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Le (stupende ndr) vignette di Ranfo che potete trovare al seguente link: http://www.libertas.sm/Articoli/Telefonia_UMTS/UMTS_4_1.htm |
Antenne e salute pubblica
Abbiamo ricevuto la segnalazione di un
nostro lettore preoccupato, riguardante l’istallazione di un’altra antenna di
telefonia mobile che sarebbe avvenuta pochi giorni fa sul tetto di un noto
albergo di Scalea, ubicato in pieno centro abitato che già ne ospita diverse, a
poca distanza da luoghi di culto, scuole e abitazioni.
Da anni, ormai, è acceso il dibattito
se i campi elettromagnetici originati da siffatti impianti siano o meno nocivi
per la salute dei cittadini. I risultati degli studi scientifici condotti negli
anni da tecnici e luminari del settore, non hanno ancora chiarito in modo
chiaro ed univoco se effettivamente vi siano delle correlazioni con vari
disturbi e, in molti casi, malattie anche di natura oncologica registrate,
guarda caso, in luoghi ove tali tipi di apparecchiature campeggiano indisturbate
e, anzi, “tutelate”. Molte amministrazioni comunali, in diversi casi documentati
da altrettante sentenze, hanno provato a limitare l’istallazione di tali
impianti ma si sono dovuti arrendere alle pronunce della giustizia
amministrativa al cospetto di una disciplina legislativa che equipara le infrastrutture delle
reti di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria.
Il Consiglio di Stato con la sentenza 09.01.2013 n° 44 ha affermato che la scelta di un Comune di
individuare un’area ove collocare gli impianti di telefonia mobile alla stregua
del criterio della massima distanza possibile dal centro abitato non può
ritenersi condivisibile, in quanto tale modus
agendi dell’ente locale si
sostanzierebbe in un non consentito limite alla localizzazione dei suddetti
impianti e non in un mero criterio di localizzazione degli stessi.
Con detta
pronuncia si ritiene che alle Regioni
ed ai Comuni è consentito - nell’ambito delle proprie e rispettive competenze -
individuare criteri localizzativi degli impianti di telefonia mobile (anche
espressi sotto forma di divieto) quali ad esempio il divieto di collocare
antenne su specifici edifici (ospedali, case di cura ecc.) mentre non sarebbe loro
consentito introdurre limitazioni alla localizzazione, consistenti in criteri
distanziali generici ed eterogenei. Più precisamente la facoltà
riconosciuta ex lege in capo all’Ente comunale di
individuare specifiche aree dove allocare gli impianti di telefonia mobile a
mezzo apposito Regolamento locale in materia di insediamento di antenne,
stazioni radio base e ripetitori, secondo alcuna giustizia amministrativa
troverebbe il proprio limite nell’interesse nazionale alla copertura del
territorio e all’efficienza della distribuzione del servizio di telefonia
mobile, che può essere attuato solo attraverso la realizzazione di una rete
completa di infrastrutture di telecomunicazioni sull’intero territorio
nazionale. Insomma la casistica giurisprudenziale e le norme di settore
non sembrerebbero fornire quelle tutele per la salute che i cittadini di un
dato territorio si aspetterebbero. Peraltro “malpensanti” ritengono che gli
organi deputati al monitoraggio degli impianti e alle misurazioni dei campi
elettromagnetici sarebbero “collaborativi” con i gestori degli stessi, nel
senso che si presterebbero, prima delle rilevazioni, ad allertare i diretti
interessati affinché siffatti controlli risultino “a norma”. Affidando la
verifica della fondatezza o meno di tali illazioni all’attività delle Autorità
competenti, il quesito che ci si pone è, semmai, cosa succederà se un giorno, non
è dato sapere quanto lontano, tali impianti dovessero risultare effettivamente
dannosi per la salute pubblica, non potendosi pensare che in nome
“dell’interesse nazionale” alla copertura ed efficienza del servizio di
telefonia, possa essere sacrificato il primario “diritto alla salute”,
costituzionalmente tutelato.
In via cautelativa e sulla scia dei
precedenti che hanno già visto coinvolto il nostro territorio in aspri
dibattiti, partendo dalla segnalazione del nostro lettore abbiamo deciso di
rivolgerci ai Commissari dell’Ente affinché forniscano rassicurazioni alla
cittadinanza sia in ordine alla legittimità e conformità alle leggi esistenti di
tutti gli impianti installati sul territorio comunale, sia sull’idoneità della regolamentazione
comunale in vigore, a tutelare la salute di noi cittadini.
Di seguito il testo della missiva
inoltrata ai Commissari:
Gent.mi Sig. Commissari del Comune di
Scalea, è giunta notizia alla redazione di WScalea che sul nostro territorio
comunale, nei giorni scorsi, sono state istallate altre antenne per la
telefonia mobile.
Chiediamo se tali impianti siano
rispettosi delle distanze e, più in generale, dei parametri previsti dalle
norme a tutela della salute pubblica in materia e se esiste una
regolamentazione comunale che limiti in qualche modo la collocazione di tali apparecchiature.
La presente è nell’interesse della comunità che attende risposte esaustive in
merito, preoccupata degli effetti negativi che siffatti impianti potrebbero
avere per la salute di tutti noi cittadini.
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