giovedì 23 gennaio 2014
FUORILELOBBY
Vi ricordate del dott. Luigi Tivelli?...
Questo signore trascorreva il suo tempo nei corridoi della Camera, armato di telefonino e indaffarato nel condizionare, quale lobbista, l'operato di Deputati suoi complici...
La denuncia parte il 21 dicembre dal Movimento 5 Stelle, che pubblica un filmato dove si vede (e si ascolta) il figuro che si aggira per Montecitorio nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità.
Il 13 gennaio 2014, come si evince dal documento della Camera dei Deputati, che potete leggere dal link sotto riportato, per la prima volta viene espulso un lobbista dalla Camera!
E' una vittoria dei cittadini italiani sui cosiddetti poteri "forti".
Guarda con i tuoi occhi.
mercoledì 22 gennaio 2014
BIBLIOTECA COMUNALE- CONCORSO LETTERARIO "TI CONOSCO COSTITUZIONE".
E' con piacere che apprendiamo che il Commissario prefettizio reggente il Comune di Scalea, ha deliberato di estendere la convenzione per l'uso e la promozione della biblioteca comunale anche a W Scalea.
La notizia arriva tempestivamente. Infatti a giorni partirà il concorso letterario "Ti conosco Costituzione" che avrà sede proprio presso la biblioteca comunale.
VOLONTARI CRI COMITATO ALTO TIRRENO- SCUOLA E SICUREZZA
Giovedì 23
gennaio presso l’Istituto Comprensivo “Gregorio Caloprese” di Scalea si
svolgerà “La giornata della sicurezza” evento informativo e interattivo
organizzato con la Croce Rossa Italiana, volontari del comitato locale Alto
Tirreno Cosentino. Lo stesso evento sarà replicato il 30 gennaio per le scuole
di Santa Domenica Talao. “La conoscenza può salvare la vita ed è
importante illustrare ai ragazzi come
reagire e comportarsi in situazioni di emergenza” - La Croce Rossa Italiana terrà una
lezione interattiva con dimostrazione pratica di Manovre di disostruzione
vie aeree lattante e bambino. Seguirà una dimostrazione pratica
di Primo Soccorso.
lunedì 20 gennaio 2014
NECCO DA SCALEA.....STA PER TORNARE.
Quando sentiamo parlare di brigantaggio affiora alla mente immediatamente quel fenomeno, sviluppatosi prevalentemente nel mezzogiorno d’Italia durante il XVIII secolo e il primo decennio successivo alla proclamazione del Regno d'Italia, caratterizzato dal dilagare di quella forma di banditismo dedita ad azioni violente a scopo di rapina ed estorsione e che in alcune circostanze velava risvolti insurrezionalisti a sfondo politico e sociale. In realtà, il brigantaggio è spesso e troppo facilmente scambiato per delinquenza comune, mentre si tralascia che il brigante nasce come soggetto che reagisce al disagio economico e sociale del tempo in contrapposizione allo strapotere sempre maggiore di quei “galantuomini”, per dirla con le parole di Vincenzo Padula, prete di Acri, nato nel 1819 e morto nel 1893, “la cui crescente fortuna è un mistero; che spendono e spandono, e vivono in ozio, e il cui borsellino per opera virtù dello Spirito Santo sta sempre pieno”. La definizione più corretta di brigante, invece, la fornisce lo storico inglese Eric. J. Hobsbawm. Egli scrive che “il brigante è un individuo che si rifiuta di piegare la schiena. Tutto qui”. E poi aggiunge: “il ladro, il bandito, il brigante non cominciano la carriera di fuorilegge con un delitto, ma come vittime di un'ingiustizia”. E’ l'ingiustizia dei galantuomini, dunque, a far trasformare in brigante il giovane contadino o il solitario pastore della Calabria. La parola “brigante” nasce dall’idioma francese “brigant” che significa delinquente, bandito, a indicare quella parte di popolo ancora fedele ai Borbone che