.A.A.Alto Tirreno Cosentino alle urne

Ebbene, cercare di orientarsi non è cosa facile anche perchè il dibattito è, come al solito, completamente assorbito dalle guerre intestine dei partiti per la scelta dei candidati.
Presentarsi preparati all'appuntamento coi cittadini ponendo sul tavolo progetti e soluzioni praticabili per i gravi problemi che ci stanno uccidendo non sono proprio in cima alle priorità dei partiti.
Si sciorinano nomi, si moltiplicano i comitati, sussurri e grida.
Se solo provassimo a "guardarci" dall'esterno sono certa daremmo l'impressione di essere nel rione dantesco degli "ignavi". Lasciamo che la nostra attenzione venga catturata dalle liti sui nomi e non dalle discussioni sui contenuti. I "candidati a candidarsi" a presidente della regione Calabria cosa hanno in serbo per la regione e per l'Alto tirreno Cosentino? Hanno almeno lontanamente pensato di andare (se andassero) ad alleviare e migliorare il tenore di vita degli abitanti di questo dimenticato territorio?
Non vuol dire fare torto alle altre zone della Calabria chiedere politiche mirate ANCHE nell'interesse dell'Alto Tirreno, visto che ancora ci stiamo leccando le ferite delle amputazioni e dei veleni: Ospedale, Tribunale, treni, autobus, rifiuti, acqua.....
Una domanda che dovremmo rivolgere a tutti è:" Scusi lei cosa sa del territorio in cui vivo?".
La risposta potrebbe valere un voto.
Monica De Carlo
lunedì 8 settembre 2014
RACCOMANDATA? NO GRAZIE
di monica de carlo
Dal due di settembre, lo sportello spedizioni dell'ufficio postale del comune di Scalea è fuori servizio. Ciò vuol dire che da quasi una settimana da Scalea non è possibile mandare una raccomandata ovvero effettuare una spedizione, bisogna cioè, in caso di urgenza, recarsi presso gli uffici dei comuni limitrofi.
Un ulteriore disagio per la nostra città che grava soprattutto su coloro che non hanno la possibilità di spostarsi facilmente.
E' caduto nel vuoto anche il nostro appello di mesi e mesi fa al direttore con il quale facevamo presente che a causa dell'esposizione al sole lo sportello bancomat non è agevolmente fruibile.
Sembra insomma che Scalea, da tempo in caduta libera in ordine alla sufficienza minima dei servizi, non riesca a toccare il fondo per poter così risalire.
Mentre i Comuni intorno a noi, seppur con le difficoltà dettate dal momento storico, riescono in qualche modo a emergere, Scalea non fa che collezionare disagi e disservizi.
Dalla ASL in fase di (presunto) smantellamento alla raccolta dei rifiuti, al servizio idrico, all'ufficio postale etc, Scalea continua ad essere eccellente nel "peggio".
Mentre si susseguono su vari giornali e "giornaletti" i proclami dei salvatori della Patria con l'unico e deplorevole scopo di denigrare cittadini onesti e attivi o di crearsi una "nicchia" elettorale, la città continua a registrare record negativi.
Probabilmente le pillole amare sarebbero più semplici da ingoiare se i responsabili (in questo caso dell'ufficio postale) usassero almeno la cortesia di spiegare i motivi del disagio e di comunicare i tempi necessari per la risoluzione dei problemi. Purtroppo, in questa terra, si dà scarsa importanza alla comunicazione e all'informazione senza alcuna sensibilità e rispetto nei confronti dei destinatari finali dei servizi i quali, considerati come una massa informe, sono costretti a subire punto e basta.
Nello stesso tempo però noi scaleoti siamo affetti da un altro malanno consistente nel fatto che, quando finalmente qualcuno mostra il coraggio di reagire e di ribellarsi, immediatamente viene additato e vilipeso in nome di un processo sommario alle intenzioni (di future e quanto mai lontane candidature politiche).
Insomma, sembra non resti altro da fare che subire e farlo anche in silenzio.
W Scalea si pone come strumento di "reazione" cittadina da circa 5 anni e non ha bisogno nè di Sindaci e amministrazioni da attaccare nè di tornate elettorali da foraggiare per poter trovare lo spirito e la forza necessari per combattere.
Ciò che veramente dovrebbe stare a cuore a tutti è la dignità costantemente ferita e offesa da chi dovrebbe garantire la normalità e da chi fa dei guai di questa terra il proprio personale cavallo di Troia.
Cu vò capisc, capisc......
lunedì 1 settembre 2014
UN' ANTENNA PER CAPELLO!
di dino ivan squatrito
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Le (stupende ndr) vignette di Ranfo che potete trovare al seguente link: http://www.libertas.sm/Articoli/Telefonia_UMTS/UMTS_4_1.htm |
Antenne e salute pubblica
Abbiamo ricevuto la segnalazione di un
nostro lettore preoccupato, riguardante l’istallazione di un’altra antenna di
telefonia mobile che sarebbe avvenuta pochi giorni fa sul tetto di un noto
albergo di Scalea, ubicato in pieno centro abitato che già ne ospita diverse, a
poca distanza da luoghi di culto, scuole e abitazioni.
