
Ho conosciuto una persona con problemi di deambulazione e che utilizza la carrozzina per spostarsi e mi ha chiesto se potevo sensibilizzare i lettori del blog verso queste importanti problematiche. Mi ha detto che servirebbe anche per migliorare i nostri comportamenti e rispettare di più gli altri l'essere a conoscenza di una storia come la sua.
Per affrontare l'argomento senza urtare nessuno e senza fare paragoni con la nostra città pubblico di seguito una lettera tratta dal sito trentoattiva.it. Questa esperienza mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto riflettere sulle iniziative che si dovrbbero intraprendere anche a Scalea.
(il direttivo)
ecco l'esperimento di Trento: (proviamo anche noi a fare un giro in carrozzina a Scalea)
Una carrozzina appoggia al muro di un corridoio semibuio, difronte, un ascensore normalissimo, almeno apparentemente. Entro in una stanza luminosa, un appartamento ben arredato, la mobilia ed altri piccoli dettagli attirano la mia attenzione, tutto è più basso, più accessibile. Entro, la porta è aperta, Paolo mi sorride e saluta, siede davanti al suo computer, la sua finestra sul mondo mi viene da pensare ma Paolo in realtà, e fortunatamente, ha una vita piena e vivace. Eppure per molti non è così, per molti quella è davvero una finestra, una vita che loro non vivono ma guardano, osservano e immaginano. Mi incupisco per un attimo, ma poi guardo Paolo, penso alle cose che ha fatto, i posti che ha visitato e quanto nonostante tutto sappia assaporare ogni cosa profondamente, vivendo intensamente, forse anche più di me. Gli sorrido continuando a pensare al suo coraggio, la sua vitalità, la sua ironia e il suo spirito. Mi invita a provare la carrozzina sulla quale dovrò sperimentare, in prima persona, cosa significa muoversi per la città. Raccolgo volentieri, forse con leggerezza, l’invito.