si ribellava al massacro messo in opera dai Piemontesi. Molti dei “galantuomini” di cui sopra erano invece coloro che divennero antiborbonici pur di non essere disturbati nei loro averi. Il Piemonte viveva in quel periodo una fase di forte indebitamento soprattutto con Francia e Inghilterra e mettere le mani sulle riserve borboniche rappresentava la salvezza per tutta la borghesia espansionistica piemontese e per gli affaristi internazionali. Le riserve auree del Regno delle Due Sicilie rappresentavano una vera e propria manna, senza contare la possibilità di nuove imposte sulle popolazioni dominate e le terre e i beni sottratti alle autorità ecclesiali. Nel Regno delle Due Sicilie la tassazione era, nel 1859, di 14 franchi a testa. Nel 1866, sotto il nuovo regime, le tasse erano salite fino a 28 franchi a testa, il doppio di quanto pagava l’“oppresso” popolo napoletano prima che Garibaldi venisse a liberarlo. Questo per mettere in evidenza, da parte di chi scrive, che briganti al sud non si nasceva, ma si diventava. Il sud divenne terra di briganti per reazione, per rivolta verso una borghesia e uno Stato troppo poco attenti alla fame del popolo e troppo concentrati, invece, a ingrassare le proprie pance. Anche Scalea conobbe il periodo del brigantaggio. Il personaggio che più di tutti ritorna alla mente è quello del maggiore Giuseppe Necco a cui è dedicata una via del nostro Comune. Tra le vicende degne di menzione che riguardano il Necco vi è certamente il sostegno dato ai contadini di Pedali, oggi frazione di Viggianello (PZ), nella rivolta al potere per sottrarre all'arresto un popolano, Francesco Palazzo, difensore della plebe immiserita e desiderosa di avere un capo che fosse in grado di difenderla contro gli egoisti e gli avidi padroni di terra. In tale occasione, i contadini di Viggianello, considerati ormai brigants, videro nel brigante calabrese la loro bandiera, l’unico che avrebbe potuto difenderli dagli attacchi del colonnello Grasson. Giuseppe Necco indicava nei ricchi “galantuomini” i nemici della povera gente. Il brigante e ufficiale di Scalea rivestì un importante ruolo negli scontri e nelle battaglie svoltesi nel periodo del brigantaggio da Maratea ad Amantea e negli innumerevoli combattimenti consumatisi da Lagonegro a Rivello, da Lauria a Trecchina, da Aieta a Orsomarso e fino a Paola. Fu durante l’assedio di Maratea che Necco si scontrò con Giovanni Lancellotti, personaggio natio dell’allora Cipollina, oggi Santa Maria del Cedro. Si racconta che il brigante scaleaoto fece cenere delle abitazioni del Lancellotti il quale, ritiratosi in Lucania, venne successivamente investito del governo di Orsomarso. Si dice che il Necco fosse figlio di un prete di Scalea, tal Biagio Rinaldi, anch’esso feroce brigante, di cui resta l’immagine di un sanguinario che combatteva con un crocefisso in una mano e la carabina con la canna intarsiata d’argento nell’altra. Oltre che essere ricordato per la difesa dei poveri contadini, però, il Necco riassume anche la figura di un feroce combattente. A tre suoi compaesani, che lo avevano denunciato ai francesi, fece tagliare la testa e, scarnificati i crani, giocò a bocce con questi dinanzi la Torre Talao. Si rese anche artefice di sequestri di persona, tra cui ricordiamo quello di un ricco proprietario terriero di Diamante, liberato soltanto dopo aver pagato un ingente riscatto. Bandito e capomassa entrò a far parte dell’esercito borbonico, giungendo al grado di colonnello e terminò i suoi anni a Napoli con una ricca pensione a carico dell’erario regio.
