
Il compito di Equitalia, dettato da una apposita legge, è quello di riscuotere, i ruoli emessi dai suoi clienti Agenzia delle Entrate, INPS, Comuni, ecc., con regole comuni, a differenza di quanto avveniva prima della sua costituzione con 40-50 diverse società bancarie di riscossione.
Le regole di riscossione, gli aggi, le more, gli incredibili interessi applicati, e non ultimo, le cosidette "ganasce agli evasori" e la messa all'asta delle case, sono regolati da apposite leggi dello Stato.
Di recente l'affidamento ad Equitalia della riscossione e divenuta facoltativa per i comuni, e comunque credo che questa società si stia atrezzando, per risolvere per conto dei cittadini colpiti da richieste di pagamento contestabili, a far da tramite con l'ente impositore. Per ultimo il compito di fare la caccia agli evasori non è di Equitalia ma dell'Agenzia delle Entrate.
Ciò non toglie che, ormai, quando arriva una comunicazione da Equitalia tutti, compreso me, si allarmano e ... per prima cosa vanno su tutte le furie.
Gli strumenti informatici messi a disposizione dei veri impositori, amministrazioni che viaggiano ancora con il "lapis", aumentano la confusione e certo non metteno in ordine metodi di gestione dei dati inefficienti. Così gli elenchi, o i ruoli se volete, arrivano all'ente delegato alla riscossione già pieni di errori e omissioni.
Il vero obiettivo deve essere annullare quelle leggi, scritte dagli stessi politici che ora fiancheggiano la rivolta, che permettono, o forse addirittura impomgono, ad Equitalia il tirannaggio tanto odiato.
La reazione di chi attacca Equitalia è perciò assolutamente fuori posto e, forse, strumentale. Una reazione di pancia che nasconde errori di altri, specie dei comuni che con le proprie inefficiente mettono in giro quelle famigerate cartelle pazze che creano tanto odio da diventare violenza.
Avete mai ricevuto una delle 4.300 multe per eccesso di velocità che permettano da 10 anni al comune di Praia a Mare di incassare 700.000 euro all'anno solo mettendo sulla s.s. 18 una macchina con due vigili ed un apparecchio di rilevazione mobile?
La oramai diffusa pratica per i comuni che si affacciano sul versante dell’Alto Tirreno Cosentino di installare, nel periodo estivo, postazioni di controllo dei limiti di velocità ha raggiunto limiti di insopportabilità per i cittadini, generando un diffuso e generale malcontento che si riversa sulle autorità costituite (istituzioni, governo, ecc.) riconducibile alla evidente rinuncia da parte degli amministratori locali ad utilizzare il naturale codice etico, patrimonio di una qualsiasi istituzione pubblica nei rapporti con i cittadini, attraverso comportamenti elusivi.
Nella maggior parte dei casi vengono