Da anni, ormai, è acceso il dibattito
se i campi elettromagnetici originati da siffatti impianti siano o meno nocivi
per la salute dei cittadini. I risultati degli studi scientifici condotti negli
anni da tecnici e luminari del settore, non hanno ancora chiarito in modo
chiaro ed univoco se effettivamente vi siano delle correlazioni con vari
disturbi e, in molti casi, malattie anche di natura oncologica registrate,
guarda caso, in luoghi ove tali tipi di apparecchiature campeggiano indisturbate
e, anzi, “tutelate”. Molte amministrazioni comunali, in diversi casi documentati
da altrettante sentenze, hanno provato a limitare l’istallazione di tali
impianti ma si sono dovuti arrendere alle pronunce della giustizia
amministrativa al cospetto di una disciplina legislativa che equipara le infrastrutture delle
reti di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria.
Il Consiglio di Stato con la sentenza 09.01.2013 n° 44 ha affermato che la scelta di un Comune di
individuare un’area ove collocare gli impianti di telefonia mobile alla stregua
del criterio della massima distanza possibile dal centro abitato non può
ritenersi condivisibile, in quanto tale modus
agendi dell’ente locale si
sostanzierebbe in un non consentito limite alla localizzazione dei suddetti
impianti e non in un mero criterio di localizzazione degli stessi.
Con detta
pronuncia si ritiene che alle Regioni
ed ai Comuni è consentito - nell’ambito delle proprie e rispettive competenze -
individuare criteri localizzativi degli impianti di telefonia mobile (anche
espressi sotto forma di divieto) quali ad esempio il divieto di collocare
antenne su specifici edifici (ospedali, case di cura ecc.) mentre non sarebbe loro
consentito introdurre limitazioni alla localizzazione, consistenti in criteri
distanziali generici ed eterogenei. Più precisamente la facoltà
riconosciuta ex lege in capo all’Ente comunale di
individuare specifiche aree dove allocare gli impianti di telefonia mobile a
mezzo apposito Regolamento locale in materia di insediamento di antenne,
stazioni radio base e ripetitori, secondo alcuna giustizia amministrativa
troverebbe il proprio limite nell’interesse nazionale alla copertura del
territorio e all’efficienza della distribuzione del servizio di telefonia
mobile, che può essere attuato solo attraverso la realizzazione di una rete
completa di infrastrutture di telecomunicazioni sull’intero territorio
nazionale. Insomma la casistica giurisprudenziale e le norme di settore
non sembrerebbero fornire quelle tutele per la salute che i cittadini di un
dato territorio si aspetterebbero. Peraltro “malpensanti” ritengono che gli
organi deputati al monitoraggio degli impianti e alle misurazioni dei campi
elettromagnetici sarebbero “collaborativi” con i gestori degli stessi, nel
senso che si presterebbero, prima delle rilevazioni, ad allertare i diretti
interessati affinché siffatti controlli risultino “a norma”. Affidando la
verifica della fondatezza o meno di tali illazioni all’attività delle Autorità
competenti, il quesito che ci si pone è, semmai, cosa succederà se un giorno, non
è dato sapere quanto lontano, tali impianti dovessero risultare effettivamente
dannosi per la salute pubblica, non potendosi pensare che in nome
“dell’interesse nazionale” alla copertura ed efficienza del servizio di
telefonia, possa essere sacrificato il primario “diritto alla salute”,
costituzionalmente tutelato.
In via cautelativa e sulla scia dei
precedenti che hanno già visto coinvolto il nostro territorio in aspri
dibattiti, partendo dalla segnalazione del nostro lettore abbiamo deciso di
rivolgerci ai Commissari dell’Ente affinché forniscano rassicurazioni alla
cittadinanza sia in ordine alla legittimità e conformità alle leggi esistenti di
tutti gli impianti installati sul territorio comunale, sia sull’idoneità della regolamentazione
comunale in vigore, a tutelare la salute di noi cittadini.
Di seguito il testo della missiva
inoltrata ai Commissari:
Gent.mi Sig. Commissari del Comune di
Scalea, è giunta notizia alla redazione di WScalea che sul nostro territorio
comunale, nei giorni scorsi, sono state istallate altre antenne per la
telefonia mobile.
Chiediamo se tali impianti siano
rispettosi delle distanze e, più in generale, dei parametri previsti dalle
norme a tutela della salute pubblica in materia e se esiste una
regolamentazione comunale che limiti in qualche modo la collocazione di tali apparecchiature.
La presente è nell’interesse della comunità che attende risposte esaustive in
merito, preoccupata degli effetti negativi che siffatti impianti potrebbero
avere per la salute di tutti noi cittadini.
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