Francesco Fazzari
Francesco Fazzari
mercoledì 15 gennaio 2014
SCALEA- QUESTION TIME
Alcuni cittadini hanno chiesto a W Scalea di verificare lo stato di alcune questioni amministrative che erano state sollevate prima dello scioglimento del Consiglio Comunale. Una di queste questioni riguarda un caso già oggetto di una interrogazione consiliare da parte degli allora consiglieri di opposizione:Palmiro Manco Giuseppe Bono, Gennaro Licursi e Mauro Campilongo. Di seguito vi proponiamo il filmato della suddetta interrogazione estratta dal Consiglio Comunale del 12/04/2013.
MAFIA E POLITICA- IL VOTO DI SCAMBIO


Il nostro riferimento è ai mass media ed in particolare al corriere della sera ed ai vari senatori che si sono dati da fare ( su di tutti Gianrusso e Lumia) oltre a don Ciotti e all’associazione Libera.
Doveroso e corretto è l’ampliamento dell’art. 416 ter c.p.; tale innovazione non comporta però, come qualche sconosciuto operatore del diritto va cianciando, l’accantonamento e il superamento della legge Lazzati nella sua veste originaria e così come presentata in Parlamento dal M5s.
martedì 14 gennaio 2014
LE “STRADE GRUVIERA” DI SCALEA
Quando si percorrono le strade della nostra cittadina, l’impressione è quella di camminare sopra un’enorme Gruviera. Da anni ormai il manto stradale di Scalea è abbandonato a sé stesso, con qualche rattoppo qui e li che ogni tanto compare e che costituisce uno sterile palliativo. Inutili tutte le segnalazioni e lamentele tanto dei privati cittadini quanto di giornali locali come il Diogene Moderno, quest’ultimo sempre attento ad evidenziare anche le brutture del nostro territorio. Già lo scorso anno avevamo avvertito l’esigenza di sensibilizzare l’allora amministrazione comunale sullo stato di degrado in cui versano alcune strade scaleote, tra cui via Campagna. Sotto questo aspetto il commissariamento dell’ente non ha sortito gli effetti sperati, ed anzi. Gli automobilisti sono costretti a continue “chican” per evitare le buche che quotidianamente si formano sull’asfalto. Non credo di esagerare, quindi, quando affermo che le vie scaleote sono vere e proprie “strade gruviera”. Qualcuno potrà obiettare che in questo momento di crisi la manutenzione stradale è cosa impensabile, perché non ci sono fondi. I comuni italiani i cui budget sono sempre più erosi dai tagli di spesa e da stringenti vincoli di stabilità, arrancano tra mille difficoltà. Tuttavia troppo spesso ciò costituisce solo un alibi per alcuni amministratori, autori essi stessi dell’impoverimento e del degrado del territorio. È necessario, dunque, iniziare a predisporre un piano per il recupero progressivo e integrale del manto stradale cittadino, sicuramente in pessime condizioni. Non mi stancherò mai di dire che Scalea, a mio modesto modo di vedere le cose, ha bisogno di un arredo urbano curato e di strade pulite, ordinate e integre. Occorrerebbe recepire risorse (nazionali e/o europee) e destinarle per queste priorità, avviando il recupero delle vie centrali e più trafficate fino a coprire l’intero percorso urbano. Spero che anche dai nuovi balzelli introdotti dal Governo con la Legge di stabilità 2014 (l’ultima arrivata è la “i.u.c.” - imposta unica comunale) il commissario prefettizio pro tempore riesca a destinare risorse per le nostre dissestate strade, dotandole di adeguata bitumazione e segnaletica orizzontale, quest’ultima praticamente inesistente.
Dino Ivan Squatrito
DIFFERENZIAMO PER PROGREDIRE
Sia gli organi di stampa, che i cittadini hanno commentato il fenomeno definendolo segno di inciviltà mentre il Comune è corso ad evidenziare la possibilità di sanzioni per coloro che abbandonano i rifiuti per strada.
C'è da dire che i disguidi di tipo organizzativo effettivamente ci sono e a questi si aggiungono: i cani randagi che spargono per strada i rifiuti, la disinformazione e la diffidenza da parte di alcuni cittadini. Questi, vivono il cambiamento come un enorme problema e pensano che “differenziare è un’inutile perdita di tempo!”...
L’azienda che si occupa della raccolta e smaltimento è solitamente puntuale ma, a completamento del servizio, dovrebbe necessariamente pulire là dove i rifiuti risultassero sparsi o accumulati maldestramente.
Ci sono voluti circa tre mesi per consegnare il materiale informativo e i contenitori ma ancora alcune zone della periferia attendono. Cosa accadrà durante la stagione estiva quando si passa da circa undicimila abitanti a diverse decine di migliaia di utenti in pochi giorni? Occorre che gli ospiti vengano preventivamente informati e messi nelle condizioni di poter differenziare i rifiuti come accade per il resto della collettività.
In questi giorni, scattare una fotografia della nostra città non sarebbe una gran pubblicità: ci auguriamo di non rivivere più emergenze spazzatura, basta un po’ di buon senso e un maggior impegno da parte di tutti, lavoratori, utenti e organi di controllo.
Cristiana Covelli
venerdì 10 gennaio 2014
W SCALEA- I PRIMI EVENTI DEL PROGRAMMA 2014

Il bando e i
termini del concorso saranno trasmessi nei prossimi giorni e sin d’ora W Scalea
vuole ringraziare tutti i commercianti e i cittadini che stanno collaborando
alla realizzazione dei premi che si prospettano ricchi oltre ogni più rosea
previsione.
A questo si
aggiunga la già programmata serata “Scalea città aperta ….atto
secondo” che ha lo scopo, fra gli altri,
di fare il punto sulla situazione amministrativa del Comune di Scalea
consultando l’organo reggente pro tempore e gli appuntamenti fissi: la quarta
edizione del premio “Miglior cittadino” e il concerto annuale.” Insomma un
programma fitto di impegni per W Scalea che continua senza sosta nella sua
attività di impegno civico , sociale e culturale.
giovedì 9 gennaio 2014
NOTIZIE ANSiA
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foto archivio google (padre salvatore) |
Il dossier segreto del fiscalista Oliverio svela rapporti con politici, imprenditori e 007 (fonte msn.com)
Ricatti, estorsioni, controlli fiscali della Guardia di Finanza pilotati. Il nuovo scandalo che coinvolge politici, uomini d'affari, imprenditori e professionisti è legato all'archivio segreto di Paolo Oliverio. Il commercialista dei "potenti" arrestato nell'inchiesta sui padri Camilliani adesso è sotto inchiesta per l'attività di ricatto che avrebbe effettuato su manager, politici, 007, alti ufficiali delle Fiamme Gialle.
Tanti i nomi noti contenuti nell'elenco segreto di Oliverio, memorizzato nel suo pc sequestrato al momento dell'arresto. Tra questi anche quello di Sabina Began, l'Ape Regina di Silvio Berlusconi e delle feste di Arcore come racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Ecco alcuni file, il primo riguarda la Began: "File 0004888 denominato "visto Sabina Beganovic" che riporta un apparente visto turistico rilasciato alla stessa Beganovic".
Adesso gli investigatori cercano di capire a che cosa servisse il visto e se la Began fosse vittima di un ricatto o inserita nella lista dei clienti del fiscalista.
In altri documenti si parla, invece, di "rapporti" con la Guardia di Finanza e un sistema di intercettazioni illegali:
"File 000478 estorsione:
Tanti i nomi noti contenuti nell'elenco segreto di Oliverio, memorizzato nel suo pc sequestrato al momento dell'arresto. Tra questi anche quello di Sabina Began, l'Ape Regina di Silvio Berlusconi e delle feste di Arcore come racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Ecco alcuni file, il primo riguarda la Began: "File 0004888 denominato "visto Sabina Beganovic" che riporta un apparente visto turistico rilasciato alla stessa Beganovic".
Adesso gli investigatori cercano di capire a che cosa servisse il visto e se la Began fosse vittima di un ricatto o inserita nella lista dei clienti del fiscalista.
In altri documenti si parla, invece, di "rapporti" con la Guardia di Finanza e un sistema di intercettazioni illegali:
"File 000478 estorsione